Recensione - LEGO Batman
Siamo giunti così alla quarta incarnazione a mattoncini per la fortunata serie della Traveller's Tales. Dopo aver sfornato tre titoli sotto l'attenta e rassicurante ala della LucasArts, il testimone passa alla Warner Bros. Interactive che intraprende una strada più tortuosa tra le gotiche e buie strade di Gotham.
Se in Lego Star Wars e Lego Indiana Jones parte del divertimento risiedeva nel ripercorrere le gesta dei nostri eroi preferiti, in Lego Batman ci troviamo di fronte ad una storia completamente nuova e, contrariamente a quanto alcuni potevano sperare, del tutto slegata da “Il cavaliere oscuro” recentemente uscito nelle sale. Da un lato si perdono quindi tutte quelle gag che tendevano a scimmiottare le scene originali dei film, dall'altro abbiamo una trama originale della quale non conosciamo il finale.
Poligoni e mattoncini
Dal punto di vista tecnico non ci discostiamo molto da Lego Indy. L'ambientazione stessa del gioco non permette ai programmatori di sbizzarrirsi in complesse textures o modelli iperdefiniti. Qui lo scopo è di ricreare una città a mattoni Lego, il tutto sarà prevedibilmente squadrato e a tinte piatte. Non fatevi ingannare comunque, parte del fascino delle saghe Lego risiede proprio nello scoprire quanta personalità si possa nascondere in una manciata di plastica a cubetti.
I livelli sono impreziositi da ogni sorta di particolari in puro stile Lego. Dai fiori agli alberi, dalle panchine ai lampioni, dalle scalette ai vasi tutto richiama un kit di montaggio dei tempi d'oro della casa danese. Forse i più giovani non coglieranno tutte le citazioni, ma chi è cresciuto come me a pane e Lego non potrà non sentire l'irrefrenabile desiderio di rispolverare quella scatola di giocattoli chiusa in soffitta.
Se non è il polygon count ad arricchire graficamente il gioco, i programmatori hanno comunque provato a donare spessore aggiungendo numerosi effetti di luce, esplosioni, scintille, fiamme e lava. Il risultato finale è piacevole e lo sforzo di rendere vivi personaggi altrimenti quasi statici è palese. Ogni personaggio infatti si muove, arrampica, cade e combatte con uno stile personale in base al proprio carattere.
Nonostante la semplicità grafica si notano ancora, come nelle precedenti versioni, alcune piccole incertezze nel motore che a volte non riesce a star dietro all'azione perdendo il vsync (=in mezzo allo schermo la scena sembra spezzata in due con la parte superiore non perfettamente allineata con quella inferiore). Nelle impostazioni è possibile forzare il vsync a scapito però di qualche fotogramma al secondo. Si tratta di difetti del tutto accettabili e che in nessun modo ledono l'esperienza di gioco, ma, visto che il motore è sostanzialmente identico a Indiana Jones, sarebbe stato carino da parte della TT investire un po' di tempo nell'ottimizzazione.
Il comparto audio invece è assolutamente perfetto. La colonna sonora, presa in prestito dal primo stupendo Batman di Tim Burton, esalta ogni evoluzione del nostro super chirottero, tanto che difficilmente resisterete per lo meno a sussurrare “Sono Batman!”.
La chiave nella semplicità
Il gioco è in sostanza un'avventura collaborativa cosparsa da una buona dose di calci e pugni. Inizierete vestendo i panni di Batman (ma va!) con al vostro fianco il fidato Robin che vi aiuterà a dipanare gli enigmi del gioco (oltre a prendersi qualche sganassone al vostro posto). Ogni livello è costellato da puzzle che dovrete risolvere per passare al quadro successivo. Si parte dal semplice “tira la leva” a situazioni un po' più complesse dove i personaggi dovranno agire all'unisono per risolvere il problema. Se giocate in solitaria la vostra spalla sarà guidata dalla CPU che farà la cosa più logica che lo stage richiede... Ovvero mediamente la cosa più stupida possibile. Altro bug che ci trasciniamo dal primo Lego Star Wars infatti è l'inettitudine dell'intelligenza artificiale. Vi ritroverete spesso a dover ripescare il vostro compagno che, guidato da una CPU ubriaca, si è andato a incastrare in qualche vicolo cieco. Oppure sarete costretti ad entrare per un attimo nel gioco con il secondo pad per azionare quella maledetta pedana che la CPU non ha intenzione di premere da sola. Se avete invece la fortuna di giocare in doppio (niente Live purtroppo), il gioco cambia faccia e la componente collaborativa prende il sopravvento per regalarvi ore di puro divertisement.
Anche in questo caso, il bug è fastidioso, ma non definitivo per decretare il fallimento del titolo. Alla fine la giocabilità è intaccata solo in minima parte dalla pigrizia della AI, ma non riesco a perdonare difetti del genere in giochi dalla meccanica in fondo banale.
