Recensione - DiRT Showdown
di
Luca Airoldi / Airluck
P
Il Gioco
Non è certo un mistero che gli ultimi capitoli rallistici di casa Codemasters abbiano fatto storcere più di qualche naso tra gli amanti delle corse su sterrato: con la nascita del brand DiRT i racing-game degli sviluppatori inglesi, pur contando su un gameplay solido ed un impianto grafico di assoluto spessore, hanno mano a mano abbandonato la strada battuta dai primi titoli di stampo prettamente rallistico che avevano come icona il defunto campione Colin McRae. Competizioni ed eventi sempre più particolari hanno in tal modo soppiantato le classiche tappe di rally, così come il gameplay ha via via assunto i connotati sempre più tipici del racing-game arcade. A tutti gli effetti, quest'ultimo capitolo della serie viene presentato come una sorta di spin-off della serie e la scelta intrapresa da Codemasters appare indubbiamente chiara: DiRT Showdown è un tributo a quella distruzione su quattro ruote che, partendo dal mitico Destruction Derby di Reflection e Psygnosis, ha trovato altri validissimi esponenti in brand come Burnout e Flatout.Come da consueta tradizione Codemasters, anche DiRT Showdown può vantare una nutrita serie di modalità di gioco o, per meglio dire, una grande varietà di eventi cui partecipare, ambientati in diverse location sparse per il globo: se difatti le modalità selezionabili si riducono essenzialmente a tre scelte (Showdown Tour, Joyride e il multiplayer online e in split-screen), per ognuna di esse esistono diversi eventi con altrettanti scopi da perseguire. Joyride rappresenta probabilmente la modalità più particolare del lotto, grazie alla quale potremo mettere mano al volante in una sorta di “free roaming racing”: all'interno di scenari che riprendono alcune location dei capitoli precedenti possiamo cimentarci in sfide, selezionabili nell'ordine preferito, in cui mettere in atto evoluzioni particolari piuttosto che gettarci alla ricerca di oggetti nascosti negli anfratti delle diverse ambientazioni.
A farla da padrona, sul versante single-player, è in ogni caso la modalità Showdown Tour, cioè la classica carriera divisa in quattro diversi campionati a difficoltà crescente (Pro, AllStar, Champion e Legend), che comprende al suo interno praticamente tutto il repertorio di competizioni offerte dal titolo di Codemasters, da sbloccare mano a mano a suon di vittorie e sportellate. Sul versante degli eventi su pista troviamo Race Off, gara a chi taglia per primo il traguardo nella quale sono però concesse (anzi premiate) le manovre più sporche immaginabili ai danni degli avversari, Domination, in cui si acquisiscono punti per il miglior tempo segnato in ogni segmento di tracciato, Eliminator, in cui l'ultimo concorrente al checkpoint viene eliminato seduta stante, e Head to Head, competizione a due avversari in cui gareggiare all'interno di un tracciato disseminato delle classiche evoluzioni da compiere tipiche della serie (derapate, salti e sgommate circolari). Non ultimo l'evento Smash Hunter, nel quale dobbiamo provvedere a distruggere nel minor tempo possibile i cartonati presenti sul tracciato, del colore richiesto man mano dalla regia: in tal caso potremo anche affidarci al famoso effetto rewind, grazie al quale poter riavvolgere parte del tempo trascorso per ritentare manovre mal compiute in prima battuta.
Ad affiancare le modalità menzionate, l'essenza della distruzione trova compimento in tutti gli eventi ambientati in arena, come il classico Rampage nel quale mettere a segno più punti possibile attraverso incidenti e demolizioni totali degli avversari, Knockout, che prende vita in una sorta di ring rialzato nel quale lo scopo è quello di far letteralmente volare al di fuori di esso gli avversari per vincere la posta in palio, e Head Target, modalità nella quale saremo bersagli degli altri piloti e dovremo resistere il più a lungo possibile prima di collassare. Chiude il ventaglio di competizioni votate alla sana distruzione l'immancabile 8Ball, caratterizzato da percorsi disseminati di pericolosi incroci nei quali potete facilmente immaginare quale tipo di adrenaliniche situazioni si possano verificare.
Le modalità descritte vengono riprese con l’aggiunta di qualche variante sul versante multiplayer, sia esso online contro otto avversari che assieme ad un amico in split-screen: in termini di social-gaming DiRT Showdown battezza il nuovo sistema RaceNet, una sorta di Autolog al quale iscriversi per tenere sott'occhio tutte le statistiche relative alla propria esperienza di gioco, con la possibilità di confrontarle con quelle degli amici, e la modalità Sfide, grazie alla quale invitare gli amici a battere i propri record.
Per ogni evento il titolo di Codemasters assegna una determinata categoria di veicoli, ognuna delle quali caratterizzata da differenti modelli di vetture (con relative diverse livree e sponsorizzazioni) progressivamente acquistabili e potenziabili in parametri come Potenza, Forza e Guidabilità. DiRT Showdown è infine completamente localizzato in lingua Italiana e consente di caricare i propri replay direttamente su YouTube.
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