Recensione - Battlefield 4 (X1)
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
P
Il Gioco
È l’anno 2020 e ancora una volta le tensioni tra Stati Uniti d’America e Russia dominano lo scenario geopolitico mondiale, ma a subentrare con prepotenza nel conflitto è la grande potenza cinese: l’Ammiraglio Chang, con il supporto segreto dei russi, ha messo in piedi un colpo di Stato facendo credere ai media mondiali che il leader del governo Jin Jié sia stato assassinato dalle forze americane. Nel frattempo, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico sta navigando la portaerei d’assalto USS Valkyrie che ospita anche la Squadra Tombstone e il suo protagonista indiscusso, Daniel “Reck” Recker. Dopo una missione di ricerca informazioni a Baku, Azerbaijan, la notizia del colpo di stato viene confermata e così raggiunge le orecchie del Capitano Garrison che mette subito in piedi un piano. Da questo punto si districano tutte le vicende della campagna single-player di Battlefield 4 in cui la Squadra Tombstone sarà impegnata in varie missioni tra Medio Oriente, Asia e Cina: la formula rimane essenzialmente invariata, con la classica squadra formata da 3-4 componenti che è chiamata ad eliminare orde di nemici cinesi e russi nelle variegate ambientazioni proposte con tutte le armi e i mezzi a propria disposizione. Le uniche novità sono rappresentate dall’inserimento di una classifica single-player a punteggio (un po’ come era già stato proposto da Bulletstorm e tanti altri FPS), dove a seconda del tipo di uccisione effettuata si guadagnano un certo numero di punti utili a far sbloccare medaglie, e le Assegnazioni, ovvero mini obiettivi secondari presenti all’interno delle stesse missioni principali. Per quanto riguarda la longevità, che varia sempre a seconda della difficoltà scelta, la campagna si attesta intorno alle 6-8 ore di gioco.Al centro dell’intera produzione rimane però il multiplayer, che questa volta riesce a portare su Xbox One le partite a 64 giocatori in Conquista e altre cinque modalità di gioco per un massimo di 32 giocatori, abbattendo finalmente quel muro fatto di caratteristiche tecniche esclusive che erano precedentemente riservate unicamente alla versione per PC. Quindi, oltre al ritorno delle favorite Conquista e Corsa, insieme a Deathmatch a Squadroni, Deathmatch a Squadre e Dominio che vennero introdotte nei più recenti capitoli della serie, vi sono le due nuove modalità denominate Annientamento e Disarmo: entrambe basate sul concetto di bomb-based gamemodes, ovvero sul piazzamento di una bomba sul territorio nemico, nel primo caso si gioca in squadroni da 12 giocatori ciascuno mentre nel secondo le due squadre sono composte da 5 giocatori ciascuna, non ci sono ticket di respawn e la partita si ritiene conclusa al termine di 6 turni da 1-3 minuti circa.
Per quanto riguarda le ambientazioni, questo quarto capitolo presenta al lancio 10 mappe, con le relative varianti dedicate alle singole modalità, alle quali si aggiungono i quattro scenari del DLC China Rising presente in tutte le confezioni del day-one e altre mappe che arriveranno con il programma Premium. Se negli anni siamo stati abituati a features come “Destruction” e “Destruction 2.0” che permettevano al giocatore di distruggere muri e piccoli abitati sul campo di battaglia, in Battlefield 4 fa il suo debutto “Levolution”, un sistema che attraverso determinate azioni simultanee dei giocatori è in grado di mutare radicalmente lo scenario (da una diga che viene fatta saltare in aria ad un gigantesco grattacielo di Shangai che collassa a terra e così via). Sul sistema di matchmaking, rimane invariata la ricerca automatica e manuale con il server browser, mentre il Battlelog ci aiuta a districarci con facilità tra tutte le varie opzioni del nostro soldato: da segnalare però la mancanza di una pre-lobby in cui potersi organizzare con degli amici ed entrare così a far parte di una stessa partita. Infine, sempre presente la modalità Comandante che questa volta può essere anche attivata e sfruttata attraverso un tablet appositamente collegato con la console.
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