Recensione - The Saboteur
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
P
Il Gioco
The Saboteur è strutturato come un classico titolo free roaming: sviluppato dell’esperto team di Pandemic, già autori di Mercenaries 1 e 2, ci porta ad impersonare un irlandese mosso da desideri di vendetta. Piuttosto che metterci nei panni del classico soldato alleato, il gioco si muove verso una strada meno esplorata dal mondo dei videogiochi, quella della resistenza. La storia si basa su fatti reali, creandovi attorno fatti puramente inventati per rendere ovviamente il titolo più interessante e giocabile. Fin dai primi minuti il titolo si presenta come un miscuglio di caratteristiche già viste in altri titoli. Sean ha un addestramento tout court: è in grado di nuotare, guidare macchine, sparare e addirittura arrampicarsi su ogni tipo di palazzo. Oltre a tutto questo, come se non bastasse, il protagonista è anche in grado di Rubare le uniformi nemiche per penetrare all’interno degli edifici più protetti e sorvegliati del Reich senza essere notato. E proprio qui sta la prima particolarità del titolo: a differenza di altri giochi free roaming, infatti, per ogni missione possiamo scegliere se affrontarla in maniera diretta, sparando e uccidendo apertamente tutti i nemici, oppure mantenendo un profilo più basso e dai toni decisamente stealth.La mappa all’interno della quale si muove il protagonista è decisamente ampia; oltre ad una fedele ricostruzione di Parigi, nel corso della nostra avventura visitiamo anche la campagna circostante, le Ardenne e persino la Normandia. I veicoli guidabili sono numerosi e abbastanza fedeli a quelli che si potevano veder girare per le strade di Parigi e dintorni in quel periodo. Avendo un’impostazione free roaming, siamo liberi di girare in lungo e in largo tutta la mappa senza nessuna limitazione, con molte cose da fare. Insieme alle classiche missioni che portano avanti la trama principale, troviamo numerose missioni secondarie assegnateci da personaggi particolari. Oltre a queste, sparsi per tutti i punti della mappa, sono presenti dei punti di interesse – stazioni radio, posti di blocco, torri e quant’altro occupati dai – nazisti che dobbiamo cercare di sabotare per liberare definitivamente la Francia. Particolarmente impressionante il numero di questi punti di interesse: durante la mia prova sono arrivato a contarne la bellezza di più di quattrocento. Un espediente che allunga non di poco la longevità del titolo.
Trovandoci in tempo di guerra, il denaro non ha il valore che dovrebbe in realtà meritarsi: per sostituirlo gli sviluppatori hanno inserito come “moneta” la merce di contrabbando. Per racimolare armi e munizioni dobbiamo infatti barattarle con cioccolato, pane, vino e sigarette, recuperabili in delle casse sparse per la mappa di gioco. Nel corso dell’avventura, inoltre, possiamo comprare anche upgrade per mezzi, armi e migliorare le caratteristiche del protagonista compiendo determinate azioni. L’arsenale a disposizione del personaggio è abbastanza vario, disponiamo di quasi tutti i tipi di armi che venivano usati dai nazisti durante la guerra – MP40, MP44, Luger ecc. Durante le sparatorie è stato inoltre implementato l’ormai onnipresente sistema di copertura sdoganato da Gears of War, mentre durante fasi stealth e in generale quando ci si trova vicino ad un nemico è possibile utilizzare un buon sistema di combattimento a mani nude.
La particolarità del titolo risiede però nella scelta cromatica dei colori. Tutta la mappa è divisa in zone, e in quelle controllate dai nazisti viene tutto mostrato in bianco e nero, con soltanto alcuni oggetti colorati di rosso (a simboleggiare le proprietà del Reich) e blu (per la resistenza) – un po' come avviene nel film “Sin City”. Compiendo azioni di sabotaggio, e cercando di liberare la zona dall’oppressione nazista, ridaremo colore a quella determinata zona. Una scelta curiosa, ma che dopo averla messa alla prova è risultata vincente e originale.
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