Recensione - Far Cry 3
Il Gioco
Jason Brody è un ragazzo come tanti, attratto dal divertimento e dalle emozioni forti. E' per questo che si trova, insieme ai due fratelli, alla sua fidanzata e due amici, in Thailandia: tra notti brave nelle discoteche locali, escursioni e sport estremi, le emozioni non mancano di certo. Avrebbero però dovuto pensarci meglio prima di cercare l'adrenalina di un lancio ad alta quota sulle isole Rook, ignari del fatto che queste fossero il dominio di un gruppo di pirati capeggiati dallo spietato re della droga Hoyt Volker e dal suo pazzoide braccio destro, Vaas. Far Cry 3 inizia proprio in compagnia di quest'ultimo, mentre minaccia Jason ed il fratello maggiore dopo aver catturato tutto il gruppo: le intenzioni dei pirati sono di chiedere un riscatto alle loro famiglie o di venderli come schiavi. Grazie all'esperienza militare del fratello, Jason riesce però a scappare dall'accampamento e si imbatte in una tribù locale, gli Amanaki, che gli forniscono le abilità - grazie a dei mistici tatuaggi - per tornare a salvare i suoi amici ancora nelle mani dei pirati. Quello che Jason ancora non sa è che questo è solo l'inizio di una lunga avventura che lo porterà ben oltre la semplice missione di salvataggio.Questa è a grandi linee la trama che vi porterà a conoscere un ricco cast di personaggi che vi aiuteranno o ostacoleranno nella vostra impresa mentre visiterete un po' alla volta tutte le location delle due isole che costituiscono il mondo di gioco. La struttura delle missioni è quella che ci si aspetterebbe da un titolo di questo tipo: dopo aver interagito con il personaggio di turno, veniamo indirizzati verso il luogo della missione con la possibilità - nella maggior parte dei casi - di affrontarla come ci è più congeniale. Il gioco ci permette infatti di adottare uno stile più stealth usando arco e armi silenziate, attirando l'attenzione dei nemici con il lancio di sassolini e disattivando gli impianti di allarme per evitare l'arrivo dei rinforzi qualora venissimo scoperti, oppure scatenare il caos piombando magari tra i nemici su una jeep dotata di torretta mitragliatrice, usando bombe molotov per scatenare enormi incendi (ritorna infatti l'ottimo sistema di propagazione delle fiamme visto in FC2) o ancora decimando nemici da lontano appostandoci su una collina con il nostro fido fucile di precisione.
Se tutto questo vi terrà occupati per circa 14-15 ore di gioco, Far Cry 3 e le isole Rook hanno molto più da offrire - anche dopo aver completato la storia - a chi è in cerca di un'esperienza non vincolata dai binari di una storia. Le basi su cui si poggia il titolo Ubisoft sono le stesse che abbiamo conosciuto nel precedente episodio, con un ambiente vastissimo e completamente esplorabile, stavolta più lussureggiante e vivace delle lande africane arse dal sole, la possibilità di usare tutti i mezzi nei quali ci imbattiamo, compreso l'immancabile deltaplano e mezzi acquatici come gommoni e jet-ski, e tanti nemici da affrontare con armi di tutti i tipi, dalle normali pistole passando a fucili d'assalto, di precisione, archi, RPG, lanciagranate e lanciafiamme. All'inizio del gioco la mappa dell'isola, accessibile premendo il pulsante Back, è completamente vuota e non presenta né strade, né punti d'interesse: per arricchirla di informazioni dobbiamo trovare, scalare ed attivare le numerose torri radio sparse per il territorio, un meccanismo chiaramente preso in prestito dal cugino Assassin's Creed e che qui funziona molto bene. Una volta fatto ciò, ci vengono rivelate tutte le opportunità offerte dalla zona come gare a bordo di veicoli o particolari prove di abilità; le più importanti sono però gli avamposti dei pirati, fortezze presenti in gran quantità sull'isola che dobbiamo attaccare - sempre seguendo l'approccio che preferiamo - per far fuori tutti i nemici e prenderne quindi il possesso. Una volta catturato un avamposto, potremo utilizzarlo come meta per il viaggio rapido da qualsiasi posizione ci troviamo e su apposite bacheche potremo anche trovare nuove missioni per l'uccisione di determinati obiettivi o per la caccia di particolari specie animali.
