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Mass Effect 2
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Anteprima - Mass Effect 2

L’anno corrente sta ormai volgendo al termine e come consuetudine è tempo di bilanci: un anno sicuramente positivo questo, che ha visto il susseguirsi di un gran numero di produzioni dalla notevole caratura, testimonianza concreta della raggiunta maturità dalla console made in Microsoft. E se il 2009 si sta concludendo con i botti, il 2010 non sembra voler essere da meno ed esordisce con il lancio di alcuni titoli attesissimi, tra cui spicca su tutti il seguito dell’acclamato RPG di casa Bioware, Mass Effect. Prepariamoci dunque a salire nuovamente sul ponte della Normandy e ad esplorare le più recondite profondità siderali.
Balzo tecnologico
Con l’avvento dei viaggi iperspaziali, resisi possibili grazie alla scoperta delle antiche tecnologie dei Prothean, finalmente la razza umana entrava in contatto con altre forme di vita e riusciva a ritagliarsi un posto, anche se molto marginale, all’interno del Consiglio Interplanetario. L’umanità era però vista di pessimo occhio dalle altre razze dell’Alleanza, che la consideravano ancora troppo rozza, primitiva, dalla mentalità egoista. L’occasione di riscattare questa non certo invidiabile reputazione venne colta dal comandante Shepard, che riuscì a guadagnarsi la fiducia necessaria da entrare nell’ultra-elitario ordine degli Spettri, un organo del Consiglio in grado di operare al di sopra di ogni giurisdizione e a sventare, assieme ad un team formato da un gruppo eterogeneo di razze, una gravissima minaccia che rischiava di estinguere ogni forma di vita nella galassia.

Su questo canovaccio Bioware riusciva, due anni or sono, a costruire un’avventura coinvolgente e ricca di colpi di scena in un contesto fantascientifico molto credibile, di grande fascino e spessore, che conquistava in breve tempo un gran numero di fan e che di conseguenza gettava le basi per l’attesissimo secondo capitolo di quella che è destinata a diventare una trilogia.

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Nuovamente a bordo
Molteplici sono i punti di forza che consentirono a Mass Effect di levarsi al di sopra della platea degli altri rpg e che certamente nel suo seguito non verranno abbandonati, ma al contrario approfonditi e potenziati ulteriormente. L’impatto visivo all’epoca fu devastante, lasciando pubblico e critica letteralmente a bocca aperta, definendo sotto molti aspetti dei nuovi standard qualitativi. Oltre alle ispiratissime location dei pianeti esplorabili e ad un elevato livello di dettaglio generale, quello che sorprese maggiormente fu l’espressività e il realismo conferiti ai volti dei personaggi durante i dialoghi, così ben realizzati da lasciar pensare, in alcuni momenti, di assistere alle scene di un film più che a quelle di un videogioco.

Grazie all’utilizzo di una versione avanzata dell’ Unreal Engine 3, questo seguito si preannuncia ancora più spettacolare dal punto di vista grafico, con notevoli miglioramenti soprattutto sotto il profilo della fluidità delle animazioni durante le intense fasi di combattimento e della stabilità del frame-rate. Gli effetti di luce generati dai campi di forza, dalle esplosioni, dagli armamenti e dai poteri biotici di Shepard e della sua squadra appaiono di ottimo livello, e rendono le succitate fasi decisamente coreografiche e spettacolari a vedersi. Ancora una volta gli ambienti di gioco sembrano destinati a suscitare enorme fascino, come testimoniano alcuni scorci mozzafiato su città ultra-tecnologiche e brulicanti di vita.

Altro ruolo determinante nel consacrare Mass Effect nell’olimpo degli rpg lo giocò una trama eccelsa, in grado di tenere il giocatore incollato allo schermo dall’inizio alla fine e, oltretutto, profondamente modificabile secondo le scelte compiute dal giocatore stesso. A tal proposito non solo gli sviluppatori procederanno su tale strada, permettendo ancora una volta al giocatore di portare a termine il gioco con grande discrezionalità, mettendolo continuamente di fronte a bivi e a scelte morali a volte molto difficili, ma ci consentirà di iniziare l’avventura utilizzando il “nostro” Shepard, così com’era al termine della precedente avventura (sempre che abbiate conservato il salvataggio, ovviamente).

Interessante il fatto che le azioni compiute allora si ripercuoteranno, nel bene e nel male, sulla nuova avventura, andando così a “fondere” perfettamente fra loro i due titoli. Della trama ovviamente non si sa ancora molto, ma appare chiaro che Bioware abbia optato per delle tinte narrative certamente più cupe che in passato. Questa volta il Consiglio è messo in allarme da una serie di preoccupanti e misteriose sparizioni di coloni avvenute su diversi sistemi planetari e così, nel corso delle sue indagini, Shepard sarà costretto a misurarsi con il flagello dei Collectors, una razza nomade organizzata secondo uno schema “alveare”, con un’unica mente ad organizzare le azioni di tutto lo sciame. La tendenza dei Collectors alla sperimentazione di laboratorio sui soggetti addotti ha generato una nutrita platea di aberranti mutazioni, che daranno certamente più di un problema al nostro comandante.

