Dead Island: Riptide - anteprima hands-on
Il gioco ci presenterà un prologo ambientato proprio sulla nave, nel quale dovremo cercare di sopravvivere al caos provocato dagli zombi e peggiorato da una violenta tempesta. Qui faremo la conoscenza di un nuovo membro del gruppo di sopravvissuti: John Marshall, ex militare esperto di arti marziali anch'esso immune all'infezione zombi. Nella versione del gioco fornitaci dagli sviluppatori, questa prima parte non era purtroppo presente e la mia partita è iniziata direttamente dal Capitolo 1, su una spiaggia di Purina subito dopo il naufragio. Qui ho potuto scegliere quale dei cinque protagonisti utilizzare, con la possibilità di distribuire i punti abilità manualmente o scegliere tra tre profili preimpostati: Sopravvivenza, più orientato alla ricerca e allo sfruttamento di risorse, Azione, più orientato al combattimento, o Bilanciato, a metà strada tra i due. I veterani di Dead Island non avranno comunque bisogno di operare tale scelta, visto che il gioco permetterà loro di importare i dati di salvataggio per riutilizzare i vecchi personaggi con tutte le abilità ottenute fino a quel momento. Come nel primo gioco, ogni personaggio dispone di caratteristiche diverse: la mia scelta è andata alla new entry John, per la sua abilità nel corpo a corpo ed estrema coriaceità. Logan può trarre il meglio da un particolare tirapugni a forma di artigli di Wolverine, recuperabile dopo la prima ora di gioco, che mi ha affascinato particolarmente.
Dopo aver selezionato il personaggio mi sono risvegliato su una spiaggia dell'isola, disseminata da cadaveri e vari oggetti provenienti dalla nave, insieme ad un paio di altri naufraghi: questi mi hanno spiegato che un gruppo di loro aveva trovato un rifugio non lontano e vi si sono recati per cercare provviste, consigliandomi di raggiungerli. Sulla mini-mappa in un angolo dello schermo si è quindi accesa l'icona della destinazione ed è stata tracciata la rotta per raggiungerla, esattamente come avveniva nel primo gioco. Mi sono quindi incamminato percorrendo delle scale ed un ponte di corda (che mi ha offerto una splendida vista dall'alto su un'insenatura del mare dominata da una cascata e vegetazione tropicale) che portavano al rifugio e poco dopo ho raggiunto il posto, dove ho trovato gli altri sopravvissuti intenti a combattere con un gruppo di zombi. Armato unicamente di un coltello ho dovuto far fuori poco più di una dozzina di non-morti aiutando gli altri sopravvissuti in difficoltà. Una volta fatti fuori tutti, la situazione si è calmata anche se ha iniziato a piovere a dirotto: questa è una delle prime novità del gioco, il tempo dinamico che gli sviluppatori spesso useranno per sottolineare i momenti più drammatici ma i cui cambiamenti possono avvenire anche in maniera causale. Ho iniziato a parlare con gli altri personaggi nel rifugio: mentre alcuni non avevano molto da dire, una ragazza si è offerta di comprare, vendere e scambiare merce, prefigurandosi come il classico negozio in cui acquistare nuova attrezzatura, mentre un altro sopravvissuto, indicato sulla mappa da una bandierina rossa, mi ha affidato la missione successiva: far esplodere uno degli accessi al rifugio, un ponte, dal quale sarebbero arrivati altri zombi. Ho quindi ricevuto una pistola lanciarazzi da usare contro delle taniche di carburante posizionate sul ponte, non prima però di aver combattuto con altri zombi - anche con la stessa pistola lanciarazzi facendoli andare in fiamme - che avevano già superato il ponte.
Dopo aver completato questa missione, lo stesso personaggio mi ha spiegato che non eravamo ancora al sicuro dicendo che avremmo dovuto fortificare il posto per resistere ad una nuova ondata di zombi. Ed eccoci quindi alle prese con una delle maggiori novità di Dead Island: Riptide: le missioni di fortificazione e difesa. La prima fase della missione consisteva nel raccogliere una serie di reti di metallo (più avanti nel gioco sarà possibile usare altri tipi di fortificazioni ed addirittura torrette difensive) e piazzarle in corrispondenza di varchi o entrate che gli zombie avrebbero potuto usare per entrare, ed una volta fatto questo è iniziata l'invasione a più ondate. Le fortificazioni sono riuscite solo a rallentare i nemici senza bloccarli completamente, quindi bisognava correre da una parte all'altra della mappa, dove apparivano le classiche iconcine a teschio, per far fuori tutti quelli che erano riusciti ad entrare. Non ero solo a combattere: anche gli altri sopravvissuti si sono dati da fare per resistere all'invasione ma questo significa anche che bisognava aiutarli quando in difficoltà. Ogni personaggio dispone infatti di un indicatore di salute, e se questo dovesse esaurirsi porterà alla sua morte ed al fallimento della missione, con l'obbligo di ricominciarla dall'inizio. La nostra morte invece non fa altro che farci perdere un po' di soldi causando un respawn nel punto in cui eravamo morti, proprio come nel primo gioco.
