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Bladestorm: Nightmare
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Recensione - Bladestorm: NightmareXbox OneGame

La Guerra dei cent'anni è stata uno dei conflitti più lunghi della storia dell'umanità, con Regno d'Inghilterra e Regno di Francia che si sono dati battaglia per diverse generazioni. Dai più verrà ricordato per le gesta di Giovanna d'Arco, e risulta un periodo storico ben poco affrontato nel mondo dei videogiochi. Bladestorm, uscito sulle di vecchia generazione nel 2007, fece proprio questo con un ibrido di musou e strategia in tempo reale; nonostante non avesse ottenuto un successo clamoroso, 8 anni dopo riappare una versione rimasterizzata per le console di ultima generazione. Scopriamo quindi cosa offre Bladestorm: Nightmare.

Il Gioco

Bladestorm: Nightmare si rifà molto alla saga di Dynasty Warriors, essendo peraltro sviluppato da Omega Force come i giochi di quella serie. Dopo la creazione di un personaggio tramite un potente editor che permette di cambiarne ogni aspetto del look, si viene catapultati nel mondo di Bladestorm, un musou (per chi non lo conoscesse è una tipologia di gioco che miscela azione in terza persona, picchiaduro e strategia, e ne fanno parte tutti i giochi della saga menzionata in precedenza) con particolari elementi di strategia in tempo reale. Si può decidere di combattere per entrambe le fazioni, inglesi e francesi, affrontando enormi campi di battaglia con basi e castelli dappertutto, comandando le nostre truppe verso la conquista di tutto il territorio.

Il nostro personaggio da solo vale poco, infatti dovrà controllare truppe di ogni tipo: spadaccini, cavalieri, arcieri e molto altro, e bisogna saper scegliere con saggezza quale tipo di unità vogliamo mandare a lottare in base alle circostanze. I nostri uomini seguiranno ogni nostra mossa e possiamo quindi istruirli ad attaccare normalmente o eseguire una serie di mosse speciali, sia offensive che difensive, e il successo o meno delle nostre battaglie decide morale quindi efficacia dei soldati, nonché sfide ben eseguite ci faranno salire di livello a gran velocità. E' possibile concatenare combo impressionanti tra tutti i combattenti in azione, specialmente se coordiniamo al meglio le strategie, poiché è possibile alternare ben quattro squadre in battaglia, coprendo per esempio ogni tipo di offensiva per non trovarsi impreparati contro nessun tipo di avversario. Gli elementi di strategia sono ben più ampi e profondi rispetto alla saga Dynasty Warriors, ma grazie a un sistema di combattimento molto simile ad essa chi è familiare con la saga si troverà subito a suo agio - gli altri faticheranno un po' di più, visto che i tutorial e le spiegazioni sono abbastanza limitate.

Dopo le nostre lunghe battaglie, che spesso e volentieri si svolgeranno nell'arco di più giorni (in tempo di gioco, naturalmente), ci si può concedere un meritato riposo in taverna. Qui è possibile parlare con innocui paesani, comprare potenziamenti ed equipaggiamenti per le nostre truppe, accettare nuove missioni o personalizzare il nostro guerriero. Possiamo lottare per entrambe le fazioni, entrambe pagano bene alla fine, ma alcune delle nostre decisioni avranno impatto sulla trama, quindi attenzione a ponderare le scelte. Aggiornare le nostre armate e tenere sotto occhio le nostre statistiche risulta fondamentale, perché man mano che si procede con la trama ci si imbatte in nemici sempre più numerosi, e se all'inizio una strategia vale l'altra, con l'avanzare della storia certe unità saranno quasi inutili contro altre, e trovarsi impreparati può decidere la sconfitta delle nostre truppe.

