Call of Juarez: Bound in Blood – Eyes-on
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
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Call of Juarez: Bound in Blood – Eyes-on
Bound in Blood narrerà i fatti antecedenti al primo capitolo della serie, rivelando parte del passato dei due protagonisti, i fratelli Ray e Thomas. Il gioco ci rivelerà così come Ray sia diventato prete, o come sia nata la loro rivalità. Gli sviluppatori ci hanno mostrato sono alcuni livelli della campagna: l'impatto visivo è stato ottimo, e dai livelli che abbiamo potuto visionare troveremo tutte le caratteristiche della narrativa western: gran canyon, grandi valli percorsi da fiumi, indiani e foreste. L’engine che muove il tutto sembra molto valido con texture discretamente definite. Anche l’orizzonte è piuttosto profondo, ed in panorami possono risultare anche molto suggestivi.
Se da un punto di vista prettamente tecnico Call of Juarez: Bound in Blood ci è sembrato più che soddisfacente, sul fronte del gameplay non ci ha però colpito particolarmente, apparendo come un classico FPS lineare. All’inizio della missione potremo scegliere quale dei due fratelli impersonare, ognuno con caratteristiche diverse, e la prima cosa che abbiamo notato è che il gioco non ci fa sentire "immersi" nel personaggio: il corpo non sembra avere fisicità, durante gli spostamenti non notiamo movimenti nel braccio che impugna l’arma o sobbalzi nella telecamera, con una fastidiosa impressione da FPS di vecchia generazione. Anche le ambientazioni ci sono sembrate piuttosto statiche, con un livello di interazione al minimo. E' possibile però che questo dipenda dallo stadio dello sviluppo in cui si trova il gioco, e che prima di fine giugno, data prevista per l'uscita, le cose migliorino.
Tra i lati positivi invece segnaliamo l'inserimento di una interessante feature, una sorta di bullet-time che, una volta attivato durante una sparatoria, ci offrirà un mini-gioco con delle azioni da compiere velocemente per riuscire a portare a termine l’uccisione. Durante le varie missioni avremo anche modo di interagire con il fratello che non stiamo controllando per portare a termine determinati compiti o superare determinate aree che da soli non riusciremmo a compiere. Sarà inoltre possibile, come in ogni gioco western che si rispetti, montare a cavallo per alcuni spostamenti.
Man mano che procederemo nel gioco, diventeremo sempre più ricercati e salirà la taglia sulla nostra testa, di conseguenza aumenterà la gente che vuole ammazzarci: questa caratteristica purtroppo non ci è però stata mostrata, e non sappiamo per ora se significhi semplicemente che il gioco diventa più difficile progredendo nella storia, o che il numero di nemici aumenterà dinamicamente in base al numero di reati commessi: ci piacerebbe che fosse così, ma dovremo attendere maggiori dettagli in merito.
Altro punto a favore del titolo sarà la longevità: ci è stato assicurato che per finirlo con un personaggio ci vorranno tra le 10 e le 15 ore, un tempo accettabile per un FPS, che va poi ad aumentare con la possibilità di impersonare l'altro personaggio e con le varie modalità multiplayer presenti. A tal proposito non ci è stato detto molto, ma gli sviluppatori ci hanno assicurato che sarà possibile partecipare a partite da dodici giocatori, un numero discreto che dovrebbe assicurare belle sparatorie in stile western.
Dopo aver visto il gioco, ci sembra che presenti luci e ombre, ma siamo fiduciosi per via della quasi ineccepibile realizzazione tecnica e per alcune caratteristiche interessanti. Probabilmente i fan del western e del primo capitolo non rimarranno delusi dal prodotto finale, ma per dare un giudizio definitivo aspettiamo di avere tra le mani il gioco, sperando che nel frattempo gli sviluppatori lavorino duro per limare e correggere i problemi che abbiamo notato. L'appuntamento per l'uscita del gioco è fissato sotto il sole cocente di fine giugno.
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