Il Padrino II - Hands-on
di
Roberto Vicario / Spr1ggan86
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Il Padrino II - Hands-on
Per quelli che non lo conoscessero, Il Padrino era un gioco a giocabilità aperta in pieno "stile GTA", che ci permetteva di rivivere i momenti salienti della trilogia cinematografica dal punto di vista di uno scagnozzo della famiglia Corleone, ricreando l’atmosfera mafiosa tipica di quegli anni fatta di pizzi da riscuotere, estorsioni, sparatorie e corruzione.
Il Padrino II mantiene lo stesso concept del predecessore, aggiungendo però alcuni particolari che dovrebbero dare più profondità al titolo. L'obiettivo del giocatore stavolta sarà far tornare in auge la famiglia Corleone dopo che, per via d alcune vicissitudini, ha perso sempre più potere fino ad essere costretta a lasciare la città e trasferire il business a Cuba.
Il tutorial del gioco è appunto ambientato a Cuba, ed oltre a farci prendere confidenza con i comandi questo funge anche da prologo all’intera vicenda. In seguito ad un colpo di stato saremo coinvolti in una fuga verso l’aereoporto per far ritorno negli Stati Uniti, ma durante la fuga accadrà qualcosa che ci porterà a decidere di diventare il nuovo Don del clan e rifondare tutto il business della famiglia a New York.
Questa è la prima grande novità del titolo: a differenza del primo capitolo, in cui dovevamo scalare tutta la gerarchia della famiglia, qui ci ritroveremo fin dall’inizio a capo di essa e quindi tutte le decisioni spetteranno a noi, in particolare quella di dover scegliere quali saranno i nostri bracci destri sui quali riporre la nostra fiducia. Avremo a disposizione un vero e proprio albero genealogico a nostra disposizione, e starà a noi decidere chi elevare di rango e chi degradare in base alla fiducia che daremo ai vari scagnozzi. Nel corso dell’avventura incontreremo molte persone con abilità diverse: dal medico all'esperto di esplosivi fino ad arrivare al sicario, ovviamente la nostra scelta sarà dettata dalla mentalità con cui vorremo approcciare le missioni.
Le prime missioni che dovremo affrontare saranno ovviamente votate alla volontà di riaffermare il nome Corleone in una città dominata da altre famiglie. I nostri primi bersagli saranno quindi pesci piccoli: lavanderie, pasticcerie e via dicendo. Il metodo di estorsione non è cambiato rispetto al primo capitolo: dovremo cercare di corrompere i malcapitati con le parole, e nel caso ciò non avesse successo si passerà alle maniere forti. A questo proposito abbiamo trovato interessante l’inserimento di un minigioco durante l’estorsione: una vlota che la barra che indica quanto siamo riusciti a convincere il negoziante a pagarci il pizzo si è riempita, potremo anche continuare a malmenarlo, facendo aumentare cosi il pizzo dovuto. Questo presenta però il rischio che il malcapitato possa perire sotto le nostre percosse, mandando all’aria la missione.
Altro gradito ritorno sono anche le attività illegali che si consumano nel retrobottega o negli scantinati dei negozi: preso possesso di questi infatti potremo anche controllarne le attività illegali collegate: inutile dire che questo porterà ovviamente più soldi nelle nostre casse.
Una volta acquisite un po’ di attività, avremo la possibilità di gestirle usando l'altra grande novità el gioco, chiamata “visione del Don”: con il tasto "back" richiameremo a schermo una mappa 3D della città, tramite la quale potremo gestire tutte le nostre attività e vedere anche quelle che appartengono ai clan nemici. Grazie a questa potremo decidere quanti scagnozzi mettere a protezione di un determinato luogo, oppure scegliere quale sarà il prossimo obiettivo da colpire per strappare attività ai clan rivali. Ovviamente le altre famiglie non resteranno a guardare, e sempre grazie a questa visuale avremo modo di vedere quali delle nostre attività sono sotto attacco o hanno subito un sabotaggio, per poi decidere se andare a risolvere il problema di persona oppure mandare qualche scagnozzo, con un nostro uomo di fiducia, a fare il lavoro sporco per noi.
Passando alla parte più action del titolom nutriamo ancora qualche incertezza sul sistema di mira e di riparo del gioco: le sparatorie sembrano infatti poco fluide, e anche le animazioni dei personaggi rendono l’azione piuttosto macchinosa, perdendo così di enfasi e di coinvolgimento. Le armi a disposizione sono abbastanza, si passa dai piedi di porco alle pistole per arrivare anche a mitra e lanciarazzi. Particolarmente violente si sono rilevate le modalità di esecuzione in base all’arma che stiamo imbracciando in quel momento, infatti tramite la pressione del tasto X avremo modo di finire un nemico che si aggira moribondo per la mappa.
Dal punto di vista grafico abbiamo potuto constatare che, se da un lato i modelli dei personaggi principali e delle sono veramente ben fatti, lo stesso non si può dire della città e degli interni dei palazzi, che risultano particolarmente spogli e poco definiti. Abbiamo peraltro notato la presenza di un un orizzonte quasi sempre sfocato, con un limitato range visivo.
Insomma, dopo un paio d’ore di gioco ovviamente non ci sentiamo di dare giudizi definitivi sul titolo, ma quello che si capisce è che Il Padrino II punta ovviamente sul forte appeal che ha la saga sugli appassionati del genere mafioso e sui fan del film, che probabilmente non rimarranno delusi. Il gioco mostra però evidenti limiti soprattutto dal punto di vista dell'immediatezza dell'azione durante i combattimenti, che speriamo vengano limitati nella versione finale. Anostro avviso il gioco merita comunque l'attenzione degli appassionati per via dell’inserimento di una parte gestionale/strategica piuttosto profonda e interessante, una vera novità per il genere. Rimandiamo il giudizio finale ad aprile, quando, versione finale alla mano, potremo farci un idea definitiva delle reali qualità del titolo.
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