La modalità Storia si divide in due parti: la prima riprende quanto visto nella versione originale di Bladestorm (e tra l'altro chi lo possiede può trasferire il proprio salvataggio in questa versione rimasterizzata), e ripercorre una serie di eventi con buona precisione storica della Guerra dei cent'anni, sia dal punto di vista del Regno d'Inghilterra che da quello del Regno di Francia, introducendo per altro vari personaggi storici noti come Giovanna d'Arco e John Talbot. L'altra modalità è chiamata Nightmare, e mette da parte i libri di storia per presentarci una trama in una realtà parallela dove Giovanna d'Arco comanda delle truppe di demoni minacciosi, con francesi e inglesi che dovranno mettere da parte le loro vicissitudini per fermare la conquista surreale della donna. Questa campagna aggiuntiva è una novità della versione rimasterizzata, ed è consigliata a chi già conosce le meccaniche di Bladestorm e possiede personaggi di alto livello - è comunque possibile giocarci fin da subito, ma se non lo si affronta alla difficoltà più bassa si hanno ben poche chance di successo. E' anche possibile affrontare i livelli della storia separatamente, o crearci le nostre battaglie in modalità libera, entrambe buone opzioni per quando si è completata la campagna, che comprendendo entrambe le storie vanta di 20-30 ore di gioco.

Graficamente, Bladestorm: Nightmare è un passo in avanti rispetto all'ormai lontana versione 2007 del titolo, con un occhio di riguardo verso ombre ed effetti speciali che sicuramente sanno dare un look molto più colorato al titolo, seppur tecnicamente sia ancora lontano da titoli ben più blasonati. Nonostante ciò, purtroppo il titolo soffre di notevoli cali di frame-rate, cosa che risulta abbastanza inspiegabile visto che molti elementi grafici del gioco addirittura sembrano provenire da due generazioni di console fa. In qualunque modalità si cerchi di giocare, il titolo non presenta alcuna forma di multiplayer, nonostante l'idea di comandare diverse squadre di soldati avrebbe potuto prestarsi bene a un'esperienza cooperativa. Infine il titolo, come spesso accade con i giochi giapponesi, è disponibile unicamente con testi e doppiaggio giapponese o inglese, quest'ultimo peraltro con vistosi errori di traduzione che però non ne minano la comprensione.

Amore

Guerre europee

- Ben pochi videogiochi, ancor meno quelli giapponesi, affrontano certi periodi e luoghi storici, ed è quindi una bella ventata d'aria fresca che Bladestorm: Nightmare ci porti nell'Europa tra quattordicesimo e quindicesimo secolo, nel bel mezzo della Guerra dei cent'anni. Data anche una buona affidabilità storica (anche se per convenienza di gameplay certi personaggi possono essere incontrati anche in tempi non coerenti con la loro vita), ci si trova catapultati nel bel mezzo di una guerra fin troppo poco nota e si combatte a fianco (o contro) personaggi del calibro di Giovanna d'Arco e Phillippe le Bon.

Battaglie su larga scala

- Il gioco presenta enormi campi di battaglia con spesso dozzine di basi e castelli in mano a una fazione o l'altra. Come comandante, il giocatore può scegliere le proprie strategie, mete e truppe, e può decidere di invadere qualunque base voglia, nonostante ci sia sempre un percorso suggerito. Ovunque si vada si trovano battaglie il cui esito non è mai scontato, e in mezzo a centinaia di soldati l'azione diventa spesso incredibilmente frenetica. Bladestorm: Nightmare ha il pregio di saper dare vita al campo di battaglia, dove indipendendemente dalle nostre azioni la guerra va avanti e ci saranno morti, vittorie, conquiste e sconfitte con o senza la nostra presenza nella zona interessata, facendoci capire la grandezza e l'imprevedibilità dei conflitti.

Odio

Altri tempi

- Bladestorm uscì inizialmente nell'ormai lontano 2007 e presentò alcune innovazioni (una su tutte gli elementi di strategia) rispetto alla saga di Dynasty Warriors, pur partendo dallo stesso gameplay che spesso viene criticato per restare fin troppo legato al passato. Bladestorm: Nightmare aggiunge qualche nuovo elemento alla giocabilità, come la possibilità di comandare fino a quattro squadre diverse in battaglia, ma risulta molto più macchinoso e lento dei giochi recenti della saga principale o dei suoi spin-off come Hyrule Warriors o Warriors Orochi 3 Ultimate. Risulta specialmente fastidioso dover camminare minuti e minuti in zone semideserte per raggiungere il prossimo punto di interesse, e considerando che a parte i boss e i capi quasi nessuna unità è realmente pericolosa, c'è fin troppo filler tra i momenti intriganti. Viene anche da chiedersi come mai la scelta di un remake è caduta proprio su Bladestorm, considerando che non è stato tra i titoli di maggior successo di Koei Tecmo.

