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The Bourne Conspiracy
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Recensione - The Bourne ConspiracyXbox 360Game

Dopo aver riscosso successi dapprima in libreria e poi con i tre film d'azione usciti al cinema, le avventure del fuggitivo agente segreto creato da Robert Ludlum, Jason Bourne, arrivano anche su console grazie al titolo di Sierra Entertainment ed High Moon Studios The Bourne Conspiracy.



La trama del gioco, in gran parte ispirata al primo film della serie, è incentrata sull’obiettivo di Jason Bourne di riappropriarsi della propria identità, con una narrazione che salta continuamente tra passato e presente. Tutto inizia quando Jason si sveglia su un peschereccio al largo di Marsiglia, scoprendo di non ricordare più nulla del suo passato e presente, nome compreso, ma si accorge presto di saper annientare istintivamente qualsiasi nemico senza fatica, e di capire e saper parlare molte lingue diverse. La sua vita da quel momento in poi si intreccerà ad angosciose visioni di missioni passate, con la vaga percezione di essere divenuto oggetto e strumento di un ignoto disegno; ma lasciamo a voi scoprire le vicende di quest’uomo dall’oscuro passato. Questo è infatti l’ambito in cui The Bourne Conspiracy dà il meglio di se: una trama convincente ed un’atmosfera ad alti livelli. I programmatori si sono preoccupati di riportare una storia intensa, appassionante e magistralmente orchestrata anche dal punto di vista audio/visivo.

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Un gameplay privo d'identità
The Bourne Conspiracy è un action game in terza persona che miscela, come avveniva nei film, fughe rocambolesche, combattimenti corpo a corpo, sparatorie ed inseguimenti in automobile. Negli undici capitoli in cui è suddiviso il titolo, Jason Bourne si troverà di fronte nemici sempre più forti e numerosi che fronteggerà utilizzando le sue conoscenze di arti marziali, oppure con furiose sparatorie con armi man mano sempre più potenti, recuperabili tra quelle lasciate a terra dai nemici sconfitti. Come abbiamo visto sempre più spesso nei titoli di ultima generazione, la gravità delle ferite subite da Jason viene indicata tramite una progressiva colorazione dell’immagine a schermo: basterà allontanare il protagonista dall'azione, se la situazione ce lo permette, per farlo tornare automaticamente in forma.

Durante i combattimenti corpo a corpo, sulla destra dello schermo appare un misuratore a forma di semicerchio indicante il livello di adrenalina accumulato da Jason e, quando questo sarà al massimo, premendo il tasto B del joypad potremo sferrare contro gli avversari un attacco mortale sfruttando elementi dello scenario (una finestra, l’asta di un lampione, un tavolo e così via) per procurargli sanguinose ferite. Tutti gli oggetti su cui scaraventeremo i malcapitati, si distruggeranno, e vi garantiamo che sbattere l’avversario contro un’insegna luminosa o rompergli la schiena con una mossa di karate darà una certa soddisfazione, almeno inizialmente.

Purtroppo però, nonostante l'alta spettacolarità infusa nel titolo, i ragazzi di High Moon Studios hanno fallito proprio nel gameplay: se le prime lotte possono rivelarsi coreograficamente interessanti grazie a delle riprese cinematografiche realizzate molto bene, col proseguire dell’avventura i combattimenti risulteranno sempre tutti uguali. Una volta visto tutto il repertorio delle mosse del nostro alter ego si rischierà, presto, di sfiorare la monotonia; così come le sparatorie diventeranno nel tempo fin troppo ripetitive, non sarà necessaria alcuna tattica particolare per sconfiggere chiunque si porrà davanti all’agente Bourne. Purtroppo un’altra nota grigia del titolo è il sistema di controllo del protagonista, troppo legnoso e poco intuitivo: premendo i pulsanti X e Y per sferrare pugni e calci, vedremo spesso il protagonista eseguire le mosse in ritardo rispetto al comando, mandando all'aria il tempismo con le mosse dei nemici. Questo rappresenta una pecca estremamente grave, soprattutto per un gioco action che tra le sue prerogative dovrebbe avere velocità e dinamismo. Insomma, il gameplay è stato lasciato troppo al caso ed anche il solo estrarre l’arma (è necessario tenere premuto per un paio di secondi il grilletto sinistro del pad) porterà via tempo prezioso e non basteranno coperture per assicurarci la salvezza.