Si, perchè un'altra delle novità del gioco è la ricca presenza di fauna locale, che spazia da innocui maialini a pericolosi predatori come tigri, draghi di comodo, squali, coccodrilli e così via. Questi sono individuabili in zone marcate sulla mappa con la silhouette dei vari animali, ma ucciderli potrebbe rivelarsi anche più difficile del previsto soprattutto con quelli più coriacei come gli orsi, o anche quelli più indifesi ma estremamente veloci come i cervi. Al di là delle missioni di caccia, l'uccisione di selvaggina ha una grande importanza nell'economia del gioco: è possibile infatti scuoiare gli animali per ottenerne delle pelli utili poi per potenziare e rendere più capienti tutta una serie di accessori di Jason, come zaini, portafogli, faretre ed altro, così da permetterci di traportare più denaro, oggetti o munizioni. Qualora non vogliate cimentarvi nella conciatura delle pelli, potrete comunque venderle in appositi "negozi automatici" presenti in tutti i villaggi e a tutti gli avamposti conquistati, presso i quali è possibile acquistare anche nuove armi o personalizzare con diversi accessori come mirini e silenziatori quelle in nostro possesso.
La caccia non fa per voi? Vi sentite più naturalisti? Allora Far Cry 3 vi viene incontro permettendovi di raccogliere le foglie da una gran quantità di piante presenti su tutto il territorio. Come per le pelli, anche questo ha un'importanza essenziale ai fini dell'esperienza di gioco: le piante possono infatti essere combinate per creare dei sieri iniettabili di diverso tipo, da quelli curativi a quelli capaci di fornirci particolari abilità come respirare più a lungo sott'acqua, seguire l'odore degli animali, resistere al fuoco e molte altre. Questi sieri non possono però essere creati all'infinito ma solo quanti ne può portare la nostra borsa porta-siringhe, che come già detto può essere potenziata e allargata utilizzando le pelli di animali.
Come avrete capito, in Far Cry 3 la ricerca e raccolta di oggetti ha una grande importanza - e animali e piante non saranno l'unica cosa da cercare per chi ha il pallino del collezionismo - ma anche il potenziamento del nostro equipaggiamento ha un ruolo centrale nel gameplay. Ed ancor più importante è l'evoluzione di Jason stesso, che man mano che ottiene successi può sbloccare nuovi Tatau, tatuaggi da applicare sul braccio sinistro che gli conferiscono nuove abilità. Si tratta in tutto e per tutto di un sistema di evoluzione del personaggio: uccidendo nemici e portando a termine missioni ci vengono assegnati dei punti esperienza, ed ad intervalli regolari questi sbloccano nuovi Punti Abilità. Tali punti sono poi spendibili per acquistare nuove abilità come maggior resistenza ad un certo tipo di danni, migliore mira con determinate armi, la capacità di ricaricare in corsa e miglioramenti all'agilità o alle abilità furtive. Man mano che si procede nel gioco Jason diventa così sempre più potente e capace.
Riguardo ai combattimenti veri e propri, c'è un elemento importante da menzionare oltre a quanto già detto: la macchina fotografica di Jason. Richiamabile in qualsiasi momento, questa è capace di mutare drasticamente il gameplay: tutti i nemici inquadrati con la macchina vengono infatti "marchiati" con un'icona sulla testa che indica il tipo di nemico (normali, cecchini, picchiatori, ecc) e da quel momento in poi potremo sempre seguirne la silhouette anche quando sono nascosti da muri e costruzioni. Se da un lato questo rende molto facile individuare le posizioni dei nemici - premesso che saremo riusciti a marchiarli tutti osservandoli da lontano, cosa non scontata - dall'altro ci permette di attuare strategie più ragionate che vanno oltre il semplice attacco diretto, qualcosa che gli amanti dello stealth e degli approcci meno convenzionali apprezzeranno di sicuro.
Se tutto ciò non fosse abbastanza, c'è di più in Far Cry 3: la campagna co-op in 6 capitoli vi permetterà di unirvi ad un massimo di tre amici online - o di giocare in due sulla stessa console in split-screen - vivendo le avventure di quattro superstiti di una nave saccheggiata dai pirati al largo delle isole Rook. All'inizio della campagna i quattro scoprono che il capitano ha ceduto la nave a Vaas per arricchirsi e trasferirsi poi sull'isola, e da quel momento il loro unico scopo è quello di trovare il capitano e impossessarsi delle sue ricchezze. Troviamo poi un comparto multiplayer competitivo arricchito da modalità classiche e altre più originali come Tempesta di fuoco e Trasmissione. Purtroppo non posso dirvi molto a questo riguardo perché mi è stato impossibile provare il multiplayer: considerate quindi questa recensione come relativa unicamente alla modalità single-player. Infine, per i più creativi tra voi, ritorna l'editor di mappe che vi permette di modellare a piacimento un vasto tratto di terra posizionandovi oggetti, obiettivi e usando le vostre creazioni in match multiplayer con gli amici.
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