Recensione - Transformers: The Game
di
Christian De Filio / DarkChris
P
La grande battaglia per l’Allspark
Dopo un bellissimo ed esaltante filmato introduttivo, che narra l’eterna lotta tra le due fazioni di Transformers e che lascia ben sperare su quello che ci aspetta più avanti, ci troviamo a scegliere se giocare dalla parte degli Autobot per proteggere gli umani o se stare con i malvagi Decepticon dediti alla distruzione totale dell’umanità e alla conquista del potere assoluto; entrambe le modalità Campagna hanno comunque un livello di difficoltà standard che non è possibile modificare e che, come analizzeremo più avanti nel dettaglio, si attesta su livelli medio-bassi influenzando purtroppo in negativo la durata globale del gioco. Scegliendo gli Autobot inizieremo il gioco pilotando Bumblebee, che da semplice Chevrolet Camaro gialla e nera diventa un possente robot, angelo custode del giovane Sam Witwicky, il ragazzo protagonista, suo malgrado, della storia del gioco. Sam è infatti il pronipote di un esploratore che durante un viaggio nell’Antartide scoprì le coordinate di un manufatto di vitale importanza per tutti i robot, cioè l’Allspark, la fonte di energia primaria da cui creare i Transformers sia buoni che cattivi. Inconsapevole che tali coordinate furono impresse nelle lenti degli occhiali ormai mezzi rotti del suo avo, che egli conserva ancora in casa, Sam e la sua fidanzata si ritrovano inseguiti dai perfidi Decepticon che vorranno mettere le mani per primi sul manufatto in questione, usando ogni mezzo. In questo caso, quindi, saremo noi a dover proteggere i giovani protagonisti per evitare che vengano catturati e ciò determinerà una lunga serie di combattimenti tra robot e di corse con le auto che sono la trasformazione tipica degli Autobot.
Giocando invece con i Decepticon ci troveremo a rivivere le vicende dal punto di vista opposto, e il nostro obiettivo sarà quello di impossessarci dell’ Allspark avendo cura di eliminare tutti gli Autobot che si metteranno sulla nostra strada e risvegliare il potente Megatron, leader dei cattivi, congelato da anni presso una segretissima base militare dopo aver tentato invano di trovare da solo la famosa energia. In questo caso godremo anche del supporto aereo che caratterizza le trasformazioni Decepticon e ci ritroveremo a pilotare, oltre ai vari mech, anche jet supersonici ed elicotteri da guerra, come Starscream e Blackout, per distruggere ogni forma di resistenza. Nell’intero arco di gioco prenderemo ovviamente possesso a rotazione di tutti i principali Transformers di entrambe le fazioni così da soddisfare tutti i gusti e tutti i fans della serie rendendo ogni mech un po’ protagonista e artefice delle nostre vittorie.
Il gioco si presenta come un semplice picchiaduro tra robot con sessioni di guida, e durante le prime fasi può sembrare orientato al free-roaming come GTA ma dopo poche decine di minuti rivela un gameplay molto più limitato, in cui la libera esplorazione è ridotta all’osso e comunque messa in secondo piano da una struttura lineare con missioni in sequenza obbligata, senza possibilità di scelta, che non lasciano molto tempo per andare in giro a nostro piacimento. Ogni missione è introdotta da filmati in CG (con una compressione video spesso altalenante) che ripercorrono le principali scene del film creando però un notevole stacco visivo con la reale grafica del gioco e che, nel caso dei vari combattimenti, spezzano il ritmo dell’azione in modo fastidioso. Quando ad esempio ci troviamo ad affrontare un nemico e gli abbiamo tolto già un bel po’ di energia, lo scontro si interrompe per lasciare spazio ad una brevissima sequenza in FMV che mostra i due mech intenti a spostarsi tra i palazzi o a rotolarsi avvinghiati tra le macerie per poi riprendere di nuovo il combattimento nello stesso punto senza sostanziali cambiamenti; una scelta davvero discutibile data l’inutilità di questi filmati ai fini del gameplay e della storia, e che alla lunga risulta deconcentrante, specialmente negli scontri più concitati e impegnativi. Sarebbe stato più opportuno realizzare semmai le cut-scene con lo stesso motore del gioco (come accade quasi sempre nei titoli di ultima produzione) senza gettare fumo negli occhi agli speranzosi giocatori. Le ambientazione in cui si svolgono le varie missioni sono le stesse del film, e cioè la cittadina in cui vive Sam, alcune basi militari nel deserto, Washington e una base segreta all’interno di una diga; tutti questi ambienti sono comunque abbastanza piccoli e limitati e spesso si ripetono cambiando solo l’illuminazione e il momento della giornata: a volte è pieno giorno, altre volte c’è il tramonto e ogni tanto si gioca di notte sotto la luna piena.
