Anteprima - Battlefield: Bad Company
di
Domenico Rodà / Nico_89
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Come ricorderete, è stato proprio “Battlefield: Modern Combat”, poco più di due anni fa, a debuttare grazie ad Xbox 360 nel mondo della nuova generazione, stabilendo così nuovi standard di gioco, rivolti quasi esclusivamente al multiplayer online. Proprio quest’ultima è una delle componenti fondamentali che da sempre stanno alla base della filosofia di Battlefield, fin dalle origini votato al gioco di massa online, senza comunque sacrificare nel senso comune del termine la controparte offline, proponendo sfide quasi mai scontate ed altrettanto frenetiche quanto quelle in rete. Tuttavia, in Modern Combat si percepiva una lieve sensazione di vuoto che affliggeva in particolar modo la campagna single-player, che risultava spesso priva di quel carisma di cui avevano fatto sfoggio i capitoli precedenti. Sicuramente il passaggio alla nuova generazione deve aver gravato parecchio sulle scelte e le aspettative finali del titolo, soddisfatte in parte, come ben sappiamo, solo grazie ad una massiccia struttura multiplayer.
Quando il fine giustifica i mezzi
Fatta questa doverosa premessa sulla storia della serie, veniamo a parlare della nuova fatica dei ragazzi di Digital Illusion, che anche stavolta sembrano voler fare davvero sul serio, proponendoci un titolo completamente nuovo e molto promettente: Battlefield: Bad Company.
I mercenari della “Cattiva Compagnia” promettono un’azione frenetica ed un sistema di gioco tanto classico quanto divertente, accompagnato da un comparto grafico e da una distruttibilità degli ambienti di altissima qualità, ma procediamo con ordine. Innanzitutto, al contrario di quanto avveniva negli episodi precedenti, in Bad Company impersoneremo un singolo personaggio, il soldato Preston Marlow, il quale, assieme ad altri suoi tre compagni di reparto, avrà l’unico scopo di difendere, con qualsiasi mezzo a disposizione, un carico d’oro sottratto alle forze ostili. Già da questo appare evidente come gli sviluppatori abbiano deciso di uscire completamente dagli schemi tradizionali della serie, fino ad oggi incentrata prettamente su una massiccia dose di tattica e azione militare: piuttosto che l'accurata ricostruzione storica di battaglie famose, qui troviamo quella che sembra maggiormente la trama di un film stile "Quella Sporca Dozzina", con pochi ed estremamente caratterizzati protagonisti, ed ovviamente tante, tante armi a dominare la scena bellica.
La caratteristica più interessante del gioco è la possibilità, da parte del giocatore, di distruggere qualsiasi elemento presente negli scenari di gioco. Sì, avete capito bene: in Bad Company avrete assoluta libertà di distruggere veramente qualsiasi cosa, da alberi e tralicci fino a muri e ponti. E non si tratterà di una distruzione finalizzata solo ad uccidere i nemici, ma potrà essere usata in maniera più tattica e creativa. Un esempio: poniamo il caso che stiate cercando un riparo o un posto tranquillo dal quale poter far sfoggio della vostra abilità di tiratori: bene, vi basterà piazzare una carica C4 o lanciare semplicemente un granata per aprirvi una fessura attraverso un muro o la parete chiusa di una stanza; viceversa, potrete utilizzare un mortaio o un lanciagranate per stanare un nemico posto dentro un'abitazione o dietro un riparo. E se la distruzione degli ambienti urbani sarà estremizzata all’inverosimile, anche quelli naturali saranno soggetti a trasformazioni in base all’uso sconsiderato o meno che farete del vostro arsenale bellico; gli alberi cadranno ai vostri piedi, o meglio, sotto i vostri cingoli se sarete a bordo di un carro armato o un qualsivoglia mezzo blindato. Difatti, un’altra componente significativa del gioco sarà l’ambivalente presenza dei mezzi di trasporto, terrestri e non, che spazieranno da semplici jeep e camionette blindate a carri armati ed elicotteri.
Esplosioni a catena
Se dal punto di vista strutturale Battlefield: Bad Company sembra promettere ore di sano divertimento, almeno in riferimento al single player, sul piano prettamente tecnico possiamo già affermare che il risultato raggiunto dai grafici è più che soddisfacente. Il motore grafico si presenta, infatti, come un’evoluzione di quello altrettanto valido di Modern Combat, con le dovute migliorie sulla pulizia e la qualità generale delle textures e, in particolar modo, sul sistema di illuminazione e gestione dei colori. Un lavoro altrettanto accurato sembra lo stiano svolgendo anche per quanto concerne la fisica, cosa ovvia dal momento che il gioco vanta proprio una completa distruttibilità degli ambienti.
Unica incognita rimane, per ora, l’aspetto multiplayer, anche se siamo sicuri che manterrà i medesimi livelli d’interazione dei precedenti capitoli, anzi, viste le novità del gioco, questi saranno certamente più ricchi e variegati rispetto al passato; a detta degli sviluppatori verranno mantenute le mappe vaste con ampio uso di veicoli, con l'aggiunta stavolta della nuova variabile della completa distruttibilità di ogni elemento. Sembra inoltre che sarà conservato il numero massimo di 24 giocatori per ogni partita.
In definitiva, Battlefield: Bad Company si prospetta come uno dei titoli più interessanti del 2008, capace di eguagliare o addirittura superare la spietata concorrenza di colossi come Call of Duty 4 e Halo 3: attendiamo di poterlo provare per poter dare una conferma definitiva a queste prime impressioni.
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