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Jason Bourne risulta sempre alla mercé del nemico, e raramente riuscirà a nascondersi del tutto dietro una colonna o una cassa; lascerà quasi sempre parte del suo corpo ben visibile ai nemici che gli procureranno una morte prematura, e questo non certamente per la loro intelligenza artificiale, ma per una miriade di proiettili sparati dappertutto. L’IA degli avversari lascia poi molto a desiderare: durante gli scontri, li vedremo spesso muoversi zigzagando come se non avessero idea di dove esattamente andare, usando pattern di attacco sempre uguali e prevedibili. In breve, gli scontri, sia a fuoco che corpo a corpo, sono un po’ tutti lasciati alla fortuna, riducendo il tutto in un casuale e rischioso “vediamo se mi va bene”.

Riguardo alle sezioni di guida, è opportuno sottolineare la semplicità nel condurre il mezzo, tipica di un’impostazione arcade; scelta con la quale concordiamo pienamente, dal momento che non si tratta di un racing game. E’ infine doveroso far notare la presenza di un elemento di originalità costituito dall’ “Istinto Bourne”, attivabile in ogni momento del gioco: un’abilità che risulterà molto utile al nostro agente CIA e che gli consentirà di usare una sorta di vista speciale per scoprire nei vari scenari qualsiasi cosa degna di nota. Nulla sarà invisibile a Jason: la posizione dei nemici, porte con sistemi di blocco, oggetti nascosti nei livelli, varie armi e luoghi precisi in cui trovare particolari gadget segreti che sbloccheranno determinati obiettivi. In conclusione, siamo di fronte ad un gameplay con buone idee, ma realizzate superficialmente: peccato, perchè una giocabilità migliore avrebbe reso questo prodotto veramente interessante.


Grafica e sonoro
Graficamente The Bourne Conspiracy tocca livelli molto buoni anche se non contiene tutte le meraviglie grafiche viste in titoli più blasonati, ma senza ombra di dubbio ci offre visuali molto valde. Le textures sono sempre all’altezza della situazione, frame rate stabilissimo in ogni situazione senza cenni di cedimento anche durante i momenti più intensi, e la minuziosa cura in generale dei particolari posta nella realizzazione di tutte le aree di gioco, città, interni di palazzi e di bar, porti e quant’altro, pone il level design su quegli standard qualitativi a cui siamo oggi abituati; come è pure notevole l’uso dei filtri che simulano la rifrazione della luce su quasi tutte le superfici. I meriti maggiori vanno sicuramente alla direzione artistica del gioco con i designers che sono riusciti a creare un’atmosfera in simbiosi con la pellicola cinematografica.

Sono da lodare le scene di intermezzo, tutte realizzate sfruttando il motore grafico del gioco, i modelli dei personaggi veramente convincenti, ricchi di poligoni, con volti raffiguranti un ottimo livello espressivo e con le labbra che si muovono coerentemente alle parole. Sarebbe davvero ingeneroso non mettere in risalto anche il sistema di telecamere che, nonostante i numerosi spazi chiusi e ristretti, è sempre perfetto con la sua alternanza di animazioni automatiche durante le lotte o in generale durante tutto il gioco: insomma capace di non spezzare il ritmo tra trama, combattimenti e sparatorie.

Il sonoro è realizzato splendidamente, con effetti tutti realistici ed adeguati ad ogni situazione, il surround è ottimamente sfruttato e la musica di sottofondo offre sempre una buona atmosfera, anche se avremmo apprezzato in alcuni scenari, come ad esempio quello portuale o in genere in alcune location parigine, uno stile meno “cupo”; ma qui si entra nel dominio dei gusti personali. Una lode anche per il parlato interamente doppiato in italiano, caratteristica essenziale ed apprezzabile in titoli che fanno della trama il proprio cavallo di battaglia.

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Conclusione
Se dotati di pazienza, questa “cospirazione” potrebbe regalarvi momenti intensi per un Jason Bourne comunque carismatico ed immerso in una situazione non priva di colpi di scena. The Bourne Conspiracy contiene molte idee interessanti, la trama è ben congegnata e potrebbe tenervi occupati per una decina di ore, la grafica è ben realizzata, ma l’impressione finale è che gli sviluppatori avrebbero avuto bisogno di più tempo per rifinire quello che risulta essere una componente fondamentale in ogni prodotto videoludico: la giocabilità. Il titolo è minato da una IA dei nemici praticamente inesistente, dei controlli legnosi e la ripetitività dei combattimenti. Le “scazzotate” mancano di ogni tecnicità e si riducono ad una pressione frenetica e casuale dei tasti calcio, parata e pugno nel tentativo di atterrare l’avversario. Possiamo sicuramente considerare il titolo un’occasione mancata, un vero peccato visto che le premesse erano più che buone.
6.8

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