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Cyberpunk 2077 - visto all'E3

Dopo aver mostrato a tutti lo strabiliante trailer in-game di Cyberpunk 2077, CD Projekt RED ci ha invitati ad una presentazione a porte chiuse del gioco dove abbiamo finalmente potuto ammirarne il gameplay in una sessione dimostrativa di 50 minuti. Inutile dire che non vedevamo l'ora: ecco com'è andata!
Prima di iniziare la dimostrazione di Cyberpunk 2077, gli sviluppatori CD Projekt RED hanno voluto chiarire che il gioco sarà un RPG-shooter in prima persona sottolineando come, nonostante la visuale e la possibilità di usare armi da fuoco, non ci trovassimo di fronte ad un FPS ma ad un vero e proprio, e profondo, gioco di ruolo, giocato con visuale in prima persona nella tradizione di alcuni dei migliori titoli cyberpunk (System Shock, Deus Ex) ed RPG della storia. La demo è iniziata con la creazione del personaggio, chiamato V, di cui possiamo scegliere praticamente ogni tratto dal sesso alle caratteristiche fisiche. Non c’è la scelta di una classe di base, perché gli sviluppatori hanno preferito includere un sistema più fluido in grado di adattarsi alle scelte del giocatore, ma c’è comunque un sistema di punti da attribuire a varie abilità e skills quali conoscenze di hacking, ingegneristiche, di combattimento ecc.

Nel futuro di Cyberpunk 2077 le mega-corporazioni sono al potere e governano la vita dei cittadini per favorire i propri interessi. Nelle strade, invece, è la criminalità organizzata a dettare legge. E da questo punto di vista Night City, città dello stato libero della California del nord, non è certamente uno dei posti più tranquilli e raccomandabili. Il nostro personaggio, V, è un (o una) mercenario dotato di grande talento che tenta di sopravvivere ad un mondo brutale.

MX Video - Cyberpunk 2077

La dimostrazione si apre con V all’interno di un palazzo fatiscente sulle tracce di una donna scomparsa. Sparsi per gli ambienti troