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Indiana Jones e l'Antico Cerchio
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Indiana Jones e l'Antico Cerchio - visto in anteprima

In occasione della gamescom di Colonia, Bethesda ci ha invitati ad una presentazione approfondita di Indiana Jones e l'Antico Cerchio, l'atteso titolo in arrivo nei prossimi mesi su Xbox e Game Pass. Se volete conoscere tutti i dettagli su struttura e gameplay del nuovo gioco, mettetevi comodi e continuate a leggere!
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Quella di Indiana Jones è una licenza che manca da fin troppo tempo nel mondo dei videogiochi, nonostante il franchise abbia recentemente visto diversi revival cinematografici. Ci voleva l'insospettabile accoppiata Bethesda-MachineGames (quelli di Wolfenstein, per intenderci) per riportare sui nostri schermi il più affascinante esploratore cinematografico. Sì, insospettabile, perché Bethesda è nota principalmente per i suoi grandiosi RPG (TES, Fallout, Starfield), per gli FPS di id Software (DOOM in primis) e, appunto, quelli di MachineGames, o per gli action-stealth a base di poteri speciali di Arkane Studios; l'action-adventure in terza persona alla Tomb Raider o Uncharted, come ci si immaginerebbe essere un titolo di Indiana Jones, non è certo nelle corde di questo capace editore. Ma, dopo aver ammirato una ventina di minuti di gameplay di Indiana Jones e l'Antico Cerchio, appare evidente che è proprio questa lontananza dai canoni classici del genere il punto di forza del gioco: un'avventura in prima persona basata fortemente sulla storia, con una gran varietà di meccaniche di gioco ed una struttura tutt'altro che lineare. Ma andiamo con ordine, ripercorrendo l'intera dimostrazione svolta da MachineGames.

MX Video - Indiana Jones e l'Antico Cerchio

Il gioco ci è stato presentato da Jerk Gustafsson, Game Director del titolo, e Axel Torvenius, Creative Director, che ci hanno spiegato che il filmato che stavamo per vedere è lo stesso che il pubblico della gamescom potrà ammirare a porte chiuse in un'apposita sala proiezione allestita all'interno del padiglione Xbox. Immagino quindi che, tra qualche settimana o mese, potrete ammirarlo voi stessi online visto che, normalmente, le dimostrazioni private della gamescom vengono rese pubbliche qualche tempo dopo il termine della fiera. Prima di mostrarci il gioco, i due hanno spiegato che lo scopo di questa dimostrazione era quello di farci capire come sarà impersonare Indiana Jones nel gioco, mentre cercheremo di scoprire il segreto dell'Antico Cerchio e della misteriosa civiltà dietro di esso; come ci muoveremo nel mondo di gioco, come interagiremo con i nemici e gli strumenti a nostra disposizione, come la frusta, la pistola, i travestimenti, la macchina fotografica e l'indispensabile diario.

I due direttori hanno spiegato che uno degli elementi più importanti del gioco, sin dal suo concepimento, è quello di vederci esplorare numerose ambientazioni diverse in giro per il mondo: nei trailer precedenti si sono visti il Vaticano (Roma è una delle principali location del gioco) e l'Himalaya, ma l'Antico Cerchio avvolge tutto il globo e scopriremo quindi tante altre location, alla ricerca di altrettanti misteriosi artefatti. Molto importante per il titolo è il livello di realismo ed autenticità delle ambientazioni: gli sviluppatori hanno studiano una miriade di foto degli anni 30-40 di tutte le location rappresentate nel gioco, per rappresentarle nello stato in cui si trovavano al tempo, prima dei lavori di ripulitura e restauro ricevuti negli ultimi decenni. Molti dei templi che visiteremo nel gioco, infatti, 80 anni fa erano completamente invasi dalla vegetazione e molto più decadenti di come potremmo trovarli oggi, ed è questo lo stato in cui li troveremo nel titolo. Ma il gioco non proporrà unicamente location storiche ed autentiche: la storia alla base del gioco narra di una misteriosa civiltà che ha realizzato costruzioni e mausolei ritenuti impossibili con le tecnologie passate, quindi troveremo anche numerosi templi ideati dal team di sviluppo. Tutte queste strutture offriranno numerose sfide per poter scoprire i segreti che nascondono all'interno.

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Terminata questa doverosa introduzione, parte la presentazione vera e propria: il filmato inizia con Indy all'interno di un'enorme sala vuota, in un antico tempio, nella quale è presente una specie di gigantesco monolito verticale (una delle costruzioni dell'antica civiltà) e, davanti ad esso, un altare di pietra con una statuetta del dio Horus (facile immaginare, quindi, che ci troviamo in Egitto). Tutto è visto in prima persona, con Indy che scruta i dintorni della sala prima di afferrare la statuetta: qui parte una cut-scene in terza persona in cui vediamo l'esploratore rimuovere la statuetta dal piedistallo, con conseguente suono di meccanismi che scattano. Apparentemente non succede niente, ed Indy non sembra troppo preoccupato da quel rumore, quindi procede mettendo la statuetta a terra per romperla con un sasso, rivelando un artefatto all'interno. E' in questo momento che tutto inizia a tremare e la sala comincia a riempirsi di sabbia che trapela dalle pareti: la cut-scene finisce, e ci ritroviamo nei panni di Indy a correre sulle sabbie instabili che salgono sempre più, finché non raggiungono l'altezza di un'apertura nelle pareti del tempio in cui ci infiliamo correndo a perdifiato tra corridoi pericolanti ed usando la frusta per saltare strapiombi fino a raggiungere la luce dell'esterno. Una fuga rocambolesca mostrata come esempio delle molte sequenze più frenetiche che troveremo nel gioco.

Dopo questa sequenza introduttiva, la dimostrazione passa ad una breve introduzione alla storia del gioco, mostrandoci dove tutto avrà inizio: il Marshall College in Connecticut, nel 1937, dove un imponente figuro ruba un'antica reliquia sotto lo sguardo impotente del Professor Jones. Ci viene poi presentata Gina, elemento fondamentale della trama e del gameplay: è una giornalista italiana alla ricerca della sorella scomparsa, ma le cui ricerche finiscono per intrecciarsi con quelle di Indy, accompagnandolo nel corso di tutta l'avventura come utile spalla, offrendo numerosi spunti di dialogo e diventando anche parte integrante del gameplay grazie all'uso della sua fotocamera. Ci viene poi presentato il cattivone del gioco, l'archeologo nazista Emerick Voss, alla ricerca di misteriosi e potenti artefatti in giro per il globo, aiutato da esponenti del Vaticano e dal Duce stesso, che appare in una brevissima scena!

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Ma Indiana Jones e l'Antico Cerchio non è solo cut-scene, set piece cinematografici e sequenze (più o meno) scriptate, anzi, tutt'altro. Il filmato passa infatti subito dopo ad un mix di sequenze atte a mostrarci i tanti modi in cui potremo agire ed interagire nei panni del protagonista. Molte ambientazioni saranno ad esempio esplorabili liberamente alla ricerca di indizi, come manoscritti, mappe, foto o disegni, ed una volta trovati, questi documenti andranno a popolare le pagine del diario di Indy, pronti per essere riesaminati e collegati tra loro quando necessario. Troveremo anche numerosi enigmi da risolvere, alcuni più semplici (come lo spostamento di specchi o l'attivazione di leve) ed altri per i quali dovremo utilizzare gli oggetti e strumenti a nostra disposizione in maniera creativa, come l'utilizzo di torce combinate con l'illuminazione dinamica per attivare meccanismi basati su luci e ombre. Gli sviluppatori spiegano che l'esplorazione dovrà essere davvero gratificante per i giocatori, e la libertà d'azione sarà determinante per ottenere questo risultato. Molti ambienti avranno più di una via per raggiungere un determinato obiettivo, potremmo ad esempio farci strada tra le guardie a pugni, facendole fuori silenziosamente o anche aggirandole usando la nostra frusta per dondolare tra appigli in alto.

