Recensione - Broken Sword 5: La Maledizione del Serpente
di
Massimiliano Balistreri
P
Il Gioco
L’ultimo capitolo della serie, Broken Sword, come gli appassionati certamente sapranno, risale al 2006 ed uscì esclusivamente su PC; stiamo parlando di Broken Sword: L’Angelo della Morte. Il gioco, nato dallo sviluppo congiunto di Revolution e Sumo Digital, ricevette un’accoglienza discreta dalla critica e fece felici i fan, che non accettavano di buon grado l’esaurimento della saga nella trilogia prevista fin dal principio. Ben 6 anni dopo, nell’agosto 2012, accontentando le richieste degli appassionati Revolution decide di autofinanziarsi per creare un quinto capitolo della saga. La campagna su Kickstarter è un successo: il traguardo minimo era segnato a 400.000 dollari e le donazioni arrivano quasi ad 800.000, permettendo quindi agli sviluppatori di cominciare i lavori su Broken Sword 5: La Maledizione del Serpente.Broken Sword 5: La Maledizione del Serpente è il primo episodio della saga sviluppato e prodotto completamente da Revolution Software. Scritto e diretto da Charles Cecil, fondatore e presidente di Revolution nonchè mente dell’intera serie, il titolo vede i protagonisti George Stobbart, assicuratore, e Nico Collard, giornalista e fotografa freelance, alle prese con un misterioso quadro, "La Maledicciò", trafugato da una galleria d’arte di Parigi mentre un prete afferma che si tratta di un dipinto maledetto. I due iniziano quindi ad indagare sul furto, scoprendo strani collegamenti con antichi culti cristiani e viaggiando anche a Londra ed in Spagna per fare chiarezza sul caso. Ovviamente sta a noi dipanare la matassa e risolvere le indagini.
Come avrete intuito, anche in questo episodio abbiamo a che fare con una classica avventura punta e clicca che torna alle origini 2D della serie, con dettagliatissimi scenari disegnati a mano e personaggi renderizzati in 3D. Troviamo la classica interfaccia a puntatore contestuale che cambia in tempo reale, permettendoci di compiere azioni diverse a seconda di dove lo posizioniamo (agendo sullo stick del controller) sullo schermo di gioco. Una delicata vibrazione del pad, eventualmente disattivabile, ci avverte della possibilità di interagire con quella particolare porzione di scenario, in modo che possiate dedicarvi in maniera piuttosto mirata alla ricerca di indizi e all’interazione con essi.
In ogni momento è possibile accedere all'inventario per utilizzare gli oggetti in nostro possesso su altri oggetti o persone, o al telefono per cercare di comunicare con gli altri personaggi del gioco.
Inoltre è possibile, senza uscire dal gioco, accedere al menu per variare diverse opzioni tra cui quelle relative a lingua parlata (di default presente quella italiana) e sottotitoli, oltre alla possibilità di salvare e caricare in ogni istante i vostri progressi di gioco, che quindi non saranno legati a checkpoint prestabiliti. Il gioco vi terrà impegnati per circa una dozzina d'ore, a seconda di quanto impiegherete per risolvere i vari enigmi: al prezzo di 29,99 Euro, è sicuramente una longevità più che buona.
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