Recensione - Mirror's Edge Catalyst
Il Gioco
In un lontano futuro il Conglomerato, un ente di governo composto da diverse corporazioni private, controlla le vite degli abitanti della città di Glass; la più potente di queste, la Kruger Holding, mantiene l'ordine spegnendo sul nascere ogni dissenso con la forza della compagnia militarizzata Krugersec. I cittadini hanno l'unico scopo e compito di lavorare per le corporazioni, tanto che la stessa parola "cittadino" è stata ormai sostituita da "dipendente", e vengono monitorati tramite una rete sociale globale alla quale tutti sono connessi. Diverse fazioni però non accettano questo stato delle cose: una sono i Runner, un gruppo di individui che vivono e si spostano agilmente sui tetti della città svolgendo compiti di vario tipo e tenendosi alla larga dalle guardie della Krugersec, mentre un'altra è il Novembre Nero, organizzazione terroristica intenzionata ad opporsi al regime distopico con l'uso della violenza.In questo scenario troviamo nel penitenziario della città la runner Faith Connors, detenuta per essere stata catturata durante una delle sue scorribande. All'inizio del gioco Faith viene finalmente liberata dopo un lungo periodo di carcere e si riunisce agli altri Runner per ricominciare la sua vita. Le prime priorità sono quelle di reintegrarsi nell'organizzazione e tornare ad essere uno dei migliori Runner in circolazione, ma ben presto finirà invischiata nella lotta tra Kruger Holding, Runner e Novembre Nero, mentre parti del suo passato iniziano a riaffiorare con conseguenze impreviste.
Come per il titolo originale uscito nel 2008, Mirror's Edge Catalyst ci mette nei panni di Faith con una visuale in prima persona permettendoci di muoverci dentro e fuori le futuristiche costruzioni della città di Glass utilizzando la tecnica del parkour, dove ogni elemento dello scenario può essere sfruttato per spiccare salti, superare strapiombi ed arrivare a destinazione. La storia (completamente e ottimamente doppiata in italiano senza la voce di Asia Argento, fortunatamente) non è però una prosecuzione del primo titolo: si tratta di un nuovo inizio per la serie e non solo dal punto della trama. Anche il gameplay, pur appoggiandosi sugli stessi elementi di base, cambia radicalmente per via della struttura aperta della città di Glass: le singole missioni consecutive e lineari del titolo originale vengono ora sostituite da una vera e propria struttura open world, con tanto di mappa nella quale individuare missioni principali, secondarie ed attività di vario tipo.
MX Video - Mirror's Edge Catalyst
Come già accennato rimane ovviamente il sistema di movimento parkour che tanto ha reso noto il primo Mirror's Edge, adattato però alle esigenze di movimento in una città così vasta: durante le nostre corse abbiamo la possibilità di saltare ostacoli, scivolare sotto alcuni di essi, correre sui muri ed ovviamente compiere grandi balzi nel vuoto per raggiungere palazzi, balconi o vari tipi di piattaforme. Non tutte queste abilità sono però disponibili dall'inizio: il gioco ci fornisce infatti un sistema di avanzamento a punti esperienza (ottenibili svolgendo incarichi e completando missioni), permettendoci di sbloccare man mano nuove capacità scegliendole da un apposito albero di abilità. Alcune di queste vengono però sbloccate automaticamente man mano che si procede nella storia: è il caso del rampino Mag, utilizzabile per dondolarci su grandi strapiombi ma, con potenziamenti successivi, in grado anche di issarci su piattaforme in alto o tirare a terra delle lastre per creare nuovi passaggi.
Il sistema di movimento è piuttosto intuitivo e si basa sulla pressione di pochi pulsanti: il dorsale sinistro per saltare, scavalcare elementi dello scenario e correre sui muri, il grilletto sinistro per scivolare, saltare in basso e rotolare dopo un salto dall'alto. A differenza del primo gioco in cui il percorso da compiere era obbligato, qui possiamo decidere autonomamente la strada da prendere per raggiungere il nostro obiettivo. Questo può però non essere facilissimo, perché per non finire in vicoli ciechi serve un'ottima conoscenza dei tetti e dei percorsi possibili, e per questo ci viene in aiuto la Prospettiva del Runner, un vero e proprio GPS (disabilitabile se non lo si vuole usare) che calcola la rotta migliore per la nostra destinazione indicandoci la strada con una scia rossa e colorando di rosso anche gli elementi sui quali saltare, correre o dondolare. E come per ogni titolo open world che si rispetti, man mano che scopriamo nuove aree della città la mappa si riempie di indicatori su missioni, attività e diventa soprattutto possibile effettuare il viaggio rapido verso le varie case sicure sparse per il territorio. Per abilitare il viaggio rapido verso una determinata base, però, dobbiamo prima sbloccare il relativo "Nodo di Rete", in una sorta di missioni sfida che ci vedono attraversare edifici dalla complessa struttura platform e attraversati da laser anti-intrusione.
