Recensione - Metal Gear Rising: Revengeance
Il Gioco
Partiamo da una cosa ovvia, ma che è sempre meglio specificare: Metal Gear Rising: Revengeance è si un Metal Gear a tutti gli effetti, accompagnato da una trama basata sulla fantapolitica e da personaggi caratterizzati davvero bene come da sempre Kojima Productions ci ha abituato, ma al tempo stesso abbraccia un genere assolutamente nuovo ed inedito per questa saga. Si passa quindi dal celebre gioco stealth ad un action puro, adrenalinico, velocissimo e spietato come solo i ragazzi di Platinum Games sanno fare. Un connubio davvero particolare, una fusione tra due mondi distantissimi tra loro che riesce a dar vita ad un prodotto davvero riuscito. Gli eventi si collocano esattamente dopo Metal Gear Solid 4, dandoci un mondo ancora schiavo dell'economia di guerra, stretto nella morsa delle truppe militari private capaci da sole di fomentare guerre nei luoghi più disagiati del globo, portando morte e distruzione ma anche forti introiti per loro stessi. Naturalmente c'è anche chi combatte questa situazione, come la Maverick Security Consulting, la società di cui fanno parte Raiden ed il suo team di collaboratori, ognuno forte di una eccellente caratterizzazione come solo Kojima sa fare: è sufficiente avviare qualche conversazione via codec per capire quanto curata sia la psiche di ognuno dei nostri collaboratori. Aspetto che ritroviamo anche nella splendida caratterizzazione dei nemici: ogni Metal Gear che si rispetti ci ha sempre regalato una grande storia con grandissimi cattivoni da far fuori e Revengeance non fa eccezione. In questa occasione il nostro maggiore antagonista è rappresentato dalla Desperado LLC, una delle peggiori Private Military Company che il mondo conosca, con fondi praticamente illimitati e con molti assi nella manica che starà a noi gestire e affettare.Si, avete capito benissimo, affettare. Questo è infatti il tratto distintivo di Metal Gear Rising: Revengeance: Raiden è un cyborg ninja dalle capacità eccezionali, disumane e queste sue abilità vengono sottolineate dalla maestosa lama ad alta frequenza che il nostro eroe può utilizzare. Questa può letteralmente tagliare in mille pezzi qualsiasi cosa gli si pari davanti, che siano oggetti di sfondo come alberi o automobili, passando per i nemici comuni come i cyborg, arrivando infine a tutta una serie di Gear - apparecchi meccanici dotati di IA avanzate - che metteranno a dura prova le nostre capacità. Oltre ai normali attacchi che sfruttano due tasti dei nostri controller, suddivisi in colpo rapido e potente, il gioco dà il meglio di sé quando possiamo attivare la particolare modalità Free Blade. Questa consiste nella capacità di affettare i nostri nemici liberamente: premendo il grilletto sinistro dopo aver malmenato a sufficienza il nemico e con l'indicatore della batteria al massimo, entriamo in questa particolare modalità che ci permette di assestare i nostri colpi con le levette analogiche, sminuzzando il malcapitato di turno. Questa non è una pratica fine a sé stessa, messa li solo per sfogare il sadismo del giocatore, ma diventa un'operazione necessaria ed utilissima per ricaricare l'energia vitale e le batterie di Raiden. Per far ciò ci basta tagliare il nemico in un preciso punto sensibile, potendo quindi afferrare e distruggere i suoi elettroliti andando ad assorbirne l'energia. Un' operazione che diventa presto indispensabile e che al contempo regala emozioni ed una sensazione di potenza davvero ineguagliabili.
Un secondo tratto distintivo di Revengeance è il particolare sistema di parata messo a punto da Platinum Games. Non abbiamo un tasto dedicato a questa importante funzione, ma piuttosto dobbiamo sfruttare il tempismo e portare un attacco nello stesso momento in cui veniamo attaccati. Basta quindi premere X e la direzione verso cui viene l'attacco per parare e, sfruttando al meglio il tempismo, contrattaccare direttamente il nemico andando a piazzare un Zandatsu grazie alla Free Blade, un colpo che andrà ad eliminare il nostro oppositore in men che non si dica.
Naturalmente il nostro arsenale non si limita alla lama ad alta frequenza ma abbiamo a disposizione un nutrito numero di armi secondarie: dalle granate di vario tipo tra cui figurano quelle a frammentazione e quelle stordenti, passando per RPG ideali per abbattere i nemici volanti, arrivando ad alcune particolarissime armi secondarie create partendo dai dati di quelle che impugnano i boss che affrontiamo nel corso dell' avventura. Questo è possibile grazie a Dok, uno dei nostri preziosi collaboratori che ridisegnerà ed adatterà per Raiden le armi dei boss che, una volta acquistate ed equipaggiate, andranno a sostituire l'attacco potente (Y) dando vita a nuove e spettacolari combo. Come se ciò non fosse abbastanza, accumulando i punti necessari abbiamo a disposizione un nutrito numero di migliorie che spaziano dalle già citate nuove armi a nuove abilità che vanno ad arricchire le nostre combo, arrivando anche a nuove armature ognuna coi suoi effetti particolari e gli immancabili potenziamenti a vita e batterie.
Come da tradizione Metal Gear, anche in Revengeance abbiamo la possibilità di cimentarci nelle missioni RV - Realtà Virtuale, che spaziano dal classico tutorial ad altre venti prove che possiamo affrontare in qualsiasi momento sfruttando il codec o direttamente dal menu principale, tentando di battere i risultati proposti dagli sviluppatori per confrontarci poi con le classifiche mondiali. Queste missioni però non sono disponibili da subito ma vanno sbloccate trovando gli appositi terminali disseminati nei livelli di gioco. Questi vanno ad aggiungersi al nutrito numero di collezionabili da raccogliere: oltre ai comuni file da reperire negli angoli nascosti delle mappe, lo stile Metal Gear spunta anche in questo caso dandoci dei poster con ragazze in pose succinte da "liberare", gli immancabili soldati nascosti in scatole di cartone, arrivando infine agli importantissimi avambracci sinistri degli ufficiali da amputare sfruttando la Free Blade, che ci danno l' occasione di recuperare ulteriori potenziamenti per Raiden.
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