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BioShock
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Recensione - BioShockXbox 360Game

Una volta ogni tot anni arriva sul mercato un gioco che prende tutti di sorpresa, dimostrando come sia ancora possibile innovare generi videoludici dei quali si pensava si fosse ormai visto tutto. E' il caso di BioShock, l'enfant prodige di Irrational Games (ora diventati 2K Boston/2K Australia) che ci stupisce offrendoci un FPS affascinante, emozionante ed incredibilmente vario. Analizziamolo insieme.



BioShock ha luogo a fine anni 50 e ci mette nei panni di Jack, il sopravvissuto di un disastro aereo che scopre fortuitamente una batisfera da immersione. Questa lo porta in fondo all'oceano fino all'interno Rapture, una città sottomarina creata dal magnate Andrew Ryan per dar vita ad una utopia in cui le migliori menti del globo possano impiegare il proprio genio senza limitazioni legali o morali. Arrivato sul posto, Jake si rende conto che qualcosa non va: vi sono segni di lotta ovunque, luci spente o malfunzionanti ed un onnipresente senso di abbandono e rovina, per non parlare del povero individuo che gli viene assassinato davanti da un essere orrorifico. Fortunatamente prima di abbandonare la batisfera Jake si impossessa di una radio portatile tramite la quale entra in contatto con Atlas, un abitante del luogo che cercherá di aiutarlo a tornare in superficie, purchè Jake lo aiuti a trovare la sua famiglia. Da qui in poi il controllo passa a noi, in rigorosissima prima persona.

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Parola d'ordine: cambiamento
Sin dai primi minuti di gioco iniziamo a caprie come BioShock sia un gioco fuori dal comune: mentre vaghiamo per gli ambienti di Rapture per apprendere le varie meccaniche di gioco, ci accorgiamo di come gli ambienti siano dettagliati e curati in maniera maniacale, con gli ambienti mai uguale tra loro e le pareti piene di pubblicità, cartelli ed indicazioni sulla storia del posto, il tutto in un perfetto design anni 50. E potremmo dire che il grande filo conduttore del gioco sia proprio il cambiamento, che si presenta in tutti gli aspetti del gioco. Cambiamento nella storia, che se inizialmente sembra banale e con alcuni punti deboli, alla fine tramite una serie di colpi di scena si rivela invece geniale ed estremamente solida. Cambiamento nel gameplay, che parte da semplice FPS per arrivare a meccanismi complessi che ci permettono, volendo, di sconfiggere i nostri nemici quasi senza combattere. Cambiamento nel personaggio, che tramite una serie di evoluzioni successive muterà capacità e caratteristiche fisiche fino a divenire qualcosa di totalmente inaspettato. E cambiamento nelle emozioni del giocatore, che viene coinvolto in una successione di eventi inaspettati ed a volte shockanti. Insomma, se c'è una cosa impossibile da fare tra le pareti di Rapture è annoiarsi.

Nel gioco siamo chiamati a seguire la storia esplorando i vari ambienti di Rapture cercando particolari oggetti o persone, e facendo questo dovremo combattere i nemici che cercheranno di ostacolarci. Il posto ha infatti visto lo svolgersi di una distruttiva lotta interna, ma è ancora popolato dagli abitanti che cercano di sopravvivere come possono, utilizzando i poteri donati loro dall'ADAM: una droga nata a Rapture che permette di ricombinare il patrimonio genetico di un uomo per dotarlo di capacità straordinarie. Incontreremo quindi ricombinanti (è questo il termine con cui ci si riferisce ad una persona modificata dall'ADAM) capaci di lanciare dardi congelanti, di teletrasportarsi, di camminare sulle pareti e così via: fortunatamente non saremo indifesi, perchè anche Jack utilizzerà i benefici dell'ADAM per dotarsi di formidabili poteri di attacco, oltre alla possibilità di utilizzare le molte armi trovate sul posto. I poteri a nostra disposizione, chiamati Plasmidi, saranno dei più disparati: lanciare scariche elettriche, attacchi di fuoco, utilizzare la telecinesi per sollevare e scagliare oggetti, scatenare sciami di vespe contro i nemici, far infuriare i nemici per portarli a combattere tra loro, invisibilità sono alcune delle moltissime possibilità offerte. Come in un RPG, partiremo all'inizio con un personaggio privo di poteri per poi guadagnarli man mano che progrediamo nella storia. Potremo ottenere nuovi Plasmidi trovando degli speciali contenitori oppure acquistandoli ai distrubutori Gatherer's Garden, delle macchine automatiche che, in cambio di una quantità di ADAM, possono darci nuovi Plasmidi oppure aumentare il numero di quelli che possiamo portare contemporaneamente. Allo stesso modo, è possibile potenziare anche le proprie capacità generali assumendo dei tonici fisici, genetici o di combattimento. Anche questi potremo trovarli o acquistarli ai distributori.

