Recensione - Oddworld: New 'n' Tasty
Il Gioco
La trama del gioco apre il sipario sul pianeta Oddworld, più precisamente alle Rupture Farms, un’imponente insediamento industriale che si occupa del trattamento e inscatolamento di carni. L’intero complesso è gestito dall’oscuro signore Molluck. Il nostro eroe Abe è un esponente della pacifica razza aliena Mudokon, resa schiava dallo spietato Molluck e utilizzata come forza lavoro per favorire l’incessante macellazione e preparazione dello scatolame. Il povero Abe un giorno di duro lavoro come un altro, assiste per caso ad un meeting aziendale in cui il perfido direttore Molluck annuncia la sua nuova strategia di marketing per fronteggiare la scarsa quantità di materie prime aliene, ovvero utilizzare i poveri Mudokon come ingrediente per fabbricare nuovi e succulenti gelati carnosi. Abe decide che è quindi arrivato il momento di scappare via dal suo impietoso destino e di salvare la pelle a quanti più fratelli Mudokon possibile. Da questo punto in poi comincia la nostra fuga che ci vedrà impegnati a scappare da sentinelle aliene di ronda, svariate minacce e numerosi puzzle ambientali che spesso pretenderanno tempismo, buoni riflessi e soprattutto una discreta dose di pazienza per essere risolti. Fortunatamente il povero Abe non sarà da solo: avremo infatti la possibilità di incontrare moltissimi Mudokon schiavi durante le nostre peripezie e talvolta la loro collaborazione sarà cruciale ai fini della risoluzione dei vari enigmi ambientali. Il nostro compito non sarà solo quello di arruolarli come seguaci improvvisati, ma anche quello di proteggerli e infine liberarli, conducendoli verso determinati portali sparsi all’interno degli stage. Purtroppo il protagonista non possiede alcuna abilità offensiva, per questo dovremo giocare d’astuzia e tempismo, celandoci agli occhi dei nemici utilizzando ripari di fortuna e quando serve dovremo essere pronti a darcela a gambe levate, magari sfruttando a nostro vantaggio le numerose minacce ambientali, come le mine o i sensori di prossimità per sfoltire le fila dei cattivi di turno. Abe è anche in grado di sfruttare una capacità innata dei Mudokon: il canto. Utilizzare questa sorta di mantra gli permette di prendere possesso della mente dei suoi nemici, per poterli utilizzare come armi remote oppure per incitarli al suicidio, anche se non sempre sarà possibile ricorrere a questo stratagemma perché talvolta incapperemo in particolari sensori in grado di inibire questa pratica, costringendoci per questo a escogitare strategie sempre diverse per eludere la minaccia nemica.Chiunque di voi abbia giocato allo storico Oddworld: Abe’s Oddysee nel lontano 1997, lo ricorderà sicuramente come un’avventura ironica e appassionante con degli scorci visivi evocativi, ma anche come una bestiaccia nera fatta di momenti frustranti, munita di un gameplay farraginoso e soprattutto con un sistema di controllo troppo poco permissivo. Bene, sappiate che Oddworld: New 'n' Tasty conserva ancora tutte le caratteristiche di cui sopra e offre ancora quella tipica esperienza di platform vecchia scuola dove talvolta la frustrazione la fa da padrona. Prima di lasciarvi andare a eventuali improperi, sappiate anche che per ovviare alle grossolane imperfezioni presenti sul titolo originale, i ragazzi di Just Add Water, coadiuvati dallo storico publisher Oddworld Inhabitants e dal creatore dell’intera saga, Lorne Lanning, hanno fatto davvero un ottimo lavoro sul sistema di controllo, rendendo il novello Abe decisamente più governabile seppur conservando quella sua andatura maldestra e pesante, tipica degli individui della sua razza. Altre migliorie degne di nota sono state apportate agli scenari, molto più spaziosi e intellegibili delle minacce circostanti, e che in momenti prestabiliti del gioco regalano coreografici cambi di visuale rendendo l’esperienza visiva profonda e appagante. Oltre al comparto visivo, quello che colpisce di più di Oddworld: New 'n' Tasty è la strepitosa fluidità delle immagini, resa possibile dai 60 frame al secondo e da una risoluzione di 1080p. In questo senso il team di sviluppo ha fatto un lavoro egregio, e non solo in termini estetici, ma anche privilegiando il gameplay che grazie alla fluidità su schermo risulta più gratificante, soprattutto nei momenti in cui il tempismo di un salto o di una capriola di Abe rappresentano una questione di vita o di morte.
E rimanendo in tema di vita e di morte, il team di sviluppo ha anche munito il titolo di un inedito sistema di salvataggi e caricamenti veloci, attivabili rispettivamente con la pressione singola o continuata del touchpad del Dual Shock 4. Un’aggiunta assai discutibile per i puristi del genere platform, ma che viene senz’altro incontro a giocatori più casual che avranno così la possibilità di salvare la partita in qualsiasi punto a piacimento, evitando di far precipitare i santi dal calendario di frate Indovino durante le fasi più rognose di gioco. Un’altra feature tanto nuova quanto inutile è la modalità cooperativa. No, purtroppo non mi riferisco a co-op online o altre amenità, proprio perché Oddworld: New 'n' Tasty non comprende un comparto multiplayer. La visione della co-op dei ragazzi di Just Add Water introdotta nel gioco è piuttosto old school e si può riassumere semplicemente nel giocare con un altro giocatore a turno, passandosi il pad tra una dipartita di Abe e l’altra, il tutto rigorosamente sulla stessa console.
A conti fatti, Oddworld: New 'n' Tasty è un'ottima rielaborazione in chiave next gen di Abe’s Oddysee, che celebra la stessa struttura ingessata e impegnativa tipica dell’opera originale anni ‘90, resa comunque meno frustrante grazie alle migliorie svolte sul sistema di controllo, sulla maggiore navigabilità degli scenari e soprattutto dall’implementazione del sistema di salvataggi e caricamenti rapidi che velocizzano le fasi di respawning del protagonista, talvolta fin troppo lente.
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