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Pro Evolution Soccer 2009
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Recensione - Pro Evolution Soccer 2009Xbox 360Game

Lo scorso capitolo di PES aveva deluso in parte le nostre aspettative, mantenendo l’ottima giocabilità di base ma fallendo nel portare con sé quei miglioramenti grafici che ci saremmo aspettati e proponendoci un comparto di gioco online deludente. Cosciente di questo, il papà della serie Shingo “Seabass” Takatsuka proclamò di voler cambiare rotta per proporci finalmente un titolo completo e valido sotto tutti gli aspetti: scopriamo se così è stato nella nostra recensione di Pro Evolution Soccer 2009.



Scendiamo in campo, ancora una volta
Per testare subito di che pasta è fatto il gioco, ci gettiamo in una partita amichevole da trenta minuti tra due acerrimi rivali, Milan e Inter. Approdiamo alla schermata pre-partita per scegliere accuratamente il modulo, apportare qualche sostituzione e decidere i vari tiratori per le punizioni e le marcature. Scendiamo quindi in campo e qui notiamo subito che, rispetto a PES 2008, la velocità della corsa dei giocatori è diminuita e, di conseguenza, tutto ora è più ragionato e soddisfacente. I passaggi, i tiri in porta, l’applicazione degli schemi stabiliti nel pre-partita, i dribbling, tutto insomma si esegue in maniera più pulita e meno affrettata.

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Dopo esserci sgranchiti con questa partita amichevole, passiamo a quella che è la vera novità del gioco: la modalità Diventa un Mito, nella quale possiamo creare un giocatore da zero e fargli intraprendere la dura carriera di calciatore, partendo dai 17 anni fino a concludersi all’età di 35. L’editor per la creazione del nostro calciatore personalizzato è davvero molto profondo: si inizia con lo scegliere la razza di appartenenza tra bianca e di colore, quindi si passa a “scolpire” il volto utilizzando vari caratteri somatici come la forma degli occhi, la lunghezza del naso, l’arcata delle sopracciglia, zigomi, mento più o meno pronunciato, pienezza e forma delle labbra, insomma tutti gli elementi sono alterabili a piacimento. Presente anche la possibilità di effettuare uno scan del nostro volto, tramite l'utilizzo della Xbox Live Vision, che ci permette di dare al giocatore le nostre sembianze: la cosa funziona bene con la premessa, però, che ci si armi di pazienza. Ci vogliono, infatti, diversi tentativi per ottenere un buon risultato e soprattutto è indispensabile utilizzare una buona illuminazione ambientale. Plasmato il volto, si passa alla corporatura decidendo l’altezza, la robustezza, il piede preferito per il tiro, fino a scegliere gli scarpini da indossare. In conclusione la creazione risulta molto appagante ma, qualora non ci si voglia perdere nei tanti parametri di modifica, si può procedere con quelli di base forniti dalla CPU.

Il nostro alter ego inizia la carriera disputando una serie di partite di allenamento tra riserve e titolari di una delle squadre del campionato minore di serie D. E’ importante, durante questi incontri, fare buona impressione all’allenatore per ottenere finalmente un posto in panchina. All’inizio il titolo in questa modalità specifica può risultare alquanto noioso, ma vi assicuriamo che nel momento in cui si riesce a guadagnare la panchina, le soddisfazioni non tardano ad arrivare: questo significa infatti poter partecipare per qualche minuto alle varie partite di campionato e ad eventuali coppe. E’ nei minuti in cui l’allenatore ci mette in campo che dobbiamo dare il massimo effettuando precisi passaggi, cross e gol così da far crescere la nostra reputazione e conquistare finalmente il tanto agognato posto da titolare nella squadra. Pro Evolution Soccer 2009 a questo punto decolla davvero, ed il divertimento è assicurato. Fortunatamente gli sviluppatori hanno inserito un’ opzione per velocizzare il tempo della partita quando si è seduti in panchina, per non farci pesare il tempo di attesa fino al momento di scendere in campo: ottima scelta.

Una volta convocati nella rosa degli undici è poi necessario continuare a mostrarsi sempre più efficienti in campo per ricevere offerte da altri club, magari di serie A, ed arrivare con un po’ di fortuna e con il passare degli anni anche all’ingaggio nella prestigiosa nazionale. E’ ovvio che le cose a questo punto per il nostro alter-ego si fanno più ostiche: deve mantenere sempre una buona disciplina durante gli incontri sia di campionato che di coppa, altrimenti le ammonizioni e le espulsioni non tarderanno ad arrivare e la sua fama di buon calciatore declinerà inesorabilmente. Non manca, inoltre, la possibilità di migliorare le caratteristiche del giocatore attraverso vari parametri tra cui velocità, tiro, passaggi ed equilibrio, e tutte le migliorie apportate risultano ben evidenti in campo. Simpatica poi la trovata di mostrarci regolarmente le prime pagine dei giornali sportivi che riportano le notizie sulla nostra carriera calcistica.