Per quanto riguarda le armi, troviamo quelle più comuni (pistola, fucile, mitra, lanciagranate) con qualche aggiunta "esotica" come lanciafiamme e balestra, oltre ad una chiave inglese per gli attacchi corpo a corpo. Ogni arma può essere poi equipaggiata con diversi tipi di munizioni (perforanti, elettriche e così via), e può inoltre essere migliorata in apposite e rare stazioni di potenziamento armi che troveremo sparse per Rapture. Oltre a queste stazioni ed i Gatherer's Garden giò menzionati, incontreremo anche altri distributori di vendita oggetti vari (tra cui gli indispensabili kit medici), che potremo utilizzare spendendo dollari trovati in giro per i livelli o nei corpi dei nemici uccisi.

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L'uso dei Plasmidi si affianca a quello delle armi, tant'è che il grilletto sinistro del joypad è dedicato agli uni ed il destro agli altri, con la possibilità di alternarli velocemente. Ecco quindi che le battaglie, soprattutto quelle più ardue, diventano un insieme frenetico di utilizzo di armi e plasmidi, con la possibilità di cambiare al volo l'arma o il plasmide a seconda della situazione. Tutto questo senza contare le torrette mitragliatrici di sicurezza, i bot volanti ed altre diavolerie che ci attaccheranno non appena ci individueranno, a meno che non avremo utilizzato dei Plasmidi per rivoltarle contro i nostri nemici oppure non le avremo aggirate per renderle nostre amiche. Ed arriviamo infatti ad una ulteriore caratteristica del gioco: potremo aggirare dispositivi di sicurezza per renderli amichevoli, distributori per farci vendere la merce a minor prezzo e così via. L'aggiramento può avvenire tramite un mini-gioco a tempo in cui dobbiamo creare una conduttura di tubi, oppure può essere realizzato con degli appositi kit di auto-aggiramento trovabili in giro o acquistabili ai distributori. Ci sarebbe ancora molto da dire su tutto quello che ci offre Rapture per variegare al massimo l'esperienza di gioco (ad esempio l'uso della macchina fotografica, altro tocco di classe), ma vi lasceremo il gusto della scoperta.


Paparoni e sorelline
Il "volto" di BioShock sono senza dubbio i Big Daddies, tant'è che la copertina ne mostra uno e l'edizione limitata del gioco viene venduta con una statuetta rappresentante questi imponenti nemici scafandrati. I Big Daddy sono gli "operai" di Rapture, la bassa manovalanza utilizzata in varie mansioni, una delle quali è proteggere le Sorelline, delle bambine modificate geneticamente per estrarre l'ADAM dai corpi di ricombinanti morti ed immagazzinarlo nel loro corpo. Si tratta dei nemici più difficili da sconfiggere, tanto che ce ne sono solo due o tre in ogni livello, e per farli fuori dovremo faticare parecchio visto che sono anche estremamente letali, tanto che ogni volta che sentiamo il rumore dei passi di uno è bene controllare di avere a portata di mano armi, plasmidi e kit medici per affrontare al meglio la battaglia. Ma una volta sconfitti avremo una ghiotta ricompensa: l'ADAM contenuto nel corpo della sorellina che proteggevano, necessario per evolvere il nostro personaggio ai Gatherer's Garden. Ogni volta che uccidiamo un Big Daddy ci viene posta una questione morale: possiamo salvare la Sorellina, levandole una piccola quantità di ADAM e farla ridiventare umana, oppure prosciugarla completamente, uccidendola ma ottenendo molto più ADAM. Entrambe le scelte porteranno i loro vantaggi, quindi sta al giocatore scegliere come comportarsi.

