Recensione - Bulletstorm
di
Ruben Trasatti / DarkAp89
P
Il Gioco
Bulletstorm racconta la storia di un simpatico combinaguai, Grayson Hunt, che vuole a tutti i costi vendicare la morte dei suoi compagni e delle numerose persone innocenti che è stato costretto ad uccidere durante il suo passato agli ordini del generale Serrano, il principale antagonista del gioco: questi aveva ingannato la sua intera squadra facendogli credere che tutto ciò che stessero facendo fosse per il bene della Confederazione dei Pianeti, mentre in realtà la situazione era ben diversa. Grayson decide quindi di diventare un pirata spaziale, ma nel suo ultimo folle tentativo di attaccare la mega-astronave di Serrano, la Ulysses si ritrova a precipitare nel mondo di Stygia, un pianeta ricco di vegetazione e strutture semi-abbandonate abitato da ribelli e selvaggi che non faranno altro che metterci i bastoni fra le ruote durante tutto il corso della nostra avventura. Ad affiancarci e a farci da balia troviamo Ishi Sato, un nostro compagno sopravvissuto allo schianto dell’astronave e costretto ad integrare elementi robotici per continuare a vivere. Altro nostro prezioso compagno è inoltre il cappio, una sorta di laccio d'energia che afferra i nemici da lontano per attirarli verso di noi e quindi finirli in tantissimi modi diversi per ottenere quanti più punti possibili da spendere successivamente in aggiornamenti per le nostre armi.People Can Fly ha speso molte energie a creare dei nemici credibili ed allo stesso tempo bizzarri: si passa da semplici soldati a creature dall’aspetto esotico che si muovono con estrema agilità e che possono metterci a terra attaccando in gruppo; oppure da nemici specializzati come i cecchini ai boss intermedi armati fino ai denti che dobbiamo abbattere con astuzia ed un pizzico di fortuna. C’è poi spazio anche per mostri giganteschi somiglianti a dinosauri, piante mangia-uomini ed addirittura simpatici robottini parlanti da sfruttare come bombe ad orologeria.
Oltre alla campagna in singolo, composta da sette atti , gli sviluppatori hanno incluso una modalità molto simile all'Orda di Gears of War, giocabile insieme ad altri quattro giocatori, per sopperire alla mancanza di un multiplayer competitivo che sarebbe stato di difficile gestione. Non manca neanche una componente di personalizzazione, per dare un’identità ai soldati che utilizziamo in questa modalità scegliendo armatura, mimetiche e perfino il colore del cappio.
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