Il gioco ci presenta poi quest'anno un’altra grossa novità: la Champions League, in cui possiamo rivivere una delle più mirabili competizioni tra squadre di club internazionali. L’atmosfera ricreata è bellissima, suggestiva ed accompagnata dalla musica originale di apertura che fa da introduzione ad ogni incontro di Champions trasmesso in televisione, e troviamo tutti i gironi originali con gli scontri di andata e di ritorno seguiti dalle eliminazioni dirette. Oltre a queste due modalità, Pro Evolution Soccer 2009 offre quelle solite dei precedenti capitoli della serie e, se anche all’interno di queste non si rilevano sostanziali cambiamenti, comunque non deludono: è sempre un piacere rigiocare una intera stagione della Master League o effettuare un campionato tra i tanti disponibili.

In tutte le modalità è possibile orchestrare azioni spettacolari come riuscire a sorprendere in velocità l'avversario ed eseguire lunghe volate in fascia per crossare nell’area di rigore: tutto dannatamente divertente! I colpi di testa sono precisi e potenti a patto, però, di eseguirli con un'eccellente tempistica: risulta infatti più importante spingere il pulsante al momento giusto, piuttosto che possedere una torre potente, e diventa fondamentale saper anticipare l'uomo per avere il predominio sulle palle alte. Il sistema di controllo è preciso come sempre, i veterani della serie non avranno problemi a padroneggiare subito tutti i comandi principali e quelli più complessi tipici della serie come il doppio passo, l’elastico, la finta laterale o la bicicletta. Tutti gli altri che si affacciano per la prima volta al simulatore calcistico di casa Konami si renderanno conto come con un paio di partite si possa arrivare ad ottenere prestazioni eccellenti.

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Anche l'intelligenza artificiale di tutti i calciatori è stata rivista: mantengono sempre la giusta posizione e, con il giusto tempismo, apportano passaggi, traversoni, filtranti, contrasti; è chiaro che alcune volte sbagliano, ma anche nel gioco reale è così, quindi nulla da eccepire. I portieri sono ora molto più reattivi e pronti a tuffarsi in salvataggi miracolosi, più di una volta li abbiamo visti salvarci una partita. Però sbagliano ancora in quelle occasioni in cui, invece di bloccare la sfera, la respingono di pugno causando un pericolo alla difesa magari al momento sguarnita. Ottimo poi il lavoro svolto sulla terna arbitrale, con i direttori di gara che sanzionano fiscalmente ogni contatto falloso estraendo con giudizio i cartellini laddove necessario. Migliorata in tutto e per tutto la regola del vantaggio: gli arbitri sono sempre accorti a vedere quando è il caso di applicarla in base alle varie circostanze. Il fuorigioco è applicato ottimamente, contrariamente a quanto avveniva in PES 2008 dove alcuni offside netti non venivano fischiati.

Purtroppo non è tutto oro quel che luccica, e non possiamo evitare di segnalare anche quest’anno quello che è da sempre il grosso neo della serie: il capitolo licenze. Le uniche squadre a seguire per intero i nomi originali e le divise ufficiali sono Manchester United e Liverpool. Piene licenze per tutto il campionato di serie A italiano, per la League 1 Orange e per l’Edervise, invece per quanto concerne la Liga spagnola, alcuni team compaiono fedeli all’originale ed altri no. E' però da apprezzare l’aggiunta di nuovi stadi tra cui il nuovo Wembley Stadium, una versione completamente rinnovata dello Stade de France e dell’Olimpico di Torino. Un’altra novità la troviamo nella possibilità di salvare su disco fisso tutte le azioni più spettacolari, e di poter ascoltare durante i menù di gioco le tracce audio presenti nell'hard disk della console.


Grafica e tecnica
Siamo entrati nella next-gen ormai dal 2005, e oggi si richiede che un gioco rispetti gli standard grafici a cui siamo abituati: a questo riguardo Pro Evolution Soccer 2009 ha i suoi alti e bassi. Le partite scorrono sempre con un’ottima fluidità e mai abbiamo notato alcun rallentamento anche nelle fasi più concitate del gioco, dimostrazione di un motore grafico solido e mai in difficoltà durante tutte le situazioni di gioco. Molti stadi sono resi con una buona pulizia visiva e varietà cromatica e manti erbosi realistici, mentre altri risultano piuttosto anonimi e spogli. L’illuminazione dinamica non ci convince ancora, così come il pubblico, pur essendo ben animato, rimane una distesa di figure sottili realizzata con pochissimi poligoni.

