Recensione - Infinity Runner
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
Infinity Runner, ultimissimo titolo di Wales Interactive, è un auto-runner, ossia quel tipo di giochi in cui il protagonista va avanti da sé e noi dobbiamo farlo muovere, saltare, abbassare, e così via per evitare gli ostacoli. Un genere molto popolare su smartphone vista la loro semplicità, con classici come Temple Run e Jetpack Joyride, ma su console casalinghe sono più rari da vedere. Infinity Runner apparve lo scorso anno su PC ed è ora disponibile anche sulle console di nuova generazione allo stesso prezzo competitivo di 6,99 Euro.Pur essendo un auto-runner, il titolo è in prima persona con il protagonista che dovrà correre velocemente saltando o scivolando sotto ostacoli, girare velocemente gli angoli e abbattere nemici che incontrerà per strada. Vista la velocità di gioco e le acrobazie che ricordano il parkour, è facile collegare il gioco a Mirror's Edge ma Infinity Runner è molto più semplicistico sia nelle meccaniche che nella gestione della telecamera. A differenza della maggior parte degli auto-runner che ci propongono livelli di durata infinita (collocandosi nel sottogenere degli endless runners), però, il gioco è suddiviso in livelli individuali non generati casualmente. Ogni zona può richiedere 3-4 minuti per essere completata, o più se si incorre in problemi, cosa che può ampiamente succedere visto che si hanno 3 vite e all'esaurimento si riparte dall'inizio del livello (in caso contrario invece dall'ultimo checkpoint). I livelli più avanzati possono essere piuttosto complicati, e imparare al meglio il percorso ideale diventa fondamentale.
La storia porta i giocatori in una serie di location diverse ma tutte all'interno della navicella Infinity, quindi non si scappa mai da lunghissimi corridoi bui pieni di ostacoli meccanici o elettronici. La nostra corsa verso la libertà è assistita da una misteriosa ragazza che ci dà istruzioni di ogni tipo, oltre a rivelarci di più su chi sia il protagonista e come mai sia rinchiuso lì dentro. Ogni livello può essere riaffrontato a diverse difficoltà, e con molteplici segreti nascosti in giro converrà rigiocare più di una volta ogni area. Oltre a superare gli ostacoli è importante anche fare il pieno di power-up, uno dei quali trasforma il protagonista in un lupo: in questa fase si è molto più veloci e pressoché invulnerabili, e anche i nemici vengono abbattuti di slancio, senza dover ricorrere alle sequenze QTE usate invece quando siamo in forma umana. Sono fasi che durano pochi secondi, ma sarete molto sollevati quando si presenteranno perché facilitano il gioco anche se dopo un po' la modalità lupo introduce anche nuove meccaniche come la corsa sui muri, trasformando la passeggiata iniziale in una sfida ulteriore in aree altrimenti insuperabili.
Graficamente il titolo non presenta un look avanzatissimo, ma grazie alla velocità, alla prima persona e ad un sapiente uso delle ombre nei corridoi bui, l'impatto generale resta abbastanza piacevole per tutta la durata del gioco. La campagna può essere finita in 1-2 ore, ma con la presenza di collezionabili, obiettivi e diverse difficoltà, ogni livello può essere rigiocato per cercare di fare qualcosa in più rispetto all'ultima corsa. A tal proposito esistono anche delle classifiche per ciascun livello di gioco e modalità, mentre è assente ogni forma di multiplayer. Il gioco è, infine, interamente in inglese, ma vista la semplicità del gameplay e della trama non dovrebbe causare troppi guai a chi non è a suo agio con la lingua anglosassone.
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