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Unknown 9: Awakening
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Unknown 9: Awakening - provato alla gamescom

In occasione della gamescom, Bandai Namco ci ha invitati a provare le particolarissime meccaniche di combattimento di Unknown 9: Awakening, l'action-adventure in arrivo ad ottobre che vede Anya Chalotra (Yennefer in The Witcher di Netflix) nei panni della protagonista. Eccovi le nostre impressioni.
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Unknown 9: Awakening, sviluppato dai canadesi Reflector Entertainment, è un action-adventure in terza persona ambientato in un XIX secolo alternativo: qui interpretiamo Haroona, giovane donna indiana dotata di misteriosi poteri che le permettono di "manipolare l'invisibile". Nel gioco dovrà imparare a controllare il suo legame con una dimensione chiamata "il Rovescio", che le darà accesso a conoscenze segrete, mentre una fazione criminale, gli Ascendants, cercherà di sfruttare il Rovescio per riscrivere il passato e mutare la storia dell'umanità. Questa avventura porterà Haroona a visitare numerose località esotiche, come il deserto della Mauritania, la giungla indiana e le gotiche ambientazioni portoghesi, dove potremo esplorare le ambientazioni arrampicandoci e scoprendo nuove aree, ma dove incontreremo anche numerosi nemici pronti a fronteggiarci.

MX Video - Unknown 9: Awakening

E' proprio il sistema di combattimento del gioco, decisamente singolare e diverso da quelli di altri titoli dello stesso genere, sul quale Bandai Namco ha voluto puntare i riflettori nella demo che ci ha permesso di provare alla gamescom. Messa l'esplorazione ed i dialoghi da parte, siamo stati gettati in un villaggio nella foresta, di fatto un livello "arena" chiuso, nel quale affrontare una cospicua schiera di Ascendants desiderosi di mettere le mani sui poteri di Haroona.

L’ambiente era chiuso e delimitato da delle costruzioni, con al centro una piazza ed alcune strutture circondate di strumenti che si riveleranno seguito utili durante il combattimento. Senza una adeguata conoscenza dei controlli e dei poteri di Haroona, ci siamo trovati subito in difficoltà vista la soverchiante numerosità degli avversari: anche se la protagonista può sferrare dei colpi a mani nude, questi non sono sufficienti contro nemici multipli e si finisce per essere velocemente soverchiati: il trucco sta quindi nel padroneggiare i suoi poteri, che hanno però un cool-down piuttosto lento e vanno quindi usati con parsimonia.

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In un primo momento abbiamo imparato per tentativi i numerosi movimenti e poteri che potevano essere usati, non senza la frustrazione di essere presto e malamente uccisi dagli emissari degli Ascendants. Nonostante questo, era già chiara la sensazione che il nostro personaggio disponesse di poteri sufficienti per sconfiggere i nemici anche interagendo in maniera tattica con l’ambiente circostante. Dopo qualche sconfitta di troppo, un'addetta di Bandai ci ha solertemente illustrato non solo i poteri, ma anche le mosse di schivata che rappresentano un ulteriore modo per evitare di essere colpiti dai nerboruti emissari dei nostri nemici; in particolare, usando il d-pad era possibile riprendere un po’ di energia vitale dopo aver subito una brutta botta, cosa assai utile durante gli scontri per riorganizzarsi e passare all’offensiva con un minimo di margine sulle risorse vitali.

Imparato qualche trucchetto siamo riusciti finalmente a sbarazzarci abbastanza agevolmente dei nemici normali, anche con l’utilizzo dei buon vecchi calci e pugni che Haroona non è avara a distribuire. Certo è importante usare i poteri come lo scudo di energia per ripararsi dai proiettili avversari o quello che scatena una piccola onda di energia quando si è circondati da un più avversari, così da indebolirne più insieme.

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Fondamentale è però l’utilizzo strategico del potere del Rovescio (no, non il manrovescio!), che consente di poter controllare per breve tempo un avversario, ed usarne le armi contro gli altri. A seconda degli slot di Rovescio disponibili, è possibile concatenare più volte questa azione controllando più nemici in sequenza, così ad esempio da dirigerli gli uni contro gli altri; usato al momento giusto, è un’arma importantissima che però richiede molto tempo per ricaricarsi e diventare nuovamente disponibile.

Lo stesso potere può essere usato per rendersi invisibili e quindi fare agguati stealth ai nemc. Sono molti altri i poteri possibili grazie al Rovescio, alcuni dei quali non erano disponibili nella nostra demo ma mostrarti in alcuni video che sicuramente accompagneranno il giocatore nelle sue missioni nel corso della storia. Grazie all’utilizzo di questi poteri e ad una tattica più attenta siamo riusciti ad eliminare tutti i nemici e ad indebolire il mini-boss rimasto, che ci inseguiva per tutta la mappa. Proprio durante questo inseguimento è stato fondamentale utilizzare un altro potere che ci permette di innescare gli strumenti sparsi nell'ambiente, come dispositivi folgoranti o bombole di gas velenoso, per fiaccare le doti offensive e difensive del nostro avversario.

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Dopo circa 30/35 minuti di gioco siamo riusciti a terminare la nostra esperienza su Unknown 9: Awakening con una certa soddisfazione vista la difficoltà iniziale e il progressivo apprendimento delle doti magiche della nostra protagonista che ci hanno permesso di sconfiggere un nutrito numero di avversari. Questa esperienza sicuramente ci trasmette una certa tranquillità rispetto alle dinamiche di gioco, che si sono palesate immediatamente progressive ed appaganti anche se sfidanti in assenza di un adeguato supporto e spiegazione che, siamo sicuri, non mancherà nel gioco finale.

La nostra breve esperienza non ci permette di esprimere giudizi sulla struttura del gioco, sulle missioni, sulla grafica e sull’esperienza più in generale vista la sua limitatezza, ma è comunque risultata coinvolgente poiché ad ogni fallimento imparavamo qualcosa che potevamo provare per sconfiggere i nemici: era chiara la sensazione di vedere una piccola porzione di un mondo molto più grande e complesso. Il 17 ottobre potremo scoprire il gioco completo!

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L'autore

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Nato nel 72, cresciuto ad insalate di matematica e libri di cibernetica non poteva che sviluppare una naturale inclinazione verso tutto quello che è tecnologia. Ha iniziato a giocare a Radar Rat Race sul Vic-20, a International Soccer su C64 e da quel momento in poi non ha mai tradito la sua passione, passando per quasi tutte le piattaforme di gioco e finendo ancor oggi per consumare tutto il suo tempo libero tra hobby e lavoro. Sperando che prima o poi coincidano perfettamente: ci siamo quasi.

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