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The Dishwasher: Vampire Smile

Recensione - The Dishwasher: Vampire SmileXbox 360 DigitalGame

Torna il lavapiatti più temuto da tutto il mondo videoludico, ancora impegnato alla ricerca della sorella Yuki. Scoprite insieme a noi le caratteristiche del nuovo Live Arcade The Dishwasher: Vampire Smile.

Il Gioco

Il primo Dishwasher era balzato all’attenzione del grande pubblico e della critica per la sua originalità artistica. Il gioco, un classico hack’n’slash a scorrimento, univa un solido gameplay ad un comparto tecnico realizzato egregiamente. Vista la popolarità che il titolo ha suscitato, gli sviluppatori – i ragazzi di Ska studios – hanno deciso di donare ai fan un seguito. in The Dishwasher: Vampire Smile ritroviamo il lavapiatti impegnato nella ricerca di sua sorella Yuki, con la possibilità però di impersonare entrambi i personaggi con delle storyline che si intrecceranno costantemente. Il tratto caratteristico del gioco, la violenza, non solo è rimasto intatto, ma ampliato ed esasperato come raramente si è visto in un gioco. Veri e propri fiumi di sangue vanno ad imbrattare le pareti delle varie sezioni di gioco, dimostrando che il gioco per i suoi contenti è consigliato solamente a persone mature e non facilmente impressionabili.

Oltre alla modalità campagna, che può contare su molti livelli di difficoltà, il giocatore può cimentarsi in altre modalità di gioco come quella Arcade e la sfida piatti, dove dobbiamo cercare di resistere il più a lungo possibile ad ondate successive di nemici. Il gameplay è rimasto identico a come lo avevamo lasciato nel primo capitolo; ad aggiungere profondità ad uno stile gioco già di per sé molto valido, ci sono diversi potenziamenti e armi collezionabili con cuoi possiamo personalizzare i personaggi. Inoltre,anche se del tutto marginali e ininfluenti in termini di trama, gli sviluppatori hanno inserito qua e là nei vari livelli delle chitarre che trasformeranno per qualche minuto il titolo in un gioco musicale. Per gli amanti del multiplayer, gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di giocare in cooperativa sia in locale che su Xbox Live; dare che qui utilizzeremo i personaggi contemporaneamente, però, è stato scelto di variare la storia rispetto alla campagna in giocatore singolo in modo da renderla più verosimile, e di conseguenza aumentando anche la longevità del titolo.

Amore

Stile grafico

- Lo stile scelto dagli sviluppatori rispecchia l’instabilità mentale dei due protagonisti. Se il primo Dishwasher faceva un uso sapiente del bianco e nero, in questo seguito il designer si è superato donando a questi due colori ancora più sfumature, intensità e tanti effetti che rendono il titolo una vera e propria gioia per gli occhi. Inoltre, come già visto in molti film (Sin City su tutti) a fare da contraltare a questa scelta cromatica troviamo il sangue, caratterizzato da un rosso accesso. Una delle migliori esperienze visive presenti nel mercato Arcade.

Gameplay

- Le meccaniche sono quelle tipiche degli hack’n’slash, ma a fare la differenza troviamo due cose: la possibilità di poter schivare in qualsiasi direzione e una buona dose di strategia soprattutto negli scontri con i boss o i nemici più abili. Inoltre durante il gioco abbiamo la possibilità di impugnare armi diverse – in alcune sezioni useremo addirittura le mani – e ognuna di queste avrà un differente feeling e utilizzo. Come se non bastasse, l’inserimento di qualche sezione squisitamente platform, grazie alla capacità dei protagonisti di correre sulle pareti, rende il gameplay variopinto ed estremamente godibile.

Contenuti

- Una terminata la storia in singolo – più o meno 6 ore – abbiamo la possibilità di giocare la modalità Arcade che ci mette di fronte un ulteriore numero di sezioni slegate dalla trama e soprattutto, l’interessante modalità “sfida piatti” in cui dobbiamo uccidere diverse ondate di nemici. A questo si aggiunge la possibilità di poter completare la partita anche in modalità cooperativa sia on che off-line, con dei cambiamenti nella trama rispetto al single player. Per un titolo destinato al mercato Arcade, la quantità di contenuti è assolutamente di primo livello.

Odio

Level design a compartimenti stagni

- Se vogliamo, questo è l’unico vero limite del titolo sviluppato da Ska Studios. Per quanto divertente, l’effetto di tante sezioni collegate da corridoi invisibili è fin troppo visibile. Manca una sorta di continuità ai livello e questo fattore, fa assomigliare The Dishwasher: Vampire Smile ad uno di quei titoli dello stesso genere che andavano di moda sulle console a 16 bit. Ovviamente non a tutti i giocatori questo potrà sembrare un difetto, ma va fatto sicuramente notare, vista l’enorme evoluzione che hanno avuto in tempi recenti altri hack’n’slash.

Tiriamo le somme

Con The Dishwasher: Vampire Smile gli sviluppatori hanno voluto raccontare qualcosa di nuovo a livello di trama, senza però offrire sostanziali novità in termini di gameplay; rientra tuttavia in quella schiera di titoli che, seppur simili al precedente, sono talmente ben sviluppati da rendere l’esperienza di gioco di altissimo livello. Consigliato a tutti.
8.5

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Commenti

i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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