Recensione - Dungeons & Dragons: Chronicles of Mystara
Il Gioco
Dungeons & Dragons: Chronicles of Mystara racchiude i due giochi succitati in un’edizione per Xbox Live Arcade che cerca di riportare fra le mani del giocatore i due titoli con la stessa essenza che li caratterizzava negli anni della loro pubblicazione. Parliamo del 1993 e del 1996. Per descriverli ci vuole poco: hack n’ slash bidimensionali a scorrimento. Quello che all’epoca trasformò il lavoro Capcom in un cult era il contorno. Che poi tanto contorno non sembra. Si poteva infatti cambiare il finale della storia attraverso alcuni bivi narrativi seminati lungo l’avventura e i nostri personaggi godevano di un arsenale esteso e variabile a livello di armature, incantesimi e accessori. Cosa golosa ai tempi. Tutto questo è stato riportato intatto in Dungeons & Dragons: Chronicles of Mystara, che racchiudendo tutti e due i titoli della serie può essere considerato come la collezione definitiva, con tanto di obiettivi e traguardi.Il prefisso D&D non è un errore di battitura, sia chiaro. Tower of Doom e Shadow over Mystara sono due avventure ambientate nel mondo di Dungeons & Dragons, il celebre gioco di ruolo cartaceo che dagli anni settanta ad oggi incrocia la strada di quasi ogni adolescente con il pallino del fantasy. Significa che nel gioco si è chiamati a scegliere dei personaggi basati sulle classi disponibili in D&D, e anche i nemici da affrontare saltano fuori direttamente dal Manuale dei Mostri pronti per prendersi due sberle arcade. Se fino al 1993 i ragazzi usavano il cervello per figurare trogloditi, mastini infernali, goblin e elfi oscuri, l’opera Capcom ha spostato quelle visioni sugli stick dei cabinati da sala giochi. Libera la fantasia, occupate le mani era tempo di menare come boscaioli cornificati. Ma quale Dovahkiin! Questi hanno attraversavano orde nemiche con due armi e quattro animazioni. Quando non gemevano per i colpi, esalavano possenti “Urgh!” per i salti, e i dialoghi erano scritti. Con altri tre amici a menare le mani non c’era tempo da perdere in chiacchere. Vuoi andare nella foresta maledetta o nel deserto delle ossa? Ma portami a sinistra che ne ho per tutti! Magari poi torno pure indietro a distribuire gli interessi.
Questo ci ripropone in tutta la sua originalità Dungeons & Dragons: Chronicles of Mystara: poca trama, banale magari e tante botte da tutti gli schieramenti. E in fondo, a 7 anni con le 200 lire in mano pronte da donare come sacro obolo alla macchina dei giochi, ci interessava altro?
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