Robot del futuro e giocabilità del passato
Controllare i vari Bumblebee, Jazz, Optimum Prime e gli altri Autobot è semplice ed immediato sin dall’inizio, ma purtroppo diventa poco appagante e ripetitivo in breve tempo; con il tasto X si effettuano gli attacchi corpo a corpo, con il grilletto e il dorsale destro si usano le armi primarie e secondarie mentre premendo la Y assistiamo alle famose trasformazioni da auto a robot e viceversa, vere punte di diamante dell’intero comparto grafico. Vale la pena ricordare che i moduli di trasformazione sono pressoché identici a quelli del film, in quanto sono stati forniti ai programmatori gli stessi modelli 3D usati nel kolossal direttamente dalla Industrial Light and Magic di George Lucas; il risultato è splendido e descriverlo a parole non gli renderebbe giustizia. Gli scenari sono completamente interattivi e distruttibili e basta avvicinarsi a qualsiasi oggetto e premere B per prenderlo ed usarlo come arma, quindi lampioni, alberi, insegne pubblicitarie, macchine e macerie varie si trasformano in indispensabili compagni di lotta; eh già, proprio indispensabili perché quando attacchiamo un Transformer accade sempre che quest’ ultimo si pari attraverso una barriera impenetrabile della quale possiamo usufruire anche noi tramite la pressione del grilletto sinistro, e l’unico modo per fargli abbassare la guardia è tirargli contro qualcosa per poi procedere al contrattacco. Purtroppo questa tecnica è la sola ed unica efficace e ci ritroveremo ad usarla dall’inizio alla fine del gioco, boss di fine livello compresi, e se in un primo momento risulta divertente e semplice da effettuare, dopo qualche scontro ci si domanda a cosa servano le armi da fuoco dato che non le utilizzeremo praticamente mai. Gli unici Transformers esenti da questo trattamento sono i piccoli droni che ogni tanto danno man forte ai nostri nemici e che possono essere distrutti sia con i pugni sia con le armi; per il resto i nostri colpi hanno effetto solo sugli oggetti mentre in battaglia risultano totalmente inutili.
Anche le sessioni di guida non sono esenti da pecche: in primis notiamo il modello di guida approssimativo e la scarsa stabilità dell’auto che al primo ostacolo esce di strada sbandando o si impunta contro qualche muro. Siccome il 90% delle missioni è a tempo, spesso ci si ritrova a doverle ricominciare da capo per colpa di un banalissimo errore che ci ha fatto perdere secondi preziosi; risultano invece più giocabili e divertenti le sessioni aeree con i Decepticon nonostante il martellante e onnipresente conto alla rovescia. Il limite del tempo è infatti un altro fattore negativo del gioco; ci si ritrova spesso a fallire gli obiettivi a causa dello scadere del timer che scandisce impietoso tutto il ritmo dei livelli, non solo le corse con le auto. Anche durante gli scontri con i mech è proibito allontanarsi troppo dal nemico altrimenti scatta un countdown di circa 18 secondi e se entro tale limite non ci riavviciniamo al luogo del combattimento il gioco finisce!
Non essendoci check-point nemmeno temporanei durante le missioni (che seppure non lunghissime spesso si snodano in più punti), è davvero seccante dover ricominciare tutto da capo quando si ha ancora l’intera barra di energia a disposizione, e magari si sta pure vincendo lo scontro, solo perché qualche esplosione ci fa sobbalzare pochi centimetri fuori dall’area attiva e il nostro robot trova troppi ostacoli per rientrare in tempo utile. Quando poi si usano gli Autobot bisogna anche tenere sott’occhio un indicatore dei danni causati allo scenario che se arriva al limite determina la fine della missione, perché i buoni non possono, giustamente, causare danni a coloro che tentano di proteggere, ed è anche per questo che la Campagna coi Decepticon risulta più divertente; si può, anzi spesso si deve, distruggere ogni cosa senza troppi indugi e solo allora il senso di onnipotenza e devastazione che manovrare un Transformers trasmette viene amplificato ed espresso ai massimi livelli!