Che cosa bolle in pentola?
Come prevedibile il gameplay ricalcherà piuttosto da vicino quello del primo episodio, intervallando fasi esplorative ed investigative, nelle quali Shepard interloquirà con quasi 3000 personaggi, a fasi marcatamente action.

Durante i dialoghi, ora visivamente molto più dinamici, con i personaggi a muoversi con maggior naturalezza sui nostri schermi, sarà essenziale scegliere rapidamente la risposta da dare, giacché il gioco metterà a disposizione del giocatore solo un breve lasso di tempo per agire, con il rischio, se non si fosse abbastanza repentini nelle decisioni, di veder evolvere la conversazione in una direzione completamente diversa da quella desiderata. Oltre a parlare con i vari npc, in alcuni casi sarà possibile interagire con loro fisicamente, feature trapelata ad esempio da questo video, alla conclusione del quale Shepard scaglia fuori da una vetrata l’interrogato di turno.

La fase esplorativa sarà molto vasta, e numerosi saranno i sistemi e i pianeti da visitare e sui quali magari reclutare nuove leve per rafforzare la nostra squadra. Uno degli aspetti certamente negativi nel primo Mass Effect era costituito proprio dall’eccessiva ripetitività degli ambienti quando si approdava su pianeti “minori”, non obbligatoriamente esplorabili ai fini della main-quest; sembra che, per quanto affermano gli sviluppatori, questa smagliatura sia stata corretta e sia stata posta maggiore attenzione in tal senso, limitando notevolmente la fastidiosa sensazione di “già visto”.

E dato che sono stati citati, come non sottolineare il ritorno di alcune vecchie conoscenze tra i componenti della nostra crew, come quello di Tali, la Quarian che ci accompagnò nella lotta con Saren, o dei nuovi arrivi tra cui Subject Zero, un tipino decisamente interessante anche se d’indole piuttosto violenta?

E’ lecito aspettarsi la consueta, profondissima caratterizzazione dei personaggi che ci scorteranno nel corso dell’avventura, ognuno con una propria personalissima storia alle spalle che, qualora raggiungessimo un livello di confidenza e fiducia sufficiente, potrebbe esserci rivelata in ogni dettaglio. Sembra inoltre che il nostro modo di approcciarci a queste importanti figure condizionerà pesantemente il loro modo di relazionarsi con noi: potrebbero decidere di abbandonarci se trattate male, di sacrificarsi per noi in battaglia o … beh, arrivare addirittura a fare “altro”…

Una maggior frenesia sembra ora permeare il gioco durante gli scontri e questo potrebbe preoccupare i puristi dei gdr, che potrebbero vedere in questa scelta un eccessivo avvicinamento al genere action. In realtà non c’è da preoccuparsi, le peculiarità del personaggio giocheranno sempre un ruolo decisivo in combattimento e anche la “ruota delle abilità”, attraverso la quale selezionare gli attacchi speciali, mettendo momentaneamente in “stand-by” il gioco, farà il suo ritorno.

Migliorie notevoli invece sia all’IA dei componenti della squadra, che negli scontri appaiono più reattivi e duttili e ai quali potremo inoltre impartire ordini individuali, che ai punti d’impatto sui bersagli ostili, che ora reagiscono in maniera differente e riportano diversi quantitativi di danno in relazione alle zone colpite del loro corpo.

Vasto come il cosmo
Considerando che per sua stessa natura il gioco si porta dietro un’elevata longevità, considerando anche la possibilità di rigiocarlo percorrendo strade differenti, direi che di ore di divertimento ne spenderemo parecchie davanti a Mass Effect 2. Un’informazione certamente interessante che riguarda l’argomento e lasciata trapelare da Bioware stessa riguarda tuttavia i contenuti aggiuntivi che ne seguiranno il lancio previsto per fine gennaio: pare che gli sviluppatori siano già al lavoro su una serie di add-on, ideati sin dall’embrionale fase di stesura della sceneggiatura. L’idea è quella di creare degli aggiornamenti periodici che siano perfettamente integrati con lo schema narrativo del gioco e che non appaiano come delle “appendici” indipendenti dalla trama. Personalmente non posso che essere d’accordo con una simile concezione, che lascia intendere un’attenzione ai particolari che va molto oltre al buon confezionamento del pacchetto base.

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Insomma, le premesse per un ottimo titolo ci sono davvero tutte, anche se era difficile pensare il contrario dato l’invidiabile palmares di Bioware. L’introduzione di numerose migliorie, sia tecniche sia di gameplay, al Mass Effect originale, un gdr che, diciamolo, nonostante la sua età risulta godibile ancor’oggi, sono una garanzia sulla qualità finale del titolo. Customizzazione profonda del protagonista, massiccia esplorazione spaziale, scontri all’ultimo sangue e una trama che non deve temere alcun confronto: possiamo davvero pretendere di più? Forse. E chissà che forse Bioware, stupendoci una volta di più, non ci accontenti.

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