Recensione - Perfect Dark Zero
Bentornata Rare!
Dopo quasi tre anni di torpore e con la pubblicazione del soltanto carino Grabbed By The Ghoulies e dell’ottimo remake di Conker su Xbox, Rare esce allo scoperto cercando di tornare ai vecchi fasti e presentandosi con ben due giochi al Day 1 della Xbox 360, il promettente Kameo: Elements of Power ed il seguito più osannato ed atteso: Perfect Dark Zero. Dopo un tristissimo esordio allo scorso E3 con un Perfect Dark in pessima forma e dopo una valanga di critiche, gli sviluppatori devono essersi rimboccati le maniche e gia alcuni mesi dopo hanno iniziato ad invertire gli umori distribuendo filmati e foto sempre più belle. Sembrava strano infatti che i boss di Microsoft potessero dare tanta importanza annunciando persino una Limited Edition di quel gioco così scarso, ed infatti sapevano evidentemente cosa stavano facendo.
Episodio 1
Seguendo la moda lanciata in questi ultimi tempi da George Lucas con la saga di Star Wars, anche la trama di Perfect Dark Zero (PD0 da qui in poi) ci racconta la storia della bella Joanna ben tre anni prima dei fatti accaduti nell’episodio precedente, dove scopriamo i motivi per cui ha deciso di diventare un agente segreto. E’ il 2002 ed il mondo è governato da oscure corporazioni senza scrupoli che si danno battaglia per il dominio assoluto, tra queste la DataDyne è il nostro obiettivo: Jack Dark è un ex soldato che si è messo in proprio fondando la Dark Bail Bonds, una piccola agenzia di cacciatori di taglie insieme alla figlia Joanna ed alla misteriosa coordinatrice delle missioni nonché nostra voce guida durante l’avventura, la giovane hacker Chandra.
Strepitosa Joanna
Fin dalla presentazione, appare chiarissima l’intenzione di Rare: puntare moltissimo sulla figura della bella Joanna dotandola di una caratterizzazione e personalità senza eguali, compito arduo visto che trattandosi di un FPS la si vede molto di rado. Ad ogni nuova missione Joanna cambierà abbigliamento ed addirittura colore delle unghie, ma non è tanto la parte grafica che mi ha stupito, quanto il continuo parlare con Chandra (un pò la Cortana di PD0) ed addirittura la possibilità di interagire con i nostri nemici mettendo via le armi ed ingannarli, minacciarli o sedurli con varie frasi che possono anche rendere più facile una missione. Ad esempio nel quarto livello bisogna intrufolarsi in una bellissima casa: basta rubare la radio al primo nemico ucciso e tutto diventerà più facile, con uno dei precedenti comandi possiamo disturbare il loro segnale e bloccare i loro rinforzi in caso ci scoprano, ma attenzione perché se sbagliamo frase li metteremo in allerta o addirittura verremo scoperti e la missione sarà ancor più ostica.
Un FPS molto Stealth
Uno dei modi di portare avanti il gioco è quindi cercare di mettere in allerta le guardie il meno possibile: si potrebbe definire PD0 quasi un incrocio tra le serie Metal Gear – Splinter Cell o James Bond ed un furioso FPS, tutto dipenderà dal vostro approccio alle missioni e chiaramente dalla scelta del livello di difficoltà. Le analogie con gli stealth game non si fermano qui: avvicinandoci ad un angolo potremo accostarci spalle al muro premendo A, la telecamera diventa in terza persona e potremo sbirciare oltre come nella migliore tradizione di questo genere. Grazie a questa funzione, potremo anche puntare il nostro mirino alla testa di qualche guardia e, premendo il grilletto destro sparare a sorpresa esponendoci per pochi attimi per poi rientrare. Decisamente utile quando i combatte a distanza con molti nemici, ma causa della mia prima critica verso i designer Rare: ecco l’occasione per ammirare la bella Joanna in tutta la sua magnificenza, ma cosa vedo? Un modello poligonale molto "plasticoso" che non rende giustizia al bellissimo viso che vediamo sulla copertina. Peccato perché su questo fronte si poteva e si doveva fare di più, così come le guardie, molto gradevoli da lontano grazie all’effetto Ragdoll (mi è capitato di ucciderne una che è finita addosso ad un’altra morta rimanendo quasi in piedi), ma afflitte da un effetto "Barbie" e da una preoccupante scarsezza di varietà.