I modelli di molti calciatori sono decisamente somiglianti alle controparti reali e dotati di ottime textures, ma alcuni mostrano un dettaglio grafico assolutamente sotto la media. Sono stati fatti passi avanti nelle animazioni di ogni giocatore, tutti si muovono in modo più naturale rispetto alla passata edizione e compiono con scioltezza ogni tipo di movimento che vediamo eseguire dai nostri beniamini sui campi reali di calcio. I movimenti sono molto ben legati tra di loro e non si assiste mai a cambi di posizione completamente innaturali come invece accadeva nel capitolo precedente. Vedere l’attaccante che sgomita con il difensore per proteggere il pallone o che si piega leggermente sulle ginocchia per raccogliere un cross pennellato dalla fascia è ora più piacevole alla vista.

Ciò che contribuisce a rendere dinamico e reale il gioco in campo è anche l’ottima fisica della palla: ad un primo impatto la sfera può sembrare una di quelle a rimbalzo controllato che si usano nel calcetto, ma è sufficiente provare qualche tiro a lunga distanza o vedere un paio di rimpalli per rendersi conto come renda al punto giusto quel senso di pesantezza che ci si aspetterebbe da un vero pallone di cuoio. Si nota subito come la palla reagisca in modo in base al tipo di terreno, alla condizione atmosferica e alla forza impressa dal giocatore. Anche la fisica che regola i contrasti dei giocatori è stata ulteriormente migliorata rispetto alla scorsa edizione: ad esempio si rivela difficile avere la meglio su un contrasto con macigni come Rooney o Gattuso. Le telecamere sono quattro e tutte funzionali, ma quella che abbiamo trovato migliore per seguire sempre ogni azione di gioco ed interagire al meglio con il giocatore è la Grandangolo.

Il sonoro soddisfa: i cori, l’incitamento del pubblico, l’effetto della palla, è tutto riprodotto fedelmente e anche la telecronaca quest’anno non delude, affidata ai commentatori Pierluigi Pardo e Josè Altafini che ci aiutano quasi sempre ad immergerci nel gioco per la tempestività degli interventi, anche se non mancano le affermazioni banali.


Online
Il punto di forza di Pro Evolution Soccer 2009 dovrebbe essere il comparto online col quale sfidare persone in tutto il mondo. Il gioco risulta abbastanza fluido, personalmente non abbiamo riscontrato il continuo lag che minava inesorabilmente la precedente edizione, e quando comunque c’è stato, non ha pregiudicato pesantemente l’esperienza di gioco. Quest’anno la chat vocale è stata inserita anche nelle stanze pre-partita. E’ da evidenziare una navigazione dei menù alquanto ostica, bisogna passare attraverso un bel po’ di schermate prima di scendere in campo, ma per il resto si riesce tranquillamente a disputare buoni match online. Le varie opzioni comprendono la classica partita libera e classificata, ma la vera novità di quest’anno rientra nel poter giocare con il nostro alter-ego creato nella modalità offline Diventa un Mito, con un massimo di quattro giocatori collegati contemporaneamente. Sinceramente ci saremmo però aspettati qualcosa in più: non si possono ancora creare campionati o tornei e la promessa di farci giocare partite online 10 contro 10 non è ancora stata mantenuta, lasciando peraltro alla concorrenza il primato di presentare per prima una tale caratteristica. Non escludiamo però che Konami ci faccia qualche sorpresa in futuro con una aggiornamento che implementi tali novità.

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Conclusione
A prescindere dal comparto grafico, è in campo che il prodotto di casa Konami è in grado di regalare grosse soddisfazioni, con una giocabilità che ancora una volta soddisfa appieno. Eccezion fatta per i movimenti alle volte sbagliati dei portieri, gli schemi di gioco sono attivabili alla perfezione, l’ atteggiamento di ogni giocatore è sempre collegato all’azione, ed i movimenti di squadra e le marcature sono ineccepibili. Missione riuscita dunque? Dipende molto dalle vostre aspettative: il comparto grafico oggi è fondamentale e Pro Evolution Soccer 2009 in questo ambito non riesce a convincere completamente, ma se questo potrà sottrarre il "fattore stupore" al gioco, non lo priva però del divertimento che può regalare. Noi ve lo consigliamo: che sia il migliore sulla piazza o l’ultimo arrivato, poco importa: se diverte, allora fa al caso nostro ed è indubbio che Pro Evolution Soccer 2009 sappia far divertire.
8.4

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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