La trama si sviluppa in tre capitoli principali divisi in cinque sotto livelli. Ogni livello deve essere prima giocato in modalità “storia” che richiede di vestire i panni del pipistrellone. Al completamento della storia, si apre la modalità “libera” che vi permetterà di ripetere lo stage con uno qualsiasi dei personaggi che avrete sbloccato durante il gioco.
Ogni livello per essere completato al 100% richiede: il ritrovamento di un mattoncino rosso nascosto; la raccolta di 10 “mini-kit” anch'essi celati in remoti angoli del livello; il raggiungimento dello stato di “Super eroe” che si ottiene raccogliendo un numero variabile di moneta sonante. Per scovare tutti i mini-kit dovrete rigiocare il livello almeno due volte: una in modalità storia e una in modalità libera, ma spesso arriverete alla fine con l'amara delusione di aver dimenticato un mini-kit da qualche parte.
I livelli sono piuttosto semplici e lineari e richiedono in media 15/20 minuti ciascuno per essere oltrepassati, ma sarete comunque costretti a rigiocarli più volte per raccogliere tutti i tesori. Inoltre, concluso il primo capitolo, si apriranno per voi le porte dell'Arkham Asylum, ovvero altrettanti 3x5 livelli da giocare questa volta nelle vesti del temibile Enigmista, dell'ambiguo Due Facce, della seducente Edera Velenosa e di tutti i cattivi della letteratura gothamiana.
Nonostante la linearità della trama, il gioco riesce a tenere incollati allo schermo. Sarà il fascino dei mattoncini lego, la passione per il cavaliere oscuro o l'atmosfera scanzonata. Fatto sta che non si riesce a non amare l'ennesimo titolo della Traveller's Tales.
Un po' deludenti forse i boss di fine livello, negli altri titoli Lego ho riscontrato un grado di difficoltà in più per completare il boss, questa volta è tutto un pizzico più semplice. Ma probabilmente è solo Batman ad essere più bravo :)
Ma dove li pesca tutti quei magnifici giocattoli?
Non si può parlare di Batman senza una buona dose di gadgets. I due principali strumenti in dotazione di ogni uomo pipistrello che si rispetti sono il rampino e il batarang, rispettivamente per arrampicarsi e colpire oggetti distanti. Ma l'arsenale a disposizione non si ferma qui. Il nostro eroe avrà la possibilità di cambiarsi vari costumi, ognuno con una sua peculiarità. Per superare certi ostacoli dovrete indossare una tuta resistente al calore, o delle calamite per arrampicarsi su pareti di metallo o ancora una pistola a ultrasuoni.
In Indiana Jones avevamo la chiave inglese, la frusta, il libro o la pala. In Star Wars la Forza, le mine, o i droidi. In Batman abbiamo diversi costumi, ed alcuni oggetti saranno raggiungibili solo con l'utilizzo della giusta abilità. Cara TT, non basta cambiare abilità e ambientazione per fare un gioco diverso. Vi amiamo lo stesso, ma non vi sembra arrivato il tempo di cambiare qualcosa?
Per spezzare un po' il ritmo in uno o due stage per capitolo cambia totalmente la modalità di gioco e saremo messi alla guida di uno dei tanti bat-veicoli. Il livello si trasforma in una sorta di shoot-em-up a 360° con vista dall'alto dove lo scopo si risolve essenzialmente nel “dristruggi un po' tutto ciò che si muove e raccogli oggetti qua e la”. Anche in questo caso ci troviamo davanti ad un sistema che presenta ben poche difficoltà, ma è comunque un piacevole diversivo dagli schemi classici che alla lunga rischiano di annoiare.
Conclusioni
Il gioco non presenta particolari innovazioni, ma riesce comunque a divertire e l'ambientazione nel mondo DC comics non sfigura affatto di fianco ai cult di Lucas/Spielberg. Di tutti i capitoli Indiana Jones resta il mio preferito, sia per l'ironia sia per la ben calibrata difficoltà di gioco. Se siete indecisi andate su Indy, Batman non presenta rilevanti innovazioni.
Se non avete giocato nessuno dei titoli Lego o se siete appassionati dell'uomo pipistrello, questo è un titolo sicuramente da tenere in considerazione. Se invece vi siete divertiti con i precedenti capitoli, questa nuova versione sono certo non vi deluderà (soprattutto se potete giocarci in doppio).
Se con l'avvicinarsi del Natale non sapete cosa regalare a figli o nipoti, con Lego Batman andrete sul sicuro, senza contare che vi divertirete un mondo anche voi.
Se non sapete prendervi alla leggera e vi piacciono solo giochi dove si spaccia droga e si pestano i passanti (frecciata), o dove si imbraccia un fucile al plasma e si spappolano alieni (ri-frecciata), allora passate oltre, non c'è niente da vedere qui. 7.6
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