Grande importanza viene data anche alle armi: tantissime, tutte ben fatte e dotate di due (molte anche tre) funzioni oltre al normale "sparo". Ad esempio la pistola comune oltre a sparare può montare un silenziatore ed addirittura una torcia, oppure la pistola Falcon ha oltre allo sparo una funzione che lascia cadere a terra un intero caricatore di munizioni esplosivo. All’inizio delle missioni si può scegliere quale arma tra le disponibili equipaggiare, l’importante è che entrino nei limitati slot a nostra disposizione: la scelta migliore di solito è quella di equipaggiare una pistola ed un’arma pesante, comunque possiamo sempre raccogliere quelle delle guardie addirittura rubandogliele (da disarmati premiamo freccia direzionale su e poi Rb) se siamo abili, occhio però perché con un’arma pesante in mano andiamo molto lenti. Presenti anche mine, granate accecanti, granate a frammentazione ed un boomerang sperimentale veramente unico. Immancabili poi i vari gadget come microfoni a distanza, multichiavi elettroniche ed altri oggetti per bypassare porte elettroniche chiuse.
Welcome to the next generation
Sin dalle prime battute possiamo ammirare molto di quello che ci è stato promesso in questa nuova generazione, come ottima fluidità, grandi costruzioni poligonali, invidiabile pulizia delle immagini, esplosioni ed effetti particellari bellissimi e soprattutto prodezze grafiche a non finire come l’uso del nuovo parallax mapping: largo allora ad effetti di distorsione quando si guarda da dietro ad un vetro, muri ruvidi, rocce porose e umide, bandiere lucide mosse dal vento e ponti di ferro arrugginiti, anche se a volte forse a causa di un uso di colori un po’ troppo accesi ho avuto l’impressione di (anche qui) troppa "plasticosità" negli scenari con alcune rocce che somigliavano più a costruzioni in creta ancora bagnata. Da notare poi alcuni cali stilistici nella costruzione dei livelli che variano da impeccabili e capaci di lasciarci di stucco, ad altri un po’ noiosi, anonimi e vuoti.
Ottima la fluidità, minata soltanto da un lieve difetto di aggiornamento notato in alcune fasi e soprattutto durante gli spostamenti laterali (come nel livello 4), strano il comportamento della telecamera durante i filmati, non fluidissima (stesso difetto che aveva Halo), li rende un po’ scattosi, ed è anche presente qualche seghettatura di troppo. Difetti sicuramente dovuti alla necessità di fare uscire PD0 al lancio e della breve fase di test e raffinazione a cui è stato sottoposto, difetti che spariranno certamente col passare del tempo sui nuovi giochi e non dovuti assolutamente a limitazioni hardware. Una raccomandazione, usate se ne avete la possibilità il cavo component o il VGA perché con il videocomposito la qualità scade di molto, al massimo se non avete la TV adatta o un monitor cercate un cavo RGB, inferiore a quest’ultime ma sicuramente meglio del composito.
Musica per le mie orecchie
Eccellente il sonoro con esplosioni cristalline e potenti, ottime le riproduzioni dei rumori ambientali e delle superfici che calpestiamo (fa quasi venire freddo quando calpestiamo la neve), buonissimo il doppiaggio in italiano soprattutto quello della bella e sensuale di Joanna e le voci (comprese le parolacce, a volte anche pesanti) dei protagonisti secondari e delle guardie. Ma la parte da leone la fanno soprattutto le splendide musiche che gli artisti Rare hanno inserito: tutte sempre ispirate e d’atmosfera, incalzanti e pronte a sottolineare i momenti più intensi come quando verremo scoperti o durante una sparatoria e sfumando alla fine di una battaglia.
