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Singularity
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Recensione - SingularityXbox 360Game

Nel campo degli sparatutto in prima persona ne abbiamo ormai viste di tutti i colori, e trovare spazio è sempre più difficile. Per gli amanti del genere ecco però Singularity, l'ultima fatica di Raven che unice la variabile del controllo del tempo alle classiche meccaniche FPS. Analizziamolo insieme.

Il Gioco

Singularity esce a circa un'anno di distanza dal discusso Wolfenstein, altro titolo di Raven che non ha convinto proprio tutti soprattutto per via della ingombrante eredità che si portava sulle spalle, quasi impossibile da onorare. Ora gli sviluppatori ci riprovano con Singularity, uno sparatutto classico che punta a inserire meccaniche atipiche nel genere per offrire una storia convincente e intrigante. Ci troviamo nel 2010, quando una spedizione americana viene mandata su un'isola nel Pacifico vicina ai confini dove pare siano state registrate strane anomalie. Si sa che l'isola in questione, chiamata Katorga 12, era stata utilizzata dall'URSS durante la guerra fredda per effettuare esperimenti top secret su energie simili a quella atomica. Non facciamo però in tempo ad atterrare sull'isola che vieniamo sopraffatti da un'ondata di energia sprigionata da un'esplosione, che ci riporta indietro nel tempo fino al 1959 durante un violento incendio della stazione stessa. Da qui in poi prenderemo parte a una serie di eventi e quando un'altra ondata di energia ci riporterà nel 2010, ci renderemo conto che qualcosa è cambiato: la storia è stata riscritta e Stalin non ne fa più parte. Qualcosa è cambiato e noi dovremo affrontare la nuova minaccia per riportare le cose a posto.

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Singularity è basilarmente uno sparatutto classico, che segue l'evolversi dell'azione attraverso percorsi guidati e con fasi scriptate che seguono la linea narrativa della storia. La particolarità sta nel continuo spostamento attraverso l'arco temporale che ci permette di cambiare spesso radicalmente gli scenari. Oltre ai soliti fucili avremo infatti a disposizione una sorta di dispositivo di manipolazione temporale che ci permetterà spesso di incidere su oggetti e parti di scenario invecchiandoli o ringiovanendoli. Anche i nemici possono essere invecchiati fino alla decomposizione, così come le cassaforti possono essere fatte arrugginire per permetterci di scassinarle in modo agevole; oppure, se incontreremo un ponte crollato, potremo farlo tornare a prima del suo crollo per attraversarlo in sicurezza. Questo potere sembra un po' un derivato di qualche plasmide di Bioshock, ma è decisamente credibile e rende davvero appassionante l'intera storia oltre che arricchire il gameplay, che senza di esso risulterebbe eccessivamente monotono.

Il gioco risulta piuttosto semplice e il mio consiglio è quello di godervelo direttamente a livello difficile se siete dei veterani degli FPS, poichè spesso ci sono punti del gioco nei quali i programmatori cercano di metterci addosso un certo livello di tensione che però svanisce a difficoltà più basse. Alla giusta difficoltà impiegherete tra le 8 e le 10 ore a completarlo, con la possibilità poi di dedicarvi al comparto multiplayer. Questo risulta piuttosto essenziale: due sole modalità disponibili, una sorta di deathmatch a squadre tra creature e umani e una sorta di attacco contro difesa con tre generatori da conquistare. Il gioco online è comunque decisamente stabile a livello di netcode ed offre una discreta quantità di classi tra cui scegliere, personalizzabili con diverse abilità.

Amore

Storia

- La storia di Singularity è molto interessante, seppur basandosi sull'ormai stra-abusata guerra fredda: l'idea della manipolazione temporale come energia creata dai russi per combattere lo strapotere atomico americano è davvero interessante, così come interessante è l'evolversi della storia stessa, continuamente a cavallo tra il 2010 e il 1959, con le nostre azioni nel passato che hanno pesanti ripercussioni nel presente. Tre inoltre i finali disponibili che però sono visibili anche senza rigiocare il gioco dall'inizio, visto che l'autosave ci riporta proprio a poco prima di prendere la decisione finale.

Manipolazione temporale

- Come già detto, il dispositivo di manipolazione temporale è sicuramente l'arma più caratteristica di Singularity: spesso ci sentiamo come degli dei, avendo il potere di ridurre in polvere i nemici con un solo raggio oppure ripristinare ponti e treni agendo sul fattore temporale che è davvero realizzato in modo pregevole.

Nemici

- Davvero interessanti sono anche le creature che troviamo nel corso della storia, ognuna con le sue caratteristiche e abilità, pronte spesso a metterci in seria difficoltà con un buona varietà di tipologie di attacco, dai barili esplosivi all'invisibilità ecc.

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Odio

Deja vu

- Singularity prende spunto da altri titoli del genere, come già detto a volte sembra di utilizzare i plasmidi di Bioshock in una storia che in più punti prende spunto da altri FPS cavalcando l'onda del solito scenario da guerra fredda. Molti elementi del gioco sanno di già visto, e non basta il solo potere di manipolazione del tempo a renderlo un'esperienza innovativa.

Multiplayer scarno

- Non mi sarebbe dispiaciuto se fossero state aggiunte almeno un altro paio di modalità, tanto da non renderlo così monotono. Peccato, anche perchè levando il multiplayer quello che vi rimane è un gioco da una decina d'ore, sicuramente non una grande longevità.

Tiriamo le somme

Singularity si è rivelato un gioco fresco e coinvolgente, che si lascia giocare e scivola via dritto fino alla fine senza tempi morti. Le idee della manipolazione temporale sono ben applicate e si fondono perfettamente con la trama: se solo i programmatori si fossero spinti un po' oltre inserendo altre interessanti trovate inedite, si sarebbe parlato quasi di un capolavoro. Peccato inoltre per la pochezza del comparto multiplayer: tanto valeva che gli sviluppatori si concentrassero maggiormente nell'aggiungere contenuti alla campagna in singolo. Singularity rimane comunque un gioco che consiglio a tutti gli amanti degli sparatutto classici o coloro che comunque hanno apprezzato anche i recenti Metro 2033 o Bioshock, perchè potrebbe rivelarsi una validissima alternativa.
8.2

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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