Recensione - Operation Flashpoint: Red River
Il Gioco
La guerra al terrorismo non è finita; dopo Afghanistan e Iraq, tocca ora al Tagikistan essere il teatro dell'ennesima caccia ai terroristi per la loro distruzione totale. E' l'anno 2013 ed i Marine sono chiamati all'ennesima missione negli aspri panorami asiatici a caccia di un nemico vile e spietato. Tutto sembra andare per il meglio vista la supremazia a stelle e strisce che con poca fatica si fa avanti distruggendo uno ad uno i campi dei terroristi, finché non incontra la resistenza del PLA (Esercito Popolare di Liberazione) che, armato dalla Cina, vuole fare del Tagikistan una zona per separare la Cina dagli altri stati sotto l'influenza americana. Da quel momento in poi tutto diventa più difficile e le missioni sono complicate dalla soverchiante superiorità nemica in numero e mezzi rispetto ai nostri Marines. Le squadre Alfa, Bravo e Charlie si trovano quindi nel bel mezzo dell'assalto ben armato ed organizzato del PLA, e dovranno fare uso di tutto il loro potenziale difensivo ed offensivo per rimanere vivi e vincere il conflitto. E' questa la premessa alla base della storia di Operation Flashpoint: Red River, che ci vede al comando proprio di una di questi team:la squadra Bravo.Il gioco si presenta sin dall'inizio con uno stile molto particolare: i menu appaiano come provenienti da una trasmissione televisiva disturbata, tanto che una scritta avvisa il giocatore di non regolare il televisore, credendo che le interferenze siano frutto di un problema con lo schermo. Dai menu possiamo accedere a due modalità di gioco: Campagna e Ingaggi di Squadra. La prima è la classica storia da seguire di capitolo in capitolo, mentre la seconda opzione ci mette a confronto con una serie di missioni singole caratterizzate da obiettivi diversi; entrambe le modalità ci vedono impegnati in una squadra di quattro marine, con la possibilità per i compagni di essere controllati dall'IA del gioco oppure da amici connessi via Xbox Live.
La Campagna ci proietta all'interno del teatro bellico sotto il comando del tenente Knox, prodigo di consigli in puro slang dei marines. Non mancano parolacce e espressioni da duro tipiche dei film di guerra più truci durante le fase di briefing pre-missione, che si svolgono sui diversi mezzi che ogni volta portano il team sul teatro di gioco. La squadra Bravo si compone di quattro elementi che, come già accennato, possono essere guidati dalla IA oppure essere nostri amici di Xbox Live con cui condividere la campagna in cooperativa, in maniera assolutamente trasparente. Quando guidati dall'IA faranno affidamento sui nostri comandi tattici, impartiti tramite un pratico menu radiale, per sfruttare la potenza di fuoco e le specializzazioni di ogni compagno con ordini di gruppo o diretti ai singoli. Saper sfruttare bene la propria squadra è fondamentale per risolvere le situazioni di gioco più complesse, garantirsi copertura e supporto negli scontri più duri e vincerli senza rischiare troppo. Peccato che questi ordini non sempre vengano interpretati correttamente in funzione del contesto, generando situazioni paradossali come quando, chiamando soccorso a seguito di una ferita seria, il nostro compagno si espone al fuoco nemico rimanendo seriamente ferito anche lui. Oltre ad impartire ordini ai nostri compagni, possiamo inoltre, quando disponibile, utilizzare attacchi di supporto come bombardamenti aerei JDAM o fuoco di artiglieria su obiettivi designati. Ordinare un attacco aereo da un crinale e vedere arrivare l'A10 per il bombardamento è un'immagine sicuramente suggestiva.
E' inoltre possibile personalizzare il proprio soldato e gli altri del team Bravo sulla base di quattro ruoli fondamentali dei Marines: assalto, pesanti, esplosivi e cecchino, nei quali è possibile cambiare le armi primarie e secondarie, le granate e gli accessori. Questa fase è di fondamentale importanza poiché influisce sulle capacità offensive e tattiche della squadra Bravo: volendo potremmo creare un team di tutti cecchini, così come invece equilibrare i ruoli a seconda del territorio e del tipo di missione da affrontare. Operation Flashpoint: Red River è un gioco che interpreta in modo originale il genere con una spiccata attenzione alla riproduzione quasi simulativa delle dinamiche degli scontri a fuoco tipici degli scenari di guerra contemporanei.
La grafica del gioco è di buon livello e rende l'ambientazione verosimile sia dal punto di vista visivo che dimensionale, con una buona resa dei soldati che risultano ben dettagliati e credibili.Particolarmente originale la resa dello sporco sugli occhiali protettivi che, unitamente al sibilo delle pallottole, rende in maniera adeguata l'idea di cosa significhi essere sotto il fuoco nemico. Di buon livello anche gli effetti sonori, seppur non raggiungano i livelli del punto di riferimento in questo campo, ovvero Battlefield: Bad Company.
Colonna portante del titolo già dalla sua precedente edizione è il multiplayer co-op, in cui è possibile sostituire i propri compagni con dei giocatori reali via Xbox Live: questo permette di far sparire tutte le problematiche dell'IA e il gioco mostra tutta la sua bellezza e, soprattutto, il realismo che è l'obbiettivo principale di Codemasters. Il gioco in cooperativa è veramente coinvolgente, potendo scambiare ordini e informazioni con i nostri comandi via chat vocale. Completamente assente invece qualsiasi modalità di gioco multiplayer competitivo.
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