Il video è poi passato a mostrarci l'uso della fotocamera, utilizzabile per catturare dettagli delle location che visiteremo da analizzare più avanti nel nostro diario quando avremo altri indizi, ma soprattutto l'uso dei travestimenti: in una scena all'interno del Vaticano dovremo ad esempio travestirci da sacerdote per attraversare i locali interdetti ai civili, ma durante l'esplorazione dovremo comunque tenerci alla larga da occhi esperti che potrebbero capire l'inganno. Un approfondimento è stato dedicato anche alla nostra fida frusta: in un tempio invaso dalla vegetazione è utilizzabile ad esempio per spostarci di piattaforma in piattaforma, ma anche per agganciare e tirare leve altrimenti inaccessibili, come parte del sistema di enigmi del gioco. Come esempio di alcuni di questi enigmi, ci è stato mostrato che Indy dovrà arrampicarsi (in questi frangenti la visuale passa in terza persona) per trovare oggetti nascosti ed usare la sua perspicacia per capire come attivare determinati meccanismi, come ad esempio versare del vino in un'acquasantiera per rivelare la posizione in cui mettere una leva non distante.

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Si è poi passati a vedere una delle parti più importanti del gioco: i combattimenti. Gli sviluppatori hanno mostrato come la scelta dell'approccio ai nemici sarà libera ed importantissima. Potremo infatti decidere di avvicinarci in maniera stealth ed usare oggetti dell'ambiente per distrarre i nemici e sorprenderli alle spalle, oppure se qualcuno si accorge di noi, prima di avviare un combattimento potremo strappargli l'arma con la frusta così da affrontarlo in corpo a corpo. In questo caso il tempismo è importantissimo: avremo a disposizione i nostri pugni, con la possibilità di parare, schivare ed effettuare potenti combo di colpi. Sarà anche possibile afferrare vari oggetti, come martelli o bastoni da usare come armi, e non mancheranno neanche gli scontri a fuoco, usando la nostra fida pistola o armi sottratte ai nemici.

Ma, come Gustafsson ha voluto ribadire nel corso della dimostrazione, Indiana Jones e l'Antico Cerchio è considerato dal team più un gioco "adventure-action" piuttosto che un "action-adventure", a sottolineare il fatto che si tratta di un gioco d'avventura con elementi d'azione, dove la libertà d'azione e l'intraprendenza del giocatore sono al cuore dell'esperienza: questo aspetto è stato sottolineato da un'altra importante feature mostrataci: le aree aperte. Si tratta di vaste aree che incontreremo nelle location principali, che non solo possiamo esplorare liberamente ma che ci daranno anche accesso a nuove missioni secondarie, oggetti utili e denaro (ci sono le nostre vecchie Lire!). Possiamo ad esempio passeggiare per un mercato mediorientale (dettaggliatissimo ed estremamente accurato negli oggetti esposti), chiacchierare coi mercanti ed ottenere nuovi compiti, oppure notando una finestra aperta in un edificio potremo arrampicarci e trovare all'interno un indizio per una nuova missione.

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Il gioco presenta anche un sistema di potenziamento del personaggio: completare missioni ed atterrare nemici ci farà guadagnare dei "punti avventura", spendibili poi per sbloccare nuove abilità (anche queste da trovare e raccogliere nell'ambiente sotto forma di libri) e personalizzare il nostro stile di gioco. Ci è stata ad esempio mostrata l'abilità "True Grit" (traducibile con Vero Fegato/Coraggio), che ci permette di tornare in piedi dopo aver subito un KO, semplicemente raccogliendo il cappello di Indy mentre siamo a terra.

