Modern Warfare 2 - Pre-E3 Preview
di
Francesco Mucedola / NEOne
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Modern Warfare 2 - Pre-E3 Preview
La storia di Modern Warfare 2 seguirà il filone narrativo avviato nel titolo precedente: l’ambientazione iniziale sarà sempre la Russia, dominata da un’instabilità politica che la vede proporsi come un pericolo globale. Nonostante l’uccisione di Imran Zakhaev, terrorista Russo e principale antagonista del primo capitolo, la situazione sembra degenerare ed entra in scena un ex socio di Zakhaev: Makarov, uno psicopatico con ambizioni imperialiste che porterà la Russia a una quasi inevitabile implosione. Spetterà alla squadra Task Force 141 guidata dal capitano MacTavish sventare i piani misteriosi di Makarov. I dati sul caso fornitici dalla CIA nel corso delle missioni non saranno però accuratissimi e ci faranno solo parzialmente da guida, lasciando a noi la scelta sul da farsi.
Infatti, a detta degli sviluppatori, la storia del gioco non seguirà la classica progressione di obiettivo in obiettivo fino al completamento della missione, ma satrà tutto coperto da un velo di “incertezza”. Per esprimere meglio questo concetto basta far riferimento ad una missione del gioco ambientata sulla vetta di una montagna, al cui interno è installata una base segreta russa: la TF 141, dopo aver aggirato le pattuglie di guardia ed aver carpito informazioni dai database dei computer, si ritrova improvvisamente circondata da soldati russi. Soltanto grazie ad una buona tattica la squadra speciale riesce a trovare la via di fuga tramite i mezzi da neve e a seminare i sovietici dopo un salto mozzafiato oltre una voragine. In tutto questo non va trascurato un dettaglio importante: il giocatore ha il pieno controllo di ogni situazione. Che si tratti di scalare una montagna o di guidare un gatto delle nevi, ogni azione sarà in qualche modo interattiva, è ciò non può far altro che segnare un punto a favore del comparto gameplay.
Ma alla giocabilità va associata anche una buona grafica: il precedente COD4: Modern Warfare presentava già un comparto grafico di tutto rispetto, e gli sviluppatori non vogliono sicuramente sedersi sugli allori in questo secondo capitolo. Da quel che abbiamo potuto vedere finora è emersa una grandissima attenzione ai dettagli in qualunque tipologia di paesaggio, che sia la già citata Russia glaciale o la calda Rio de Janeiro, riconoscibile facilmente dalla caratteristica statua del Cristo Redentore. Secondo Infinity Ward, tutti i luoghi saranno immensi e completamente esplorabili, come il deserto Afghano dove avrà luogo un’altra delle molteplici missioni del gioco, e saranno retti da un framerate costante a 60 fps. Inoltre è stato introdotto un effetto bullet-time, ovvero l’ormai noto rallentamento spazio-temporale che nel gioco si attiverà al verificarsi di scene cruente o drammatiche, come un’uccisione tramite un colpo alla testa o una violenta esplosione: elemento che sicuramente conferirà al gioco una connotazione cinematografica nel corso degli eventi. Infine come ultimo punto, ma non per importanza, su cui i programmatori hanno voluto soffermarsi è la fisica, con ambienti distruggibili che, insieme ad una nuova calibrazione delle armi, contribuiranno al già consolidato realismo del titolo.
Come quanto fatto nel capitolo precedente, anche Modern Warfare 2 presenterà molte nuove armi, nonostante Infinity Ward non si sia espressa largamente. Tanto per citarne alcune, saranno presenti torrette mobili e sensori del battito cardiaco, questi ultimi utili per la rilevazione dei nemici in condizioni di scarsa visibilità. Tutte queste novità saranno presumibilmente utilizzabili anche nel multiplayer, ma per questo attendiamo una conferma dallo sviluppatore.
Stranamente, forse per motivi strategici, Infinity Ward non ha parlato molto della sezione multiplayer di Modern Warfare 2, se non annunciando la modalità Special Forces che aggiunge una componente cooperativa al gioco. In questa modalità faremo parte di una squadra speciale, con lo scopo di conseguire determinati obiettivi. Il giocatore avrà a disposizione moltissime armi e strumenti, come ad esempio gli scudi antisommossa, e ogni elemento della mappa sarà fondamentale per la riuscita tattica delle missioni. Infatti saranno presenti muri più o meno adatti per ripararsi e ostacoli da evitare come laser. Sulla carta sembra un progetto piuttosto semplice, ma Infinity Ward sostiene che sarà una delle punte di diamante del gioco. Altra modalità introdotta è quella “Challenge”, in cui il giocatore affronterà una serie di sfide sbloccabili solo al termine di ogni missione.
L’idea di creare il seguito al gioco che ha magnetizzato più di dodici milioni di giocatori, può presentarsi agli sviluppatori come una forma di pressione e, allo stesso tempo, uno stimolo per raggiungere vette sempre più alte. Il connubio di questi due elementi sembra stia spingendo i ragazzi di Infinity Ward a creare un gioco solido, compatto e soprattutto innovativo in ogni sfaccettatura, e non un semplice rifacimento di Call of Duty 4: Modern Warfare. Il primo esempio di questa sorta di evoluzione risiede già nella scelta del nome del gioco, in cui scompare la sigla "Call of Duty", come a volersi elevare rispetto alla serie originale. Presto ne vedremo e sapremo di più, e potrmo quindi scoprire se le nostre speranze siano state ben riposte.
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