Cosa dovrei fare?

- Chi ha mai giocato a qualche episodio o spin-off della saga di Dynasty Warriors, si troverà subito a suo agio nonostante le novità proposte da Bladestorm: Nightmare: attacchi base, combo massicci, attacchi speciali, combattimenti con un'infinità di unità, sviluppo dei personaggi... i fan della serie di Koei Tecmo si sentiranno immediatamente a casa loro, infatti anche Bladestorm è una loro creazione. I giocatori che però non conoscono questi titoli sono lasciati abbastanza al buio: i tutorial sono pochi, molto banali e spiegano a malapena le basi del gioco, mentre per il resto ogni tanto spunta qualche suggerimento quando si incontra qualche nuovo elemento. Oltre a questo, però, Bladestorm: Nightmare dà fin troppo per scontato che i giocatori siano già esperti in tutte le meccaniche, e specialmente nella gestione delle truppe e dei loro potenziamenti si viene lasciati nel buio quasi totale su cosa si debba fare. E' vero che i giochi musou sono di nicchia e pochi ci giocano, ma se chi li crea non si prende la briga di far capire ai neofiti come giocarci, è anche una naturale conseguenza alienare i nuovi arrivati.

A che serve il nuovo hardware?

- Se il gameplay di Bladestorm: Nightmare è rimasto fin troppo legato al passato, anche graficamente non è messo tanto meglio. Modelli poligonali e texture si dividono come qualità tra la scorsa generazione di console e quella precedente, difatti in questo campo si è fatto ben poco rispetto alla versione originale uscita nel 2007. La rimasterizzazione tocca soprattutto risoluzione ed effetti speciali, con luci e ombre notevolmente migliorate, anche se siamo ancora ben lontani dai titoli di maggior rilievo. Tutto questo sarebbe anche perdonabile, ma il problema più grave è che, nonostante tutto ciò, il gioco soffre di enormi cali di frame-rate appena lo schermo si riempie di soldati e gli attacchi si moltiplicano. Se teniamo conto del fatto che le battaglie con tanti guerrieri su schermo sono alla base del titolo, è un fastidio non da poco vedere vistosi cali in momenti chiave.

Tiriamo le somme

Bladestorm: Nightmare è il remake per le nuove console di un musou strategico uscito nell'ormai lontano 2007 sulle console della scorsa generazione. Il gameplay ricorda la saga di Dynasty Warriors, non a caso gli sviluppatori sono sempre gli Omega Force, con però ulteriori elementi di strategia, e tutto in un intrigante contesto nell'Europa della Guerra dei cent'anni tra quattordicesimo e quindicesimo secolo. C'è tanta varietà nelle truppe e la nuovissima campagna Nightmare aggiunge una intrigante trama fantasy ed enormi boss demoniaci da battere; nonostante le buone premesse, però, Bladestorm non è mai stato tra i titoli più riusciti di Koei Tecmo, complice tanti momenti di noia e un gameplay meno rifinito rispetto ai titoli Dynasty Warriors. Pur aggiungendo diverse novità, Bladestorm: Nightmare non riesce ad essere al livello degli episodi più recenti della saga principale e a tutto questo si aggiunge una presentazione scadente e vistosi problemi tecnici, nonché una totale noncuranza verso i neofiti del genere. Chi è alla disperata ricerca di un musou e ha già giocato a morte ogni altro gioco simile della Koei potrebbe forse avere interesse in questo port, ma anche i fan più sfegatati dovranno chiudere un occhio sui problemi principali del gioco. Se Koei Tecmo e Omega Force vogliono tenere vivo il concetto di musou in questa generazione di console, dovranno fare molto meglio delle uscite recenti.
5.0

Recensione realizzata grazie al supporto di Koei Tecmo e Xbox.


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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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