Recensione - Blackwater
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
P
Il Gioco
Blackwater si ispira a un gruppo di mercenari professionisti che, chiamati per l’appunto Blackwater Security, formano una delle compagnie PMC (Private Military Company) più numerose e importanti nel mondo, con compiti anche in Iraq e Afghanistan. Il titolo prende spunto da questo gruppo mercenario per farci piombare all’interno di missioni dall’alto tasso di rischio che sembrano essere risolvibili solo dai quattro protagonisti del gioco. L’impostazione è quella classica di uno shooter su binari come altri grandi esponenti del genere: Time Crisis e The House of the Dead giusto per citarne un paio. Il gioco può essere affrontato sia utilizzando il pad classico che con Kinect, usando le mani come mirino (una volta puntato il nemico il gioco sparerà automaticamente) ed abbassandosi o facendo un passo a destra o sinistra per ripararsi dal fuoco nemico. Ogni altra mossa, come anche il calcio o il lancio di una granata, devono essere mimate proprio come se stessimo facendo realmente quei movimenti.La modalità principale è la storia che ci vede progredire attraverso livelli dalle ambientazioni più varie con la possibilità di trovare ed utilizzare passaggi alternativi o sparare a oggetti speciali sparsi nei livello, con lo scopo di allungare la longevità del titolo. Oltre alla modalità storia, il titolo offre la possibilità di giocare una partita veloce su livelli sbloccati in precedenza oppure di giocare delle modalità alternative. Indipendentemente dalla modalità di gioco scelta, abbiamo la possibilità di giocare sia in single-player che in cooperativa locale in due giocatori, con la scelta di tre diversi livelli di difficoltà. Il gioco è totalmente doppiato in lingua inglese ma sono ad ogni modo presenti i sottotitoli per comprendere i dialoghi tra i diversi personaggi del gioco. Non è presente infine alcuna modalità multigiocatore online.
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