Splinter Cell: Conviction - Anteprima post-E3
Splinter Cell: Conviction - Anteprima post-E3
Splinter Cell è una serie nata dalla prolifica penna di Tom Clancy, in collaborazione con Ubisoft, per controbattere al grandissimo successo del più famoso Stealth Game di sempre: Metal Gear Solid. Il segno distintivo della serie è da sempre stato il visore notturno a "tre occhi verdi" del protagonista Sam Fisher, assieme ai tanti gadget hi-tech forniti dall' agenzia per cui prestavamo i nostri servizi, la NSA. Ma già dal primo annuncio di questo nuovo capitolo, Ubisoft mise in chiaro che sarebbe stato un gioco rivoluzionario paragonato agli altri della serie: niente più apparecchi tecnologicamente avanzati, niente più supporto di Third Echelon, ma un nuovo Sam Fisher, invecchiato ed eroso dalla rabbia scaturita dalla misteriosa morte della figlia.
I primi trailers mostravano il protagonista nettamente invecchiato, trasandato e solitario, vagare di nascosto per Washington D.C. in cerca di risposte. Poi il silenzio, finalmente rotto dalla sontuosa conferenza Microsoft in quel di Los Angeles il mese scorso. Abbiamo visto un secondo cambiamento nel nostro Sam, sempre sulla falsariga della prima rivisitazione, ma ancora più riuscito, più cattivo e comunque davvero distante dall' efficientissimo agente segreto in tutina attillata che eravamo abituati a conoscere. Ma i cambiamenti non si limitano certamente al design del protagonista, coinvolgendo in pieno anche il gameplay stesso. Analizzando la dimostrazione di gioco svoltasi nel corso della conferenza, possiamo notare una forte impronta action e influenze di altri giochi della casa Francese; abbandonate le missioni segrete sotto copertura, ora ci ritroveremo in ambienti urbani ricchi di civili totalmente all'oscuro della nostra identità, caratteristica mutuata dall'ottimo Assassin's Creed. Non avremo più la necessità di nasconderci soltanto al buio e in angoli remoti, ma, qualora si rendesse necessario, potremo sfruttare la folla stessa come il migliore dei nostri nascondigli. Questo porterà ad un forte cambiamento nell' approccio alle missioni, calandoci in situazioni più scomode rispetto a quel che eravamo abituati. Ed è qui che entra in scena un' altra nuova caratteristica della serie: i combattimenti corpo a corpo.
Certamente una delle scene di maggior impatto tra quelle mostrate è proprio quella in cui Sam è costretto ad estorcere informazioni ad un malcapitato in un bagno. Qui vediamo quanto interattivo si riveli l' ambiente circostante, sfruttabile a nostro vantaggio facendo sbattere il nostro nemico a destra e a manca producendo effetti di distruzione sulle superfici, il tutto calcolato in tempo reale. A prescindere dalla sensazione di un'ottima atmosfera che già traspare, a colpirci è stata la maniacale cura con la quale ogni dettaglio è reso al massimo, con una regia realmente cinematografica che tende ad esaltare i nostri gesti. Far distruggere un lavello dalla testa del criminale ben stretta nelle nostre mani è davvero impagabile, crudo e riportato talmente bene da farci sentire davvero protagonisti delle azioni su schermo. Sfracellarlo contro uno specchio o contro una porta saranno solo alcune delle opportunità date dall'elevato tasso di interazione tra personaggi ed ambiente. Resteranno invece immutate le doti atletiche di Sam, capace di arrampicarsi od appendersi a cornicioni e finestre come se nulla fosse, pronto per cogliere i nemici di sorpresa in qualunque posizione essi si trovino.
Come già accennato non saremo più agenti sul campo, ma bensi dei predatori solitari in cerca della verità e inseguiti proprio dai nostri ex datori di lavoro, e di conseguenza, non potendo più contare sull'aiuto degli accessori precedentemente in dotazione, dovremo arrangiarci come possiamo. Un esempio chiarissimo riguardo a questo discorso è dato dall' uso di oggetti di fortuna, come un frammento di specchio rotto da infilare sotto le porte anzichè la classica telecamera spia. Utilizzando questo escamotage verremo a contatto con un' altra innovazione, ossia la possibilità di "marcare" i nostri bersagli prima di fare irruzione in una determinata stanza. Questo darà vita a una sparatoria quasi automatica in cui avremo la possibilità di agganciare preventivamente il bersaglio: la cosa è sicuramente particolare e potrebbe far storcere il naso ai puristi degli stealth game, resta quindi da vedere come renderà questa opportunità controller alla mano. Un sistema di aggancio automatico comprometterebbe, almeno in parte, il pathos e la tensione tipici di un gioco in cui la segretezza resta comunque un aspetto fondamentale, ma sappiamo anche che i ragazzi di Ubisoft Montreal sono estremamente capaci, e vogliamo restare fiduciosi nel fatto che riusciranno a introdurre questo elemento senza rovinare il ritmo o la tensione del gioco.
Altra novità è l' assenza di scritte su schermo e di un vero e proprio hud. Si tratta qualcosa che in questa generazione già molti titoli hanno introdotto per aumentare l'immersione del giocatore nel gioco, e che Splinter Cell: Conviction porta al massimo estremo: quando ci viene comunicato l'obiettivo di una missione o avremo a che fare con un flashback, non verremo interrotti da messaggi di testo o da filmati, ma tutto sarà proiettato sullo sfondo della location in cui ci troviamo. Un ulteriore tocco di classe in un gioco che ha mostrato davvero pochi punti deboli.
Fine anno si avvicina, e con esso si avvicina anche la vendetta di Sam Fisher in questa sua nuova avventura. Tutto quello che abbiamo visto finora ci dà la certezza di essere di fronte ad uno dei giochi imperdibili della prossima, caldissima, stagione autunnale. Restate sintonizzati sulle nostre pagine per saperne ancora di più su Splinter Cell: Conviction!
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