Completata anche questa impresa, un'ulteriore chiacchierata con gli altri sopravvissuti ha chiarito meglio la situazione: l'isola in cui ci troviamo è stata recentemente colpita da una violenta tempesta che ha provocato ingenti danni alle abitazioni ed ha anche causato un'inondazione facendo allagare gran parte degli insediamenti costieri e delle strade; l'unica possibilità di salvezza è raggiungere Henderson, la città più grande di Palanai (ma questi sopravvissuti non hanno mai visto The Walking Dead? Se pensano che raggiungere una metropoli nel pieno di un'invasione zombi sia una buona idea...), ma sarà necessario prima trovare una barca per addentrarci via fiume nella giungla e poi trovare una strada che porti alla città. Mi viene quindi assegnata una nuova missione: recarmi in un villaggio di pescatori alla ricerca di un'imbarcazione. Una volta raggiunto il posto, la barca non era indicata sulla mappa ed ho dovuto quindi perlustrare il villaggio alla sua ricerca - la maggior parte erano state distrutte dalla tempesta - ma una volta trovata ho scoperto che mancava il motore, quindi ho dovuto trovare un'officina nella quale prenderne uno. In tutto questo ovviamente gli zombi non sono stati con le mani in mano ed ho dovuto combattere tutti quelli che mi si paravano davanti: pensando che l'acqua fosse più sicura ho cercato di evitarne alcuni solo per scoprirne un nuovo tipo, i "galleggianti", che appaiono come semplici corpi morti sull'acqua ma che si animano attaccandoci improvvisamente quando gli siamo vicino. Questi non sono l'unico nuovo tipo di non morti presenti: ho incontrato anche dei grassoni che vomitano un acido corrosivo, alcuni capaci di tirare granate ed altri che presentano delle gigantesche pustole sul corpo e che si fanno esplodere quando gli arriviamo troppo vicino.
Dopo aver trovato il motore, l'ho dovuto portare fino alla barca e questo ha rallentato il mio movimento oltre a tenermi entrambe le braccia occupate, quindi per combattere gli zombi ho dovuto spesso lasciarlo a terra e poi riprenderlo. Una volta montato sulla barca l'ho potuta utilizzare come mezzo di trasporto esattamente come le jeep e altre auto già viste nel primo gioco, ovviamente presenti anche qui. Con la barca è possibile investire gli zombi in acqua ma talvolta riusciranno a salire a bordo costringendoci a fermarci ed a farli fuori con le nostre armi.
MX Video - Dead Island: Riptide
Le missioni successive sono state tutte più o meno dello stesso tenore: parlare con personaggi ricevere missioni e raggiungere un luogo per trovare oggetti o persone. Non sono mancati anche combattimenti con zombi rinchiusi in luoghi stretti simili ad arene per liberare personaggi assediati oppure anche una sorta di boss fight con un colosso che mi fa fatto sudare non poco. Ho fatto la conoscenza anche di altri gruppi di sopravvissuti insediati in altri rifugi fortificati. Non vi rivelerò altro della storia, ma dopo più di due ore di gioco la meta di Henderson sembrava ancora lontana ed ho dovuto anche mettermi in cerca di una serie di gallerie sotterranee risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. La struttura del gioco è simile a quella del primo: l'isola è completamente esplorabile, almeno limitatamente alle parti accessibili finché non se ne sbloccano di nuove col procedere sella storia, ed oltre a seguire le missioni principali possiamo dare una mano ad altri sopravvissuti per guadagnare ricompense in denaro, oggetti ed armi. Ritorna il sistema di usura e riparazione/potenziamento delle armi, accessibile tramite appositi tavoli da lavoro sparsi per l'isola. Le novità principali sono individuabili nelle missioni di fortificazione e difesa (durante le quali gli altri personaggi combatteranno con noi) e nella possibilità di spostarsi anche in mare e fiumi grazie alle barche ed all'ambientazione generale: non siamo infatti più in un'isola prettamente turistica ed i villaggi vacanze lasciano il posto ad insediamenti più rurali, come villaggi di palafitte ed una giungla maggiormente incontaminata. Gli sviluppatori affermano inoltre che stavolta le armi da fuoco e relative munizioni saranno meno rare, venendo così incontro anche a chi preferisce le sparatorie ai combattimenti corpo a corpo. La resa grafica mi è sembrata analoga a quella del primo DI, con una buona riproduzione di ambienti e vegetazione ma con una buona quantità di aliasing e una certa legnosità nei personaggi, soprattutto durante i dialoghi in cui risultano spesso monoespressivi. Molto convincente anche la resa della pioggia.
Una cosa che non avevo gradito particolarmente del primo gioco è la sensazione di essere semplicemente al servizio degli altri, seguendo gli ordini che ci vengono impartiti di volta in volta ma senza che alla base vi fosse una storia realmente coinvolgente. Anche questo Dead Island: Riptide mi ha dato la stessa impressione, ma sole tre ore di gioco (questo era il limite temporale imposto sulla versione ricevuta) non bastano a farsi un'idea di ciò; comunque sia è indubbio come il titolo sia pensato principalmente per goderlo in cooperativa, ed è qui che brillerà maggiormente risultando maggiormente divertente. A differenza del primo titolo potremo peraltro giocare insieme ad amici che hanno un livello d'esperienza molto diverso dal nostro: il gioco bilancerà automaticamente la difficoltà dei nemici in modo da fornire un'esperienza accettabile per tutti.
Non ci resta che attendere il 26 aprile, data di uscita nei negozi, per poterlo analizzare più a fondo.
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