In Missione
Scesi sul campo da battaglia, ci si accorge subito di quanto sia facile immergersi nel gameplay del gioco Rare, grazie alla buona mappatura dei tasti (molto simile a quella di Halo) e soprattutto, e qui facciamo i complimenti a Microsoft, alla ergonomicità e precisione del pad, lode che verrà estesa quindi a qualunque gioco in uscita su Xbox 360. Ma c’è qualcosa che non convince, piccoli difetti proprio nella struttura che rovinano leggermente l’esperienza di gioco e che soprattutto ad alti livelli di difficoltà possono portare alla frustrazione il giocatore, con morti violente ed intere sezioni di livello da rifare, magari perché non siamo riusciti a completare un obbiettivo secondario mal spiegato. Questi sono visibili premendo Start, ma purtroppo alcuni ci possono sfuggire o rimangono quasi incomprensibili. Anche i livelli possono disorientare il giocatore che, perdendosi, è costretto ad aspettare l’aiuto di Chandra che traccerà una via sulla strada da percorrere con delle utili ma antiestetiche frecce blu comunque disattivabili. Questo non ci invoglia di certo all'esplorazione e può considerarsi una delle cause per cui ci può sfuggire un’obbiettivo. Resta il fatto però che la maggior parte dei livelli siano veramente belli da guardare ed a volte ci offrono dei panorami e degli scorci unici, e questo aumenta ancora di più il nostro rammarico attribuendo una buona dose di colpe proprio ad un level design buono ma a volte poco accurato. Ottima infine la longevità, grazie ad una buona lunghezza della campagna in singolo e alla rigiocabilità che può dare per via delle criticate missioni secondarie e dal diverso approccio alle missioni che possiamo avere.
Multiplayer e Live
Parlando di multiplayer: è qui che PD0 riesce ad eccellere e a divertire come non mai. Presente l’immancabile split screen per divertenti "fraggate" in singolo grazie alla presenza dei "bot" dotati di propria IA o in compagnia ma sulla stessa TV, oppure fare un bel multiplayer cooperativo o giocare in system link se avete amici che guardano troppo nella vostra porzione di schermo. Ma la vera forza del gioco Rare risiede nella grande rete: Xbox Live riesce a dare una marcia ed almeno mezzo voto in più al gioco. A patto di sopportare un leggerissimo calo nella grafica, potremo giocare uno dei migliori titoli mai apparsi su Live grazie al supporto fino a 32 giocatori che potranno divertirsi con le solite note modalità come il deathmatch singolo o a squadre, il capture the flag e territori affiancate da molte altre originali e divertenti come "Infezione" in cui gli infetti (che hanno le sembianze di scheletri) dovranno dare la caccia ai non infetti che sono in maggioranza: quando un non infetto muore, diventerà a sua volta infetto e dovrà dare la caccia ai suoi "ex simili", decisamente divertente!
Pochine al momento le mappe (6), destinate ad aumentare grazie ad aggiornamenti che Rare dovrebbe rilasciare più avanti, ma decisamente vaste ed interessanti, molto valida poi l’idea che permette all’host di chiudere porzioni di livelli se questi sono troppo grandi per il numero di giocatori presenti. Da segnalare infine anche la totale assenza di lag durante i combattimenti anche con le connessioni più lente.
Un cofanetto speciale per i veri fan
Perfect Dark Zero è un gioco atteso da molti e Microsoft ha puntato tanto su questo titolo da far uscire una splendida edizione limitata con confezione serigrafata in metallo (anche qui Halo insegna). All’interno troviamo, oltre al manuale, un’edizione limitata in italiano del fumetto dedicato al gioco ed una card da collezione. Nel DVD extra troviamo, oltre al solito making of del gioco, bozzetti dei personaggi, foto, ben dodici skin ed uno sfondo per personalizzare la dashboard di Xbox 360. Trova spazio anche un trailer dell’altra creazione Rare, Kameo, e l’anteprima del primo libro ispirato al gioco intitolato Perfect Dark: Vettore Iniziale.
Perfect Dark Zero era un titolo "atteso al varco" da molti, soprattutto dopo la brutta presentazione all’E3. Sicuramente soffre molto a causa dell’attesa e del mito che si era creato dopo l’uscita del primo episodio anni fa, e forse per qualcuno potrebbe rivelarsi una piccola delusione. Preso come gioco singolo e messo da parte il passato, PD0 si dimostra un gran gioco, con qualche imprecisione tecnica forse dovuta al poco tempo a disposizione di Rare o forse per la giovane età della nuova console Microsoft ma comunque dal sapore next-gen in molti frangenti. Ciliegina sulla torta, un Live veramente eccezionale ed un’edizione limitata per pochi eletti. Acquisto consigliato. 8.8
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