Recensione - Conan
di
Giovanni Grasso / Shadowlord
P
Sangue e acciaio, il credo di Conan
Inizieremo il nostro viaggio nei panni del forzuto eroe svolgendo un compito ben poco eroico, dovremo infatti depredare un santuario alla ricerca di oggetti preziosi. Il nostro incedere sarà facilitato dal fatto che l'impostazione del primo livello sarà quella di un tutorial che ci introduca a tutti i meccanismi di gioco. Ed arrivati alla fine scopriremo che ci sono creature che non devono essere risvegliate. La struttura narrativa è particolare, la storia è raccontata come se il giocatore stesse leggendo un libro mentre una voce narratrice fuori campo illustra lo scorrere degli eventi. Quale genere videoludico può avvicinarsi allo spirito barbaro del cimmero più famoso del mondo? Ovviamente quello dell'action game, dominato principalmente da tanta azione picchiatoria. Non mancano però le contaminazioni da altri generi, con una piccola spruzzata di plattaform e un altro piccolissimo assaggio di RPG. Di tanto in tanto incontreremo infatti delle zone in cui il nostro barbaro dovrà saltare fra varie piattaforme per raggiungere posti sopraelevati, anche se queste saranno parte marginale dell'avventura. A volte però la telecamera non è posizionata ottimamente ed è problematico rendersi conto delle distanze e delle posizioni; niente di particolarmente fastidioso ma si sarebbe potuto fare di più. Per quanto riguarda l'aspetto RPG, Conan ci si avvicina in modo molto blando con piccoli enigmi ed un potenziamento delle abilità in base ai punti esperienza ed all'incedere del'avventura.
Ovviamente la parte più importante nel gioco è quella di combattimento Il nostro cimmero potrà utilizzare come arma principale la sua inseparabile spada, ma da sola potrebbe non bastare. L'unica alternativa è quella di armarsi con le lame lasciate a terra dagli avversari sconfitti, e queste sono divise in tre grandi categorie. Ci sono le spade ad una mano come quella utilizzata da Conan, spade o lance a due mani e spade da equipaggiarsi in coppia, una per mano. Ognuno di questi strumenti bellici ha i suoi pregi e i suoi difetti, che variano dalla velocità di esecuzione dei colpi, al danno inflitto, dalle mosse a disposizione o dalla abilità di sfondare la difesa avversaria. Sul campo di battaglia il nostro cimmero creerà scompiglio facendo letteralmente a pezzi gli avversari: il sangue digitale scorrerà a fiumi fra teste mozzate e arti divelti, potremo aprire in due il malcapitato di turno o aprirgli un bel sorriso vermiglio sulla gola. I colpi che avremo a disposizione sono vari ed efficaci, le prese si potranno usare solo sui nemici più piccoli mentre le contromosse saranno utili contro chiunque. Parare un colpo con il giusto tempismo e schiacciare poi il tasto che appare sullo schermo permette di lanciarsi in una contromossa molto cruenta quanto spettacolare ed efficace. Il titolo è pieno di situazioni simili: premere pulsanti nella giusta sequenza ci permetterà di aprire porte, abbattere alberi, uccidere nemici e soprattutto eliminare gli odiosi ed enormi boss di fine livello.
Altra caratteristica del gioco è la presenza della magia: ottenibile più avanti nell'avventura, questa risulta veramente utile ed efficace a patto ovviamente di avere abbastanza mana per lanciare l'incantesimo di turno. Altro indicatore disponibile, ed anche il più inutile, è la gialla barra della “furia dell'arma” (chiamata Canto della Morte): dopo molti colpi andati a segno e senza subire danni la vostra fedele spada diventerà decisamente più letale, peccato che si carichi troppo poco velocemente e si scarichi anche quando non si combatte e non si ricevono colpi. Ogni volta che si abbatte un nemico si otterranno delle sfere luminose, quelle rosse aumentano i punti esperienza spendibili per acquistare nuove mosse, quelle verdi ripristinano l'energia vitale e quelle azzurre riempiono la barra del mana. Se vi piacciono i paragoni, Conan si rifà molto da vicino alle meccaniche di gioco dello stupendo God of War uscito su PS2: le sequenze di tasti, i potenziamenti, le sfere emanate dai nemici, ed anche la la voce narrante fuori campo di cui abbiamo parlato all'inizio, sono tutte idee prese in prestito dal titolo Sony.
A spasso per la Cimmeria
La composizione dei livelli di gioco è alquanto lineare, esistono delle biforcazioni ma la strada è sempre una sola. L'esplorazione premierà il giocatore con zone nascoste e forzieri contenenti punti esperienza, mentre sparse per i livelli giare di vino aiuteranno il ripristino dell'energia vitale. Altri premi che incoraggeranno l'esplorazione degli stage sono i triumvirati, tre cerchi di luce da attivare velocemente, che in base al loro colore potranno aumentare l'energia, la barra del mana o la barra della furia. Ultimo bonus è la presenza di belle e ignude ragazze da liberare in cambio di punti esperienza. L'avventura si può finire in poco più otto ore di gioco e la rigiocabilità è garantita dai vari bonus ottenibili finendo l'avventura, mentre per quanto riguarda il fattore Live bisogna sottolineare che è praticamente inesistente se non per la classifica dei propri punteggi.
Dal lato delle visuali, Conan si presenta bene anche se il numero dei poligoni impiegato non è certo eccelso. Le texture seppur gradevoli sembrano disegnate in maniera piatta sul corpo dei personaggi (questo si nota nelle scene di intermezzo o nelle inquadrature più vicine), denotando un scarso bump mapping. Buoni invece i giochi di luce delle fiamme e delle scintille derivate dai fendenti contro le pareti. Da segnalare la solidità del frame-rate che risulta stabile anche nelle azioni più concitate: gli unici rallentamenti sono quelli in slow-motion inseriti dagli sviluppatori per enfatizzare i colpi più spettacolari, quindi tutt'altro che fastidiosi. Sul fronte sonoro le cose vanno peggio, con effetti acustici nella norma ma musiche prive di mordente, senza contare il pessimo lavoro di doppiaggio in italiano con voci non certo azzeccate ed una recitazione priva di mordente. Peccato, perché la buona narrazione ne avrebbe tratto beneficio.
In conclusione, Conan si rivela essere un picchiaduro a scorrimento decisamente buono, discretamente longevo (per via della rigiocabilità dovuta ai bonus) e mai noioso, ma minato da un impianto tecnico altalenante. La presenza massiccia di sangue e alcune nudità (seni al vento) lo rendono un acquisto consigliato ad un pubblico maturo ed in genere a tutti gli amanti di questo genere videoludico: se volete tanta azione a base di acciaio ed epicità, troverete in Conan buon gioco. 7.2
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