Recensione - Medal of Honor
di
Fabio Rossi / fbhell
P
Il Gioco
Afghanistan, ai giorni nostri: siamo nei panni delle forze speciali inviate sul terriotorio per portare stabilità e cercare di sventare le organizzazioni terroristiche locali. In Medal of Honor non giochiamo mai da soli, facciamo sempre parte di una squadra, ed è probabilmente il gioco in cui questo concetto viene reso meglio. Infatti a differenza di altri titoli, dove spesso si ha l'impressione che i compagni di squadra siano solo delle comparse incapaci di incidere negli scontri e dove sembra quasi che i nemici abbiano il mirino puntato fisso su di noi, qui abbiamo sempre l'impressione di essere ben supportati e di essere coinvolti in vere battaglie tra fazioni opposte. Se da un lato questo aspetto rende tantissimo il realismo dell'azione, visto tra l'altro che spesso potremo sfruttare proprio il fuoco di soppressione dei nostri compagni per aggirare più facilmente il nemico, il limite dell'immortalità dei nostri compagni rende le cose un po' troppo semplici tanto che spesso possiamo anche lasciar fare a loro il più del lavoro sporco. La campagna single-player è comunque intensa, epica e ricca di momenti interessanti, spesso accompagnati anche da un ottimo sonoro.Dal punto di vista tecnico e del gameplay Medal of Honor si assesta sugli standard del genere: non c'è troppa differenza a livello grafico rispetto alle ultime produzioni della serie Call of Duty, ma si notano forse dei binari di livello decisamente marcati che spesso ci permettono un solo approccio al nemico, senza permetterci di intraprendere approcci alternativi per vie secondarie. Anche la staticità degli elementi a video è evidente soprattutto nel singleplayer, mentre online i ragazzi di DICE hanno inserito qualche elemento di distruttibilità in più anche se siamo ben lontani dagli standard della serie Battlefield. Altre introduzioni interessanti nel singleplayer sono la possibilità di scegliere il rateo di fuoco su alcuni fucili o la possibilità di scivolare dietro alle coperture dopo uno scatto, caratteristica che avevamo potuto apprezzare anche in Far Cry 2. L'IA è di buon livello: l'unica evidente differenza rispetto agli altri titoli del genere è la facilità con cui si possono sfruttare i compagni per impegnare i nemici e coglierli alle spalle impreparati.
Per quanto riguarda il multiplayer online invece queste caratteristiche non ci sono e anche le classi sono solamente 3, anche se bisogna dire che l'arsenale sbloccabile è discretamente vasto e permette comunque una buona dose di personalizzazione. Il titolo offre molte modalità di gioco online: si va dalla modalità tattica all'assalto a squadre, senza farsi mancare le classiche modalità conquista, molto simili a quelle viste in Battlefield. A livello di gameplay i ragazzi di DICE sono riusciti a creare un giusto mix tra il multi di Call of Duty e quello di Battlefield, assicurando ore e ore di divertimento online.
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