Al termine di questa presentazione e carrellata di features, gli sviluppatori hanno voluto mostrare come tutto quanto abbiamo appena visto si amalgami in una singola missione: è partita quindi una sequenza di circa 5 minuti mostrante numerose scene di una missione ambientata nella Sfinge di Giza. Questa era circondata da un cantiere di scavo dei nazisti, con tre guardie di pattuglia; Indy ha utilizzato la frusta per dondolarsi verso una di queste ed abbatterla velocemente, per poi far fuori a pugni una guardia vicina che era stata allarmata. Lo scontro è durato pochi secondi, il tempo per una guardia più lontana di imbracciare il fucile, ma anche questa è stata abbattuta con un precisissimo colpo di pistola. Entrato nella Sfinge, Indy è stato raggiunto da Gina ma i due si sono bloccati ad una porta di roccia con un incavo circolare al centro. Cercando nei dintorni, trovano un documento dei nazisti in cui si parla del ritrovamento di un medaglione d'oro, ora conservato nella tenda di uno dei comandanti del campo. Potrebbe essere la chiave per la porta! Indy decide quindi di travestirsi da operaio del cantiere, così da infiltrarsi nell'accampamento nazista e trafugare il medaglione. Tutto fila liscio, anche se un ufficiale stava insospettendosi e perdendo la pazienza, con Jones che ha dovuto portargli una bottiglia di vino per farlo calmare. Di ritorno nella Sfinge, i due riescono ad aprire la porta accedendo così ad un'area della struttura inviolata da millenni: non troveranno nemici all'interno, ma ci saranno trappole da evitare ed enigmi da risolvere, mentre esplorano cunicoli e stanze fino ad arrivare ad una sala con un monolito simile a quello della scena d'apertura della dimostrazione. Qui sull'altare non c'era una statuetta, ma una maschera d'oro bloccata in un meccanismo di pietra illuminato da un sistema di specchi. Indy si ingegna quindi nello spostare gli specchi per trovare la combinazione che sbloccherà la maschera ma, neanche a dirlo, questo farà scattare una trappola che blocca i due nella stanza, al buio… ed in compagnia di un mare di scorpioni!

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La dimostrazione si chiude così, con gli sviluppatori che ci invitano a provare il tutto di persona quando il gioco uscirà nei prossimi mesi: non ci è stata rivelata la data d'uscita esatta, ma hanno anticipato che questa sarà annunciata durante la Opening Night Live della gamescom, quindi nel momento in cui questo articolo andrà online, sarà già stata rivelata. Tra le altre cose interessanti accennate dagli sviluppatori, c'è un indizio legato alla durata: non hanno voluto anticipare quanto il gioco durerà, ma hanno spiegato che questo è il titolo più grande e più lungo mai realizzato da MachineGames. Se consideriamo che Wolfenstein II: The New Colossus durava tra le 17 e le 33 ore, possiamo aspettarci quindi un'esperienza molto corposa, che si aggirerà tra le 20 e le 30 ore almeno.

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In conclusione, lascio questo evento di presentazione con una maggior convinzione del fatto che Indiana Jones e l'Antico Cerchio sarà un ottimo titolo: quanto visto in precedenza, seppur convincente dal punto di vista tecnico, non faceva capire quanto "pilotata" e lineare sarebbe stata l'esperienza, ed è stato davvero rincuorante apprendere che il gioco offrirà percorsi multipli, aree aperte, missioni secondarie e perfino un sistema di miglioramento delle abilità, con una buona libertà di scelta persino nelle sezioni di combattimento. Ottimo anche l'impatto visivo, con ambientazioni dettagliatissime e convincenti, e personaggi molto ben realizzati e caratterizzati. Personalmente non vedo l'ora di metterci le mani sopra: non fatico a credere che sarà per tutti il gioco da avere quest'autunno!

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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