Recensione - Warriors: Legends of Troy
Il Gioco
Dopo aver sviscerato le vicende legate alla guerra dei Tre Regni dell'antica Cina e quelle collegate al Giappone dell'era Sengoku con le serie Dynasty Warriors e Samurai Warriors, Tecmo Koei cerca di proporci qualcosa di nuovo prendendo in esame un periodo storico ricchissimo di spunti e capace di far breccia nell'immaginario collettivo facendo leva su dei veri e propri miti quali Achille, il più forte e temerario eroe dell'antica Grecia, ed Ettore, l'eroe di Troia che cercò in ogni modo di salvare l'amore per Elena da parte del fratello Paride, fonte di una guerra lunghissima e cruenta. Partendo da un plot narrativo di sicuro successo e che ben si presta a scontri su larghissima scala, Warriors: Legends of Troy cerca però una strada diversa rispetto all'innumerevole lista di giochi prodotta dai prolifici ragazzi di Tecmo Koei; non abbiamo la possibilità di rivivere le vicende di ogni personaggio con delle campagne dedicate, ma la protagonista principale è la guerra stessa, mettendoci quindi nei panni di eroi differenti ad ogni missione, focalizzando così il giocatore sulla battaglia e non solo ed unicamente sulle vicende dell'eroe preferito. Anche il roster dei protagonisti si discosta nettamente da ciò a cui siamo abituati: non troviamo un cast sterminato di eroi a disposizione, ma solo un piccolo gruppo. Se da un lato si perde in quantità, è innegabile quanto si guadagni dal punto di vista della caratterizzazione stessa dei protagonisti, offrendo personaggi ben realizzati e con movenze e colpi nettamente diversi l'uno dall'altro.Sostanziali differenze anche sul fronte del gameplay vero e proprio: sebbene il fulcro dell'azione sia il solito, scontro impari di uno contro centinaia di avversari, le meccaniche alla base di tutto si differenziano notevolmente con ciò a cui eravamo abituati; anzichè prediligere il classico button mashing tipico di questo genere, viene data maggior importanza al tempismo con cui riusciremo a portare a segno i nostri fendenti. Premendo i tasti al momento giusto otteniamo combo nettamente più efficaci, capaci di stendere anche il più coriaceo dei nemici, cosa invece più complicata nel caso in cui ci si approcci a questo gioco nel classico e frenetico stile degli hack'n slash. Una novità sostanziale che rallenta il ritmo del gioco, rendendolo meno rapido ed un po' più tattico, riuscendo anche a differenziare Warriors: Legends of Troy dagli altri esponenti del genere. Altre caratteristiche inedite sono la possibilità di raccogliere le armi lasciate a terra dai nemici sconfitti, usandole normalmente come armi da lancio, infilzando dalla distanza gli avversari che cercheranno di fuggire dal campo di battaglia, una piccola novità che è comunque riuscita a regalarmi belle soddisfazioni. A questo va aggiunta anche la possibilità di effettuare scontri uno contro uno nei momenti salienti della trama; in questo specifico caso assume grande importanza la parata con la relativa contromossa, offrendoci quindi dei veri e propri boss fight capaci di variegare il gameplay, da sempre ripetitivo, degli hack'n slash.
Altro grande stravolgimento lo si può notare nello sviluppo del personaggio: non ci sono più level-up o armi da raccogliere o creare, ma un particolare schema a blocchi che starà a noi riempire coi vari potenziamenti, alcuni dei quali sbloccabili proseguendo nell'avventura. La moneta di scambio sono i Kleos, punti che otteniamo con l'uccisione dei nemici e che, oltre a rappresentare la valuta virtuale del gioco, servono anche per ripristinare la nostra energia vitale. Colpi con armi da lancio o esecuzioni frutteranno più Kleos, che poi si trasformeranno in veri e propri punti da spendere a conclusione di ogni missione.
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