Gli sviluppatori hanno inoltre inserito una soluzione interessante alla morte del giocatore: si viene rigenerati in apposite "Camere della vita" con la possibilità di riprendere l'azione da dove l'avevamo interrotta, ma con una quantità ridotta di salute. Se da una parte questo ci fa capire presto di essere praticamente immortali, dall'altra aiuta il ritmo del gioco senza costringerci mai a rifare azioni già svolte, come accadrebbe ad esempio saltando ad un checkpoint precedentemente salvato.

Insomma, avrete capito anche voi che BioShock non è proprio il solito FPS: l'insieme di tutti i suoi elementi ed il modo in cui questi progrediscono tengono il giocatore costantemente incollato al joypad, creando come una dipendenza dalla quale è difficile uscire. Anche la semplice attività esplorativa, superflua in altri giochi, qui è resa interessante dalla grandissima varietà degli ambienti e da quello che ci offrono: evitare di esplorare una stanza potrebbe significare perdere una delle rare stazioni di potenziamento delle armi oppure un Plasmide lasciato lì da qualcuno, e non vorrete perdere occasioni simili. La realizzazione perfetta di tutte queste compomenti rendono il gameplay del gioco uno dei migliori mai provati finora.


Tra le ombre di Rapture
Se storia e giocabilità di BioShock sono di altissimo livello, anche il comparto tecnico non è da meno. Gli sviluppatori sono riusciti a ricreare un mondo estremamente convincente, pieno di dettagli e dal design artistico eccellente. Il buio la fa da padrone, e le poche luci presenti rendono tutti gli ambienti tetri e minacciosi. Il gioco non usa grandi moli poligonali su oggetti e personaggi, ma le textures sono di prim'ordine e l'insieme di illuminazione ed effetti rendono il tutto una vera gioia per gli occhi. Per non parlare della resa dell'acqua: Rapture è piena di falle dalle quali si infiltra l'acqua del mare, e questa crea pozze più o meno grandi (fino ad allagare intere parti) estremamente realistiche. Ma è il lato artistico che rende il gioco stupendo da vedere: tutti i poster, le insegne, i mobili e le architetture sono realizzati con una tale scrupolosità da farci credere di essere davvero tornati agli anni 50: anche le armi, che con i potenziamenti applicati cambiano aspetto, sono tutte disegnate splendidamente.

Lo stesso livello di eccellenza è raggiunto dal sonoro: tutti gli effetti sonori sono riprodotti splendidamente, il sonoro posizionale permette di individuare la posizione dei nemici a chi è dotato di un impianto 5.1, e soprattutto il doppiaggio completamente in italiano è di ottima fattura, con voci convincenti e ben recitate.

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Capita di rado di trovarsi per le mani un titolo così ben realizzato: BioShock brilla sotto tutti i punti di vista, e ci auguriamo che abbia un tale successo di vendita da far capire ad editori e produttori che vale ancora la pena di finanziare opere innovative e di qualità. Le circa 20 ore di gioco offerte dalla storia entusiasmano e coinvolgono come difficilmente accade, e merita quindi l'acquisto da parte di tutti gli appassionati di videogiochi, anche quelli che non hanno mai amato gli FPS: non vi deluderà.
9.8

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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i Le recensioni di MX esprimono il punto di vista degli autori sui titoli provati: nelle sezioni "Amore" ed "Odio" sono elencati gli aspetti positivi e negativi più rilevanti riscontrati nella prova del gioco, mentre il voto ed il commento conclusivo rispecchiano il giudizio complessivo del redattore sul titolo. Sono benvenuti i commenti e le discussioni tra chi è d'accordo o in disaccordo con tali giudizi, ma vi chiediamo di prendere atto del fatto che si tratta di valutazioni che non hanno pretesa di obiettività nè vogliono risultare vere per qualsiasi giocatore. La giusta chiave di lettura per le nostre recensioni sta nel comprendere le motivazioni alla base dei singoli giudizi e capire se possano essere applicate anche ai vostri gusti personali.
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