Recensione - Tropico 3
Il Gioco
In Tropico 3 siamo chiamati a governare una piccola isola dell'arcipelago di Tropico, ereditando il comando dalla precedente gestione. Dopo aver accettato il mandato, siamo chiamati a creare il nostro Presidente creandolo da zero, scegliendone abbigliamento, colore, sesso, storia personale, il motivo dell'ascesa al potere e soprattutto pregi e difetti che influenzeranno le fazioni dell'isola. Se invece volete tagliar corto, potrete selezionare una serie di personaggi realmente esistiti, del calibro di Fidel Castro, Che Guevara, Augusto Pinochet ed Eva "Evita" Peron.Selezionando una nuova partita le isole disponibili sono relativamente poche, ognuna con un diverso obiettivo da raggiungere prima della fine del mandato, pena la nostra sconfitta. Proseguendo, si renderanno disponibili molte altre missioni su isole diverse: la cosa bella è che in ognuna bisogna agire in modo diverso sempre tenendo d'occhio diversi fattori che potrebbero portarci anzitempo al fallimento. Con un budget limitatissimo infatti, dovremo impegnarci a costruire strade, fattorie, scuole ed appartamenti decenti per il nostro popolo. Ogni azione potrebbe essere giusta o sbagliata, ogni azione potrebbe portarci al successo o al fallimento. Sarebbe inutile infatti costruire palazzi costosissimi ed affittarli a prezzi altissimi a semplici contadini ancora analfabeti e con salari bassi, la conseguenza sarebbe infatti una proliferazione di antiestetiche baracche, costose (per lo stato) palazzine vuote, malcontento dei cittadini e di molte fazioni, nonchè problemi ancor più grandi con le superpotenze USA e URSS che potrebbero smettere di aiutarci ed addirittura invaderci.
In una cittadina che comincia a popolarsi non sarà possibile accontentare tutti, ecco allora che affiora uno dei problemi più gravi che un presidente possa avere: i ribelli. Questi fanatici faranno di tutto per creare scompiglio, nel corso del gioco assisteremo a vere e proprie guerriglie tra ribelli e forze del nostro esercito. Se in precedenza non abbiamo investito ingenti somme per prepararlo nel migliore dei modi, falliremo vedendo crollare il nostro bel palazzo dopo l'attacco. Al contrario, se non li soddisferemo sarà colpo di stato, se l'esercito è scontento e mal pagato diverrà il nostro peggior nemico ed in quel caso non avremo difese. Basando la nostra economia sull'esercito invece, questo potrebbe portare a seri problemi con i comunisti ed automaticamente con l'URSS, la libertà del popolo sarà ridotta a zero e la dittatura la farà da padrona. L'instabilità politica in Tropico 3 è sempre incombente.
Come nella realtà, la politica e l'economia girano sul denaro disponibile, investire per il futuro, buttarsi fabbriche o miniere dove le caratteristiche dell'isola lo consentono, o sul turismo con parchi e costosi Hotel. Un turista, però, oltre a dormire deve anche divertirsi, per questo dovremo costruire locali più avanzati e condomini costosi che richiedono una centrale di energia elettrica. Con questi benefici si scontrerà il problema dell'inquinamento e dei rapimenti dei turisti che potrebbero deteriorare i rapporti con le superpotenze se non agiremo bene. Investire denaro su energia pulita è un' ottima soluzione, ma ne avrete di denaro in cassa? Come Presidente, potremo spostarci nelle fattorie ed incentivare la produzione, nelle scuole per migliorare il livello di insegnamento, nei locali per migliorarne il rendimento, nei cantieri per accelerare il tempo delle costruzioni. Basta la sola nostra carismatica presenza per migliorare tutto.
Tutte queste azioni sarebbero impossibili se non ci fosse un'opzione per fermare ed accelerare il tempo. Come nel vecchio ma sempreverde Sim City, la gestione del tempo è fodamentale: fermandolo potremo consultare meglio grafici di produzione e prendere decisioni politiche, emanare un Editto come la destinazione di fondi dello stato allo sviluppo militare, incentivi al turismo, elogi ad una superpotenza o addirittura approvare (incassando parecchi soldi) un test nucleare nelle vicinanze dell'isola (veramente impressionante l'effetto, anche se riprodotto in versione statica).
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