Recensione - Cabela's Dangerous Hunts 2011
Il Gioco
Probabilmente il genere dei simulatori di caccia non è popolare in Europa quanto lo è in USA, tanto che Cabela's Big Game Hunter 2010 uscito in USA a fine 2009, non è mai arrivato nel nostro continente. Activision non si dà però per vinta e prova un nuovo attacco al mercato del vecchio continente con Cabela's Dangerous Hunts 2011, distaccandolo nettamente dai precedenti capitoli della serie per via di due fattori principali: il primo è il passaggio all’approccio tipico degli FPS guidati da una storia, eliminando quindi la più classica impostazione a livelli con obiettivi. La seconda, e forse più grande, novità è l’introduzione di un controller-fucile chiamato Top Shot Elite che incide in maniera netta nelle dinamiche di gioco, modificandole esponenzialmente.Il titolo offre una modalità storia che sviscera il rapporto burrascoso tra un padre e un figlio, sullo sfondo dell’enorme tradizione per la caccia che da generazioni viene tramandata nella famiglia Redford. Lo stile adottato è quello classico del genere FPS, anche se a differenza dei precedenti capitoli questa volta è molto più lineare e scriptato proprio per permettere una maggior integrazione con la narrazione. La fauna è stata caratterizzata in maniera esasperatamente violenta, trasformando così i cacciatori in prede e giustificando l’uccisione degli animali; oltre a sparare però nel corso della nostra avventura risulterà utile anche scovare tracce (grazie al particolare sensore montato sull’"ottica" del fucile) e raccogliere ulteriori informazioni sotto forma di collezionabili, utili per aumentare la longevità o come scusa per tornare in aree già visitate una volta terminata l’avventura. Oltre alla modalità storia è presente una sezione spiccatamente più arcade e multiplayer che offre tre varianti di gioco: classica, sopravvivenza e esplorazione. Ognuna di queste ha regole diverse seppur condividendo lo scopo finale: fare più punti possibile. Incomprensibilmente, però, queste modalità possono essere giocate esclusivamente in locale, dato che il titolo non supporta in alcun modo la componente multiplayer online, nemmeno per quel che concerne le classiche leaderboards. Da segnalare infine la presenza di un discreto doppiaggio in italiano.
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