Mirror's Edge Catalyst non è comunque solo corse e salti: spesso le guardie della Krugersec cercheranno di ostacolarci, e quando non potremo evitarle l'unica sarà cercare di farle fuori. Come tutti i runner, Faith non usa le armi e si affida unicamente alla sua grande agilità per spuntarla contro i nemici: il sistema di combattimento del gioco ci permette quindi di usare attacchi leggeri e pesanti, che hanno però maggior efficacia solo se sferrati in corsa o durante un'acrobazia parkour. Ecco quindi che correre sui muri, saltare oggetti, scivolare e cadere dall'alto sui nemici diventa importantissimo per farli fuori tutti, ma anche per resistere ai loro colpi: finché rimaniamo in movimento, infatti, rigeneriamo costantemente la "concentrazione" della protagonista, che funge basilarmente da scudo energetico contro i proiettili e i colpi nemici. Una volta esaurita la concentrazione, Faith inizierà ad accusare i colpi fino a morire, cosa che comporta il riavvio dal checkpoint più vicino. Interessante poi il sistema di sbilanciamento e "interferenza" dei nemici: colpendoli con attacchi pesanti è possibile farli barcollare ed anche spingerli l'uno contro l'altro, cosa che oltre a causare più danni li lascia indifesi per qualche secondo così da poterli attaccare con altri colpi. Come per il sistema di movimento, anche per i combattimenti è possibile sbloccare nel tempo abilità che ci permettono di ottenere nuove mosse, salute aggiuntiva o anche di risultare maggiormente le tali per i vari tipi di nemici presenti.
Seguire le sole missioni principali non vi terrà occupati per molto tempo, richiedendo circa 7-8 ore per il completamento della storia; la mappa è però ricca di missioni secondarie che vi saranno affidate da vari personaggi, così come numerose gare a tempo e attività di consegna di oggetti che potranno aumentare il tempo di gioco di altre 5-6 ore. A tutto questo si aggiungono poi le attività social del titolo: ogni giocatore ha infatti la possibilità, se connesso online, di creare le proprie sfide posizionando una serie di checkpoint sulla mappa, per poterle far giocare a tutti gli altri. E' possibile così passare tempo nella creazione di sfide o nell'esecuzione di quelle degli altri, confrontando poi i nostri tempi con quelli degli altri giocatori e potendo anche di correre contro i loro ghost (possibilità invece non presente nelle sfide a tempo standard del gioco).
Amore
La città di vetro
- Vero protagonista del gioco è il design architettonico di Glass, la città che esploriamo in lungo e in largo nei panni di Faith: gli alti edifici fatti principalmente di pannelli bianchi e vetro offrono un panorama stupefacente, ed ogni quartiere è caratterizzato da un design che lo differenzia artisticamente dagli altri, come ad esempio lo splendido quartiere portuale dominato dal colore verde ed i cui tetti sono pieni di piscine, cascate artificiali ed anche un po' di vegetazione. Come leggerete più avanti non è tutto oro quel che luccica, ma dal punto di vista artistico e del design architettonico è una gioia per gli occhi.Correre sui tetti
- Seppur non privo di sbavature a causa di qualche sporadico problema nel riconoscimento dei comandi, il sistema di movimento di Mirror's Edge Catalyst riesce ad essere all'altezza del titolo principale con l'aggiunta ora di un gran senso di libertà dovuto alla struttura open world del gioco. Qualsiasi tetto o palazzo vediate è in qualche modo raggiungibile, anche se per alcuni potrebbero servire abilità o gadget che non avete ancora ottenuto. Correre, saltare, scivolare e dondolare sui palazzi è un piacere, grazie anche al sistema di controllo intuitivo. Ed il fatto che tutto si muova a 60 fps non fa che migliorare il feeling delle nostre corse.Odio
Combattimenti
- Ed arriviamo ai lati negativi del gioco, che purtroppo superano in buona quantità quelli positivi. Quello più evidente e fastidioso sono senza dubbio i combattimenti: come spiegato poc'anzi, il sistema di combattimento del gioco è pensato per premiare gli attacchi acrobatici in corsa, ma il problema è che spesso il gioco ci pone in aree ristrette senza troppi punti da sfruttare per compiere acrobazie ed i combattimenti si limitano a delle mere scazzottate nelle quali finiamo per perdere tutti i vantaggi. Il risultato sono combattimenti poco divertenti e talvolta frustranti; la situazione migliora potenziando il nostro albero di abilità dedicato ai combattimenti, ma rimane comunque quella sensazione di forzatura, come se i combattimenti fossero un elemento fuori posto nell'equilibrio del gameplay.Storia priva di mordente
