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Gears of War 2
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Gears of War 2: l'evento italiano

Milano, 16 settembre 2008, sono le 11:00 di una fresca giornata di fine estate. Nella sede italiana di Microsoft c'è un gran fermento per l'inizio di un evento atteso da tempo: la presentazione di Gears of War 2, seguito del gioco campione d’incassi con oltre 4,7 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Presente per l'occasione una vera star: il capo dello sviluppo Cliff Bleszinski.

Gears of War 2: l'evento italiano


Anche solo l'opportunità di poter finalmente vedere di persona quello che è probabilmente il gioco più atteso della stagione natalizia è molto ghiotta, ma il fatto che il gioco dovesse essere presentato direttamente da Cliff Bleszinski in persona, con la promessa di potervi poi mettere le mani sopra (al gioco, non a Cliff!) per una prova su strada ha dato all'evento una importanza ancora maggiore, e l'attesa era "a mille". Dopo i saluti di rito, Cliff inizia a presentarci il nuovo capolavoro di Epic Games, software house ormai giunta al suo diciassettesimo anno di vita. Tre quarti della società sta lavorando da quasi due anni a questa nuova versione di Gears: “Siamo davvero soddisfatti del risultato e pensiamo che il gioco parli da sé”, sono le prime parole pronunciate da Cliff.

Gears of War 2 è ambientato sei mesi dopo gli eventi del primo capitolo, e narra l’epica battaglia dell’umanità contro la terrificante orda delle Locuste. Vestiremo ancora i panni dell'eroe di guerra Marcus Fenix, alla guida dei soldati della Squadra Delta in una serie di pericolose e adrenaliche missioni. La battaglia dell’umanità per la sopravvivenza verrà così vissuta sia sul piano personale che a livello epico, mentre i giocatori approfondiranno diversi aspetti della storia che introducono nuovi personaggi e gettano nuova luce su quelli già noti.

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Cliff precisa subito che ci saranno, in questo sequel, tre livelli di difficoltà: casual (estremamente semplice), normale e difficile, più un quarto, insane, sbloccabile successivamente. Ci spiega poi che la distruttibilità dell’ambiente circostante è aumentata, citando come esempio una granata che, venendo tirata contro un muro, fa esplodere quest’ultimo. Tale effetto renderà l’azione ancora più credibile e interattiva. I ragazzi di Epic hanno lavorato molto sul contrasto e sui colori degli scenari, grazie ai miglioramenti apportati al motore Unreal Engine 3. Avremo, di conseguenza, ombre più dinamiche, illuminazione dei personaggi aumentata, dinamica dei liquidi perfezionata, ulteriori effetti per sangue e proiettili e per le condizioni meteorologiche, e l'introduzione di oggetti "fluidi". L’ambito dell’azione diventa così più ampio con nuovi personaggi, più armi, avversari più malvagi, veicoli più grandi. Il tono complessivo del gioco è ancora più aggressivo, pieno di esecuzioni specifiche per ogni arma, duelli con motosega e scioccanti combattimenti.

Dopo questa breve spiegazione, si passa ai fatti: Cliff afferra il joypad, le luci si abbassano, tutti i giornalisti in sala trattengono il respiro: non è cosa da tutti i giorni vedere giocare Cliff Bleszinski con la sua creatura. Siamo subito catapultati nel bel mezzo della lotta contro le Locuste, presenti in gran numero su una mappa molto vasta. A differenza del primo Gears, infatti, qui non ne vedremo più arrivare contro di noi a gruppi di tre o quattro alla volta, ma in assembramenti molto più consistenti. Percepiamo subito l’idea della guerra incombente, ma, come ci spiega Cliff, c’è un substrato più intimo, una storia personale che fa da sfondo. Dominic Santiago, il miglior amico di Marcus, sta infatti cercando sua moglie, scomparsa da tempo. Il gioco assume così una dimensione più umana.

Come già accennato, questo sequel si svolge sei mesi dopo il primo atto, e l’inverno è alle porte. L’ambientazione mostrataci è infatti tipicamente invernale, con la presenza di neve sugli alberi ormai privi di foglie. Nel primo GOW avevamo lasciato la popolazione abbandonata in mezzo alle macerie desolate, mentre qui (come ci mostra una cut-scene), il messaggio è “unitevi all’esercito e metteremo in salvo le vostre famiglie”. La battaglia è veramente globale e coinvolge tutti. Impossibile non notare la maestosità dei veicoli su cui combatteremo, e notiamo, inoltre, un aspetto interessante di questa nuova versione: ricordate che nel primo GOW il tempo che impiegavamo per raccogliere un’arma era piuttosto elevato e, di conseguenza, eravamo vulnerabili agli attacchi dei nemici? Beh, sembra che questo tempo sia stato ridotto rendendo questa operazione molto più rapida.

