Recensione - The Walking Dead: Survival Instinct
Il Gioco
Qualche giorno prima dei fatti raccontati nella prima stagione della serie TV, Daryl Dixon è impegnato in una battuta di caccia sulle colline in Georgia, insieme a suo padre e due amici, ancora ignaro di quello che accade più a valle. In questo prologo di circa cinque minuti impersoniamo papà Dixon alle prese con una preda intravista in lontananza da uno dei due amici, Buck. Arrivato quasi a destinazione, le urla di quest’ultimo fanno tornare il padre di Daryl sui suoi passi per soccorrere il povero Buck ma è tardi, un gruppo di zombie ha risalito la collina attirato dagli spari del gruppo ed ha ucciso il cacciatore. Quando è il momento per noi di entrare in gioco accade qualcosa di inaspettato, che non svelo per non rovinarvi la sorpresa, e la famosa sigla parte provocando ai fan del serial un brivido di emozione; comincia così, sotto i migliori auspici, The Walking Dead: Survival Instinct. Dopo una fuga verso valle, Daryl e l'altro amico cacciatore, sopravvissuto ma ferito, si rifugiano in una casa cercando di capire cosa fare per sopravvivere: qui comincia l'avventura vera e propria con un tutorial che ci fa capire qualcosa delle meccaniche di gioco per poi riunirci in seguito il fratello di Daryl, Merle, altro personaggio molto popolare della serie TV.Cominciamo col dire che questo The Walking Dead: Survival Instinct è concepito come un FPS decisamente atipico. Le armi da fuoco sono poche e comprendono un paio di modelli di pistole, fucili a pompa ed un fucile da cecchino, mentre le munizioni sono ancor meno e le razioni di cibo scarse. Meglio avere un approccio più stealth: camminare accovacciati e passare oltre gli zombi sorprendendone qualcuno con le nostre silenziose armi da taglio è decisamente consigliato. Asce, martelli, picconi e tubi hanno tutti dei differenti tempi di esecuzione, fanno male in modo diverso e sono indistruttibili, quindi più indicati delle armi da fuoco che, come nella serie TV, attirano i non morti a causa del rumore prodotto. In un gioco del genere non è consigliabile trovarsi più di due zombie davanti pronti a farci la pelle, perché se ci prendono possono farci decisamente male. Per aumentare l’atmosfera ed il terrore nel giocatore è stato inoltre incluso una sorta di minigioco in cui con lo stick analogico dovremo centrare la testa dello zombie che ci attacca e trafiggerlo con la pressione del grilletto destro prima che questo ci provochi gravi danni.
La tensione è data anche dal fatto che questi, oltre ad essere in grado di vederci, possono anche fiutare il nostro odore. Oltre ad essere silenzioso, l’approccio stealth dovrà quindi essere sbrigativo e veloce. La giusta ricompensa per tale azione ben eseguita è quella di sorprendere uno zombie da dietro ed ucciderlo con un solo colpo trafiggendolo direttamente sul suo punto debole, la testa. Le animazioni (un paio) precalcolate sono ben fatte e danno molte soddisfazioni, restituendo le sensazioni delle esecuzioni della serie TV, effetti sonori splatter compresi. Insomma le premesse per un gioco carico di tensione ci sono tutte ma, come vedremo presto, non tutto è andato per il verso giusto purtroppo.
Terminal Reality ha cercato di rimanere fedele il più possibile alla serie prodotta da AMC: durante le nostre ricerche ci troveremo ad aiutare qualche sopravvissuto e se svolgeremo le facili missioni secondarie potremo trovare degli alleati. Tra una missione e l’altra, durante i nostri spostamenti in automobile da una zona all’altra, potremo portare queste persone con noi e farci aiutare una volta arrivati mandandole alla ricerca di viveri, munizioni e benzina per il nostro mezzo. Ogni personaggio ha una preferenza per un tipo di arma con la quale possiamo equipaggiarlo: questo aumenterà la probabilità di riuscita della sua missione oltre alla sua (più importante) sopravvivenza. Il rovescio della medaglia consiste nel fatto che l’arma equipaggiata dall’alleato potrebbe essere proprio la vostra preferita, ed al suo ritorno, se tornerà vivo, molto spesso dovrete curarlo con una se non due delle vostre sudate razioni di cibo.
Dopo diverse ore di gioco alle spalle, vi consiglio vivamente di mandare i vostri alleati insieme nella stessa missione. Questo ridurrà i danni che si procureranno, faciliterà la riuscita dell'impresa e vi permetterà di ottenere l’elemento più importante del gioco: la benzina. Grazie al prezioso carburante potrete decidere di pianificare i vostri spostamenti in macchina evitando le autostrade (veloci ma dirette all’obbiettivo), e prendere le strade statali che seppur più lunghe e pretenziose di carburante, offrono delle interessanti variazioni alle missioni principali del gioco. Scegliendole vi imbatterete infatti in aree di sosta e stazioni di servizio abbandonate brulicanti di non morti ma anche di provviste, munizioni e taniche di benzina molto utili. Inutile dirvi che l’approccio stealth è decisamente consigliato.
La tensione insomma è sempre molto alta, soprattutto se si è fan della serie TV. A tutto questo bisogna aggiungere gli slot dell’inventario limitati di Daryl e quelli della nostra macchina, che fungono come deposito. Durante il corso del gioco (dopo aver trovato le chiavi in qualche casa) saremo costretti a scegliere mezzi diversi da quello con cui iniziamo, perché oltre agli slot dell’inventario questi si differenziano per consumo di carburante e posti disponibili per i passeggeri. Più di una volta dovrete prendere decisioni pesanti e mandare via qualche vostro alleato sperando di rincontrarlo vivo più tardi nel corso del gioco.
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