Recensione - NBA 2K8
Andiamo allo stadio
Vista la brutta aria che tira ultimamente negli stadi di calcio, entrare in una pacifica ed allo stesso tempo infernale bolgia di un palazzetto NBA durante una partita fra top team è una emozione non da poco e difficilmente replicabile sui nostri schermi. Eppure, appena inserito il disco di NBA 2K8 e dopo brevissime schermate introduttive, si viene catapultati all’interno di un palazzetto gremito all’inverosimile e chiassoso come nella migliore tradizione americana. A prima visto notiamo già il netto miglioramento del pubblico, sia in grafica che in comportamento. Non abbiamo mai visto degli spalti così vicini alla realtà: notiamo la persona che parla col suo vicino, quella che incita la propria squadra, quello che si alza per andare in bagno, quello appena arrivato e quello che prende le bibite. Nel titolo 2K, il pubblico non rimane parte passiva o viene fatto abilmente sparire dalle inquadrature ma è lì, sempre vivo esattamente come in uno stadio vero, e lo sentiremo urlare durante le azioni più concitate o scandire, di tanto in tanto, i secondi rimanenti a un turno di possesso palla. Per chi ama l’NBA sentire, mentre si gioca, “DE-FENSE, DE-FENSE” oppure “three, two, one.. waaaaaa” è un plus che, sparato nelle orecchie da un buon impianto surround, diventa impagabile.
Il pubblico è quindi una piacevole presenza, ma il protagonista assoluto è il gioco e, soprattutto, i giocatori: questi omoni giganti che sono riprodotti con un alto grado di fedeltà, e per coloro che seguono il campionato a stelle e strisce poterli riconoscere dai movimenti, dai tatuaggi, dalle espressioni facciali è qualcosa di veramente stupefacente. Tutti i giocatori dell’NBA sono riprodotti con accuratezza e dovizia di particolari, e i più famosi assomigliano moltissimo ai loro omologhi in carne ed ossa, anche nelle movenze nelle principali azioni di gioco. Rispetto all’edizione dell’anno passato non si avverte più la netta differenza tra i giocatori top e quelli meno famosi anche se un occhio attento potrà continuare a notare qualche approssimazione in particolare nelle linee del volto e nelle espressioni.
Alzata
Al centro del campo la partita inizia con l’alzata della sfera e da quel momento in poi prende il via una vera e propria battaglia a colpi di azioni d’attacco ragionate, difese a zona e, soprattutto, canestri. I controlli di base sono estremamente intuitivi e piuttosto standardizzati anche se solo padroneggiandoli appieno potremo eseguire azioni degne del miglior manuale di pallacanestro. Con il d-pad è possibile selezionare le principali azioni di gioco, ed il numero di opzioni possibili è impressionante: i maniaci delle tattiche sapranno esattamente cosa fare ma il gioco rimane assolutamente fruibile anche per chi, come la maggior parte di noi, ne sa veramente poco di tecnica del basket.
L’agonismo prende il sopravvento e, senza neanche leggere il manuale, pian piano si iniziano a controllare tutte le fasi di gioco e, soprattutto, il tiro. Questa è la parte più difficile del gioco e padroneggiarla a dovere fa la differenza tra un giocatore da strapazzo e un Pro di NBA 2K8. Il tiro viene eseguito con la levetta destra, il cui movimento comanda quello delle braccia del giocatore: spostandola verso il basso si carica il tiro, e rilasciandola si effettua il lancio. Un perfetto tiro si ottiene quindi temporizzando adeguatamente movimento del giocatore e rilascio della palla: sicuramente è necessario un po’ di adattamento ma è un sistema nettamente migliore rispetto a quello dell'anno scorso.
La partita corre veloce e, a meno che non siate dei veterani, sarà difficile riuscire a vincere la prima partita contro la CPU nonostante il solerte e costante aiuto del coach che in automatico chiama le sostituzioni ed i timeout.
Profondità di gioco
Dopo li primo impatto con il gioco, lo si inizia ad esplorare meglio e ci rendiamo conto della presenza di un numero di opzioni così alto che ci vorrà molto per esaurire il tutto. Il gioco presenta infatti una longevità estremamente elevata, anche senza considerare il multiplayer online. Il cuore di tutto il sistema NBA 2K8 sono le statistiche aggiornate in tempo reale, via Xbox Live, di ogni giocatore dell'NBA. Tutti questi dati influiscono sulle performance degli atleti sia durante le numerose modalità in singolo, sia durante le partite via Xbox Live: ogni giocatore si comporterà in base allo stato di forma che ha in quel momento nel campionato NBA.
Passando alle modalità di gioco, accanto alle classiche modalità in single player o multiplayer che permettono di giocare sulla stessa console con un gruppo di amici, troviamo la nuova sezione NBA Blacktop. Qui troviamo una serie di opzioni che ci permettono di cimentarci in spettacolari esibizioni da strada che vanno dalle sfide 1 contro 1 alle gare di schiacciate, mostrandoci il lato più tipicamente americano di questo sport. Dal punto di vista delle varianti di gioco e delle modalità, NBA 2K8 è dunque un vero gigante e promette ore e ore di gioco sempre vario e, soprattutto, ha le potenzialità per accontentare tutti i tipi di giocatore.
Nello sport il replay è poi una funzionalità importantissima e anche in questo settore il gioco non ci fa mancare nulla: si possono salvare tutti i replay delle partite per poi editarli, aggiungere basi musicali ed infine uploadarli per mostrarli agli amici online. Il gioco presenta infine una ricca sezione musicale, una vera colonna sonora interattiva che potremo selezionare e mixare a piacimento con tracce musicali scelte dal team di 2K Sports.
In conclusione, 2K Sports è riuscita a concentrare in NBA 2K8 un numero impressionante di modalità di gioco, con contenuti di buona qualità (seppur non mancano cose migliorabili come, a puro titolo d’esempio, il menu). E’ un titolo che non dovrebbe mancare a tutti gli appassionati del basket ed assicurerà ore ed ore di divertimento sia agli esperti che ai neofiti. 8.6
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