- Faith esce di prigione, torna a collaborare coi Runner, scopre elementi del suo passato. La storia fila liscia senza problemi, ma risulta purtroppo poco interessante o memorabile. Lo scopo di DICE era probabilmente porre le basi per il primo di una serie di giochi narrando le origini e il background dell'eroina, ed in questo ci riescono appieno, ma lo fanno senza riuscire a trasportare troppo il giocatore. Anche le missioni secondarie, basate comunque su cut-scene e dialoghi con alcuni personaggi, si limitano ad un "vai qui, fai questo" e diventano velocemente irrilevanti. Non il peggiore degli elementi negativi del gioco, ma sicuramente contribuisce a sottrarne valore.Città senz'anima
- Se da una parte Glass presenta un'architettura bellissima, l'altro lato della medaglia è che appare assolutamente asettica e priva di carattere. Passi il fatto che i palazzi sono tutti pulitissimi e senza il minimo segno di sporcizia (evidentemente una società distopica bada molto alla pulizia), ma addirittura gli stessi cittadini che dovrebbero vedere i Runner come una forza ostile o comunque come un disturbo, non battono ciglio quando passiamo davanti le pareti di vetro dei loro uffici o anche quando sfrecciamo come pazzi in un cantiere con operai al lavoro. Addirittura ogni tanto sui tetti e sui balconi è possibile passare accanto a qualche bella signora in tailleur senza che questa abbia un sussulto o faccia un passo indietro. Insomma, sembra si essere invisibili e di correre, invece che in una vera città, nel suo plastico; a mio avviso da questo punto di vista il primo Mirror's Edge era sicuramente superiore, offrendoci una città più "imperfetta" e meno asettica.Una grafica non al top
- Mirror's Edge Catalyst può vantare uno spettacolare colpo d'occhio sui tetti della città, ma presenta comunque parecchie imperfezioni grafiche a partire da un aliasing piuttosto evidente passando poi per un notevole effetto di pop-up delle texture che si mostrano spesso in bassa risoluzione, soprattutto durante lunghe corse quando si nota che il motore del gioco fatica a star dietro ai nostri spostamenti. Anche alcuni effetti come quello dell'acqua delle piscine sui tetti sono assolutamente inferiori a quanto visto altrove; ovviamente per raggiungere il target dei 60 fps in un mondo aperto come questo, DICE ha dovuto cedere a molti compromessi.E ora dove vado?
- Una nota finale per quel che riguarda il sistema di navigazione, la Prospettiva del Runner, e la sua eventuale assenza. Anche se il sistema è disattivabile dalle opzioni, risulta praticamente indispensabile perché per correre senza di esso serve una conoscenza palmo a palmo dei tetti della città: se non si seguono le indicazioni si finisce quasi sempre in aree che non offrono sbocchi verso il palazzo successivo, costringendoci a tornare indietro e cercare altre vie. Ed anche il sistema di navigazione stesso non è perfettissimo: in alcuni casi mi è capitato di "perderlo" senza sapere più dove andare, mentre in alcune occasioni la scia attraversava semplicemente una parete senza farmi capire che strada prendere per passare dall'altra parte.Tiriamo le somme
Quello che doveva essere un ritorno in grande stile della serie di Mirror's Edge si rivela purtroppo una parziale delusione: rimangono il fascino della città futuristica - seppur fin troppo asettica - e l'ottimo sistema di parkour, ma l'impressione è che il passaggio ad una struttura open world abbia giovato alla serie solo sul fronte della longevità, mentre problemi come combattimenti noiosi e frustranti, una storia sottotono e vari problemi tecnici impediscono a Mirror's Edge Catalyst di rappresentare il grande ritorno di Faith nel quale i fan speravano. La speranza è che questo rappresenti solo un primo passo nel rilancio della serie e che un futuro sequel riesca a raggiungere la grandiosità che una serie così interessante meriterebbe. 6.7Recensione realizzata grazie al supporto di EA e Xbox.
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