Le luci della sala si riaccendono, e i volti dei presenti non celano un evidente stupore: è evidente come si tratti probabilmente del gioco più spettacolare proposto da questa generazione videoludica, sia visivamente che per caratteristiche di gioco. Prima di salutarci, Cliff ci parla del comparto multigiocatore - “Abbiamo reso il multiplayer molto più arcade e divertente”. Potremo cooperare con gli amici e scegliere diversi livelli di difficoltà, e una novità di GOW 2 sarà la possibilità per i giocatori di entrare ed uscire dalla campagna cooperativa in qualsiasi momento, mentre giocano al proprio livello di difficoltà. Viene infine precisato che i problemi di connessione riscontrati nella prima versione di Gears sono stati risolti.

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Arriva il momento di separarci dal famoso game designer: Cliff saluta tutti, ripagato prontamente da un prolungato applauso. Ora spazio alla “prova su strada” del primo atto di Gears of War 2, alle demo stations appositamente messe a disposizione da Microsoft attorno ad un gustoso buffet: è il momento delle nostre impressioni sul gioco!


Gears of War 2 - Hands-on


La passione che Gears of War è riuscito a suscitare nei confronti dei giocatori è qualcosa di unico, tutti sapevano all’uscita del primo capitolo che questo sarebbe rimasto nella storia dei videogiochi, e la possibilità di provarne in anteprima il seguito è stato un vero onore. Tralasciando l’hype che si è generato intorno a questo sequel, è ora di buttarsi a capofitto, pad alla mano, in questa prova del primo livello di gioco.

Le sensazioni, riprendendo in mano i controlli, sono le identiche provate in passato, anzi anche più forti. Il sistema di controllo è rimasto immutato rispetto al passato, quindi è rimasto il tanto criticato tasto A adibito alla copertura e alla corsa. Questa è l’unica nota stonata nella sinfonia maestosa di Epic, e tra l’altro è un "problema" ben poco incisivo. Infatti è stato ottimizzato (come accadde per il predecessore tramite un aggiornamento) in modo che non ci si agganci ad ogni muro o riparo. In questo Gears tutto richiama il primo episodio ma ogni cosa è più grande, più epica e più varia. Ma andiamo con ordine.

Come accennato, il sistema di controllo è rimasto fedele all’originale per cui ogni amante di questa saga si ritroverà a suo agio. Quello che è stato ampliato invece è l’ambiente della battaglia decisamente più verosimile. In passato le Locuste attaccavano soprattutto il protagonista mettendolo in difficoltà anche in situazioni di superiorità numerica, mentre oggi, anche grazie ad una IA dei nostri compagni che ci è parsa molto più convincente, il fuoco nemico non è più focalizzato sulla nostra persona (sempre se abbiamo commilitoni in copertura). In questi casi la nostra squadra potrà rendersi molto più letale che in passato, dandoci man forte in più di una occasione. Sul versante armi siamo riusciti a vedere due strumenti bellici completamente nuovi di zecca. Il primo è un mortaio a colpi multipli che rilascia sulla zona designata una pioggia di proiettili esplosivi, il secondo è il mitico lanciafiamme, spettacolare e devastante. Un’altra novità nel gameplay è la presenza di obiettivi che permettono di sbloccare, forse, degli oggetti per il multiplayer. Questi traguardi verranno conseguiti compiendo determinate azioni come uccidere sempre in modo differente, finire nemici a terra e così via.

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Riguardo al multiplayer non siamo purtroppo riusciti a vedere molto, ma quello che abbiamo potuto testare ci è parso ottimo. La modalità Orda ci permette di affrontare varie ondate di nemici (si parla di 20 attacchi) con difficoltà crescente e in cooperazione con più amici. In questa modalità siamo riusciti a gustarci l’ottimo lanciafiamme; peccato non si possa descrivere l’odore di locusta carbonizzata! Per altre modalità rimandiamo alla recensione finale del gioco.

Riguardo all'aspetto tecnico, ovviamente Epic qui gioca in casa con il suo Unreal Engine 3, realizzando un titolo assolutamente spaccamascella. Sono molti gli aspetti migliorati: miglior normal mapping, una gestione di luci e ombre molto migliorata, e una palette di colori meno patinata rispetto al passato. Potremmo parlare per ore degli effetti di luce, delle cicatrici di Marcus o della splendida colonna sonora, ma sarebbe comunque riduttivo. Semplicemente Gears of War 2 è uno dei titoli tecnicamente migliori che gireranno mai sulla nostra console Xbox 360, almeno fino all’uscita di GOW 3.

Alla fine di questa giornata in casa Microsoft, le parole che possiamo usare sono veramente poche ma significative. Questo Gears of War 2 sembra mantenere la promessa fatta inizialmente, ossia essere un capolavoro. Se la trama sarà all’altezza e la longevità, come promesso da Epic, sarà ampliata rispetto al primo episodio, avremo fra le mani uno dei titoli migliori in assoluto di questa generazione, ed una pietra miliare nella storia dei videogiochi. Appuntamento al 7 novembre quindi, con l'uscita del gioco nei negozi e ovviamente la nostra immancabile recensione!

Articolo redatto da DjVale e Shadowlord.

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