Recensione - Kane & Lynch 2: Dog Days
Il Gioco
Come dice il sottotitolo del gioco stesso, son giorni da cani per Kane e Lynch, sempre intenti a compiere crimini per arrontondare i loro guadagni. L'intera vicenda si svolge a Shangai, luogo scelto dallo psicopatico Lynch come rifugio per tentare un nuovo inizio in una vita piuttosto turbolenta. Qua infatti il pazzo barbuto si è ritirato, trovandosi una donna e cercando di arrangiarsi senza però correre rischi eccessivi, evitando di pestare i piedi alle persone sbagliate. Raggiunto dal fidato compagno di disavventura Kane, i due pianificano un colpo importante, abbastanza remunerativo per potersi poi ritirare dalla pericolosa vita criminale, da sempre principale attività del duo. Naturalmente, sebbene il colpo previsto fosse un lavoretto all'apparenza semplice, la situazione precipiterà in men che non si dica, coinvolgendo l'improbabile coppia in un'escalation di uccisioni e problemi che li metterà faccia a faccia con la parte peggiore della malavita cinese.A differenza della prima (dis)avventura, in cui il protagonista vero e proprio era Kane, in questo caso il centro dell'attenzione invece sarà Lynch, risultando quindi il personaggio che utilizzeremo per la maggior parte della durata della campagna. La prima, enorme differenza in questo secondo capitolo è la realizzazione grafica: a differenza del gioco originale la visuale si mantiene in terza persona, riproponendoci quindi le classiche meccaniche di questo genere di sparatutto sfruttando i ripari per proteggersi dagli assalti nemici, ma molto più ravvicinata all'azione, con personaggi di dimensioni maggiori che, in qualche caso, risulteranno un pò scomodi nascondendo porzioni sin troppo grandi dello schermo. Oltre a questo il team danese ha deciso di applicare un particolare effetto: tutta l'azione sembra ripresa con una telecamera a mano, con tanto di sobbalzi, cali di definizione ed altre imprecisioni atte a far sembrare l'intera azione come se fosse un video amatoriale. Scelta più che azzeccata direi, visto che riesce a donare quel tocco speciale che si sposa alla perfezione con l'ambientazione e con le vicende proposte, riuscendo ad enfatizzarne tutta l'efferatezza. Oltre anche a provocare un pò di mal di mare... infatti l'azione risulta, come nel primo episodio, cruda e volutamente grottesca, prendendo spunto da tutti i film pulp in voga negli ultimi tempi.
Oltre alla campagna, affrontabile anche in cooperativa sia attraverso Xbox Live che in locale, ritorna la buonissima componente multigiocatore già vista in passato; senza dubbio la modalità cardine dell'esperienza multigiocatore è rappresentata dalla ben conosciuta "Fragile Alleanza". In questa modalità, affrontabile anche in solitario coadiuvati dalla CPU nella modalità Arcade, saremo accompagnati da altri sette giocatori con lo scopo di rapinare degli scenari per poi fuggire con il mezzo determinato. Non dovremo limitarci alla rapina, ma dovremo star attenti a guardarci alle nostre spalle, prima che un nostro compagno di crimini ci riempia di piombo, sottraendoci il bottino. Cosa che naturalmente potremo fare noi stessi ai malcapitati compagni donando quel pizzico di suspance in più all'intera modalità. Le rapine si effettueranno in più round, a conclusione dei quali potremo investire il denaro racimolato per acquistare nuove armi. Oltre a questa modalità ci sono altre due variabili: "Infiltrato" , dove uno dei rapinatori sarà appunto un agente sotto copertura che dovrà interrompere il crimine e "Poliziotti e Rapinatori" , modalità che rappresenta in pratica il classico Deathmatch a squadre in salsa Kane e Lynch.
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