Longevità, grafica e sonoro
Le due Campagne si compongono di 5 livelli ognuna suddivisi a loro volta in 4 missioni per livello, anche se l’ultimo stage è in realtà solo lo scontro finale; si completano facilmente in 8-9 ore e anche la presenza di vari bonus da raccogliere in ogni livello e una manciata di mini-sfide non riescono a rendere l’esperienza più duratura, complice la totale assenza di modalità multigiocatore e del Live in ogni sua forma; solo chi vuole sbloccare tutti gli Obiettivi e guadagnare i famosi 1000 punti potrà trovare un motivo per tenere il dvd nella console qualche tempo in più. Se però siete decisi a cimentarvi nell’impresa sappiate che gli extra in palio sono davvero tantissimi, come i filmati delle sigle tv delle varie serie a cartoni,le copertine dei fumetti, centinaia di foto e relative schede tecniche dei modellini, gli artworks, i trailers e le scene del film da cui è tratto il gioco, nuove colorazioni per i mech e così via. Insomma, una vera manna per tutti i fanatici dei robot del pianeta Cybertron.
Come già precedentemente sottolineato la cura nella realizzazione dei Transformers è davvero ottima e anche le animazioni non sono da meno, peccato che le mosse a disposizione siano davvero poche e che non si possano sbloccare nuove combo o colpi speciali avanzando nel gioco. I due leader Optimum Prime e Megatron sono i mech più grandi e quelli di maggior impatto visivo così ben definiti, grazie anche alla risoluzione nativa di 1080p, che quasi stonano con gli scenari un po’ sottotono che li circondano. Le texture in generale sono discrete e pulite ma non adeguate agli standard di nuova generazione e considerando le piccole dimensioni delle aree di gioco si poteva fare di più.
Buono il sistema di illuminazione che spesso avvolge i Transformers esaltandone le livree e adeguato anche il motore del gioco che gestisce un gran numero di poligoni contemporaneamente su schermo con rarissimi cali di frame contestabili solo nelle situazioni più caotiche, dove anche la telecamera fatica un po’ a gestire l’azione.
Il motore fisico è stato esasperato un po’ troppo e alcuni oggetti hanno una massa poco credibile ed effetti collaterali improbabili; ad esempio un lampione lanciato contro un palazzo ne provoca la semidistruzione mentre un cartellone pubblicitario a volte rimbalza come un sasso sull’acqua per centinaia di metri prima di fermarsi provocando caos e sfacelo ovunque si vada a posare. Forse è anche per questo che ci sono decine di persone che corrono urlando sempre in preda al panico in ogni centimetro dello schermo, fortuna loro che il gioco non è violento e gli umani non si possono uccidere nemmeno per sbaglio, ad esempio passandoci sopra col mech, o mentre si guida un’auto e nemmeno sparando sulla folla; in tutti questi casi gli omini si scansano illesi e continuano la loro fuga da miracolati.
Gli effetti sonori accompagnano bene le battaglie e le varie esplosioni e danno il massimo attivando l’opzione surround dal menu audio del gioco e collegando un impianto 5.1 e magari disattivando le anonime musiche di sottofondo che tra l’altro soffocano un po’ anche i dialoghi, tutti debitamente tradotti in italiano.
Conclusioni
Transformers è un gioco carino e divertente all’inizio ma poco profondo e ripetitivo dopo poche partite. Come spesso accade per i tie-in cinematografici, la maggior cura è stata messa nel riprodurre i protagonisti tralasciando però il resto, specialmente la durata e il gameplay afflitto da alcuni difetti che lo rendono a tratti frustrante. Peccato perché se tutto fosse stato al livello dei modelli dei robot e gli scontri non si risolvessero sempre con la pressione dello stesso tasto, non avrei esitato a consigliare questo titolo a molti possessori della Xbox 360 invece che ai soliti fan della serie e a chiunque abbia voglia di provare a pilotare un Transformer galvanizzato magari dalla visione del film. E' evidente come il target a cui punta il gioco sia molto giovane, mentre i giocatori di vecchia data difficilmente lo troveranno interessante per più di una decina di minuti. 6.2
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