West of Dead: provato in Beta
di
Győző Baki / Baboy
P
Quella di West of Dead è una premessa intrigante, che ha lo scopo di immergere il giocatore in un accattivante contesto da cover-based shooter con elementi roguelike. Ogni partita inizia sempre nello stesso tetro saloon, afferriamo fucile, pistola ed eventuali altri equipaggiamenti sbloccati durante le partite precedenti e passiamo all'azione in livelli generati proceduralmente. Ogni area ha il suo look, il suo stile e la sua trama, con alcune combinazioni di nemici, eventi e boss che si ripresentano sempre. Il design dei livelli, però, non è mai lo stesso, offrendo così nuovi spunti e strategie a ogni partita. Un buon modo per descrivere il gameplay in queste aree è farvi pensare a un mix tra le sparatorie roguelike adrenaliniche di Enter the Gungeon unite in parte al lato tattico di Hotline Miami con un sistema di coperture alla Gears of War, il tutto però con una visuale più distanziata e rialzata.
MX Video - West of Dead
La potenza di fuoco non manca al nostro protagonista, ma la salute limitata non ci permette di subire troppi colpi e dovremo fare del nostro meglio per non soccombere ad una moltitudine di nemici diversi. E' quindi essenziale adottare un approccio tattico: è possibile infatti entrare nelle varie aree di combattimento di soppiatto, nascondendosi dietro alle coperture offerte da barili, sarcofagi, relitti e tanti altri elementi, per prendere di sorpresa uno o più nemici prima che scoppi il pandemonio. In ogni area si trovano anche delle lanterne che, se accese, accecano per un istante i nemici circostanti, rendendoli così bersagli molto più facili. Schivare i proiettili è dura, soprattutto dalla distanza ravvicinata, quindi bisogna sfruttare al meglio le coperture che però non sono indistruttibili e quindi ci offriranno riparo solo per un tempo limitato. Il gioco ci sprona quindi a muoverci spesso di copertura in copertura, tattica che però non basta contro i nemici come le bestie canine che invece di sparare ci vengono a stanare con letali attacchi ravvicinati, e neanche contro gli avversari che lanciano esplosivi che ci costringono a lasciare velocemente il nostro riparo.
Come accennato, ad ogni partita la mappa di West of Dead viene rigenerata casualmente in una concatenazione di aree collegate tra loro che comunque portano avanti la storia. Come in ogni roguelike che si rispetti, qui la rigiocabilità è data dal miglioramento progressivo del nostro pistolero: dopo ogni morte possiamo utilizzare non solo le armi sbloccate nelle run precedenti ma anche abilità come il fuoco rapido ed equipaggiamenti come granate o asce da lancio. Tutti questi oggetti ed abilità si trovano in giro per i livelli per l'utilizzo temporaneo, ma continuando a giocare è possibile sbloccarli definitivamente rendendo così in ogni partita sempre più facile arrivare più avanti ed attraversare più velocemente i primi livelli.
La trama, per quanto visto fino ad ora, sembra un intrigante percorso di valutazione interiore, un viaggio alla scoperta del proprio posto in questo macabro mondo del purgatorio. Stilisticamente West of Dead è estremamente accattivante: adotta un cel shading con uno stile fumettoso ricco di chiaroscuri evidentemente ispirato al lavoro di Mike Mignola (Hellboy), andando a dar vita ad un'atmosfera da western noir con gli elementi paranormali a dare colore ad aree dove regna l'oscurità e la sofferenza. Il gameplay ha sicuramente bisogno di un po' di bilanciamento ma promette bene, e il look unico del titolo promette di far diventare il gioco una delle chicce di questa primavera ricca di uscite indipendenti degne di nota. L'unica grave pecca, per ora, sembra l'assenza della lingua italiana, che non sembra nemmeno essere in programma per la versione completa. Vada come vada, saremo qui a tenervi aggiornati su questo originale titolo. Continuate a seguirci!
Commenti