Recensione - Aliens vs Predator
Il Gioco
Assolutamente inutile qualsiasi presentazione di due dei protagonisti del gioco: saranno pochi i giocatori a non conoscere i letali xenomorfi della serie Alien, il loro particolare sistema riproduttivo basato sul parassitismo, il loro sangue acido, la loro spietata ferocia. Così come in pochi non ricorderanno il temibile Predator, l’alieno appartenente ad una razza ultra-evoluta di cacciatori che diede del filo da torcere as un muscolosissimo "Schwarzy" nella giungla centramericana del primo film della serie, nel 1987. Qui ritroviamo le due razze a darsi battaglia, insieme al terzo incomodo degli immancabili umani, fisicamente in svantaggio ma che sapranno dar filo da torcere a entrambi grazie alla loro evoluta tecnologia bellica.Aliens vs Predator presenta un gameplay che strizza decisamente l’occhio al genere degli sparatutto in prima persona, anche se in realtà enfatizza alcuni aspetti generalmente considerati marginali in altri giochi appartenenti a tale categoria, come per la lotta corpo a corpo. Tramite la pressione dei tasti dorsali, infatti, la creatura sotto il nostro controllo si produce in devastanti colpi ravvicinati che possono eliminare con rapidità qualsiasi nemico, o in mosse difensive atte ad interdirle. Il range d’azione si sposta di conseguenza su una distanza molto corta e questo potrebbe spiazzare un po’ un “purista” di sparatutto in soggettiva.
La modalità per giocatore singolo si compone di tre campagne distinte, da affrontare vestendo i panni di un marine coloniale in fuga a seguito della distruzione della propria navetta e al conseguente atterraggio in territorio ostile, piuttosto che sotto le viscide sembianze di un Alien evaso da un laboratorio di ricerca umano, o ancora indossando l’armatura di un fiero Predator in cerca di trofei. Oltre a cambiare la prospettiva narrativa di una vicenda che vede le tre storyline solidamente interconnesse tra loro, la scelta della razza utilizzata influenza pesantemente anche il gameplay: ogni specie dispone infatti di specifiche peculiarità, con un approccio al gioco molto differente dalle altre. La campagna Marine, si presenta come la più vicina ad un FPS classico, con il nostro alter-ego chiamato a difendersi dalle orde di alieni a colpi di fucili a pompa, mitragliatori e quant’altro occorra per ridurli in brandelli. Nell’oscurità che regna sovrana praticamente in ogni location di gioco, il soldato umano ha a disposizione unicamente una torcia elettrica, un rivelatore di movimento ed un numero illimitato di bengala illuminanti per cercare di individuare e neutralizzare le pericolose creature che mirano a straziarne le carni. Gli Aliens trovano invece nel buio un fedele alleato, dato che i loro occhi sono perfettamente adattati alla visione notturna e che, grazie ad un olfatto iper-sviluppato, riescono a captare con precisione millimetrica la presenza di qualsiasi corpo nel raggio di decine di metri. Una morfologia unica, inoltre, permette loro di arrampicarsi agevolmente su qualsiasi superficie, consentendo attacchi alle ignare prede da qualsiasi angolazione. Infine i Predator, facendo sfoggio del loro enorme bagaglio tecnologico, possono approfittare di sistemi di rilevazione termica, di efficacissime tecniche di occultamento visivo che li rendono praticamente invisibili ad occhio nudo, nonché di una serie di letali armi a lungo raggio che vanno dal fucile al plasma agli affilatissimi dischi rotanti.
Oltre all’esperienza per giocatore singolo Aliens vs Predator propone l’ormai immancabile carrellata di modalità multiplayer, che ricopre un ruolo di grande importanza all'interno del gioco.
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