Recensione - Rocket League
di
Győző Baki / Baboy
P
Il Gioco
A voler semplificare, Rocket League si potrebbe riassumere con la frase "calcio con macchine", ma in realtà è molto, molto di più. Sequel del poco conosciuto Supersonic Acrobatic Rocket-Powered Battle-Cars, Rocket League divide i giocatori in 2 squadre di massimo 4 persone ciascuna e li mette a bordo di automobili in arene chiuse con una palla gigante da mandare nella porta avversaria, il tutto con una comoda e personalizzabile visuale in terza persona. Ma non si tratta di macchine qualunque: possono infatti correre tranquillamente su tutte le superfici delle arene, rappresentate come veri e propri stadi con enormi muri rialzati e un soffitto, fatto di angoli arrotondati per una guida sempre comoda, rendendo il gameplay davvero a 360 gradi. E, come se non bastasse, le macchine sono dotate di propulsori: l'uso più immediato di essi è ovviamente la possibilità di correre più velocemente, ma combinato alla possibilità di saltare e al fatto che la propulsione può di fatto far volare le macchine, rende il gameplay incredibilmente profondo e tattico, con giocate aeree, sui muri, con tiri e spazzate da aspettarsi in ogni parte del campo. Per questo il titolo è incredibilmente semplice da capire, con comandi arcade comodissimi e semplicissimi, ma di fatto risulta avere una profondità di movimenti impressionante: è davvero difficile riuscire a controllare le vetture con precisione assoluta e c'è sempre spazio per migliorare, proprio come nei migliori giochi competitivi. E con le arene che non offrono ostacoli ma solo un sacco di power-up per il turbo, la velocità è sempre tanta.Il gameplay a 360 gradi del titolo, che appunto prevede rotazioni, voli e corse sui muri per colpire la palla nei modi più efficaci possibili, prevede anche una lunga serie di aiuti ed accorgimenti per i giocatori: ad esempio la silhouette della palla è sempre visibile sullo schermo anche quando è coperta ed è possibile far puntare in ogni momento l'inquadratura in direzione della sfera, ma troviamo anche tantissime cose impostabili nelle opzioni di gioco, molte delle quali decisamente insolite per un titolo console. Parliamo di aspetti come la regolazione del campo visivo, la possibilità di spegnere certi effetti grafici per rendere il gioco più chiaro (ma solo al fine di facilitare il gameplay, non c'entrano qui le performance del motore grafico) e così via.
MX Video - Rocket League
Un gameplay così preciso e competitivo non andava certo sprecato per delle battaglie contro l'IA, anche se è possibile svolgere partite singole in modalità Esibizione contro i bot o, in modalità Stagione, è possibile impostare dei campionati tra squadre fittizie gestite dall'IA, con tanto di playoff a fine stagione. Il fulcro del titolo è infatti rappresentato dal multiplayer, giocabile sia in locale in split-screen fino a 4 giocatori che online, e lì le opzioni sono davvero numerose. Con scontri che spaziano dall'1 contro 1 al 4 contro 4, sia in partite classificate che non, il sistema di Rocket League risulta davvero ben fatto, con un netcode molto valido, la possibilità di votare la resa o di segnalare giocatori scorretti, indicatori per il ping e per il punteggio individuale e statistiche dettagliate... i ragazzi di Psyonix sanno cosa vuol dire creare un titolo online completo.
Il sistema di punteggi è poi una vera chicca, visto che oltre ai risultati delle squadre vengono anche premiate le giocate migliori. Non solo i gol o gli assist, ma anche le parate (per premiare anche chi si sacrifica in fase difensiva), per non parlare delle sforbiciate con la macchina che rotea, colpi dall'alto o cross in mezzo per i compagni. Queste azioni sono utili anche per guadagnare più XP, per salire di livello, e per sbloccare variazioni estetiche di ogni tipo. Possiamo scegliere tra macchine diverse (che comunque apportano pochissime variazioni nel gameplay, cambiano solo la velocità di rotazione e la grandezza della hitbox), colori e decalcomanie di ogni stile, bandiere o oggetti penzolanti da attaccare al retro, dei cappelli da mettere in cima, ma anche l'effetto audiovisivo della propulsione può essere cambiato. Lo sblocco di nuovi oggetto è praticamente garantito che si vinca o si perda, e con un'infinità di contenuti molti dei quali tratti da videogiochi come Gears of War, Halo, Sunset Overdrive, Portal, Unreal Tournament e Warframe, di motivi per fare ogni volta ancora una partita se ne possono sempre trovare.
Ma non finisce qui, perché è anche possibile attivare dei bizzarri mutatori, per esempio per aumentare la velocità, per abbassare la gravità o anche per far diventare la palla un cubo o, come accadrà con l'aggiornamento in arrivo la prossima settimana, un disco da hockey con tanto di campo ghiacciato. A tal proposito va menzionato che su PC sono da poco apparse delle mappe sperimentali con forme bizzarre o dislivelli (mentre le arene standard sono tutte piatte e lineari come i normali campi da calcio), ma probabilmente per via della certificazione che ha richiesto tempo ciò non è ancora presente nella versione Xbox One: Psyonix promette comunque che entro aprile tutte le versioni del gioco saranno perfettamente allineate a livello di contenuti e da quel momento in poi i rilasci procederanno in parallelo su tutte. Segnaliamo infine che Rocket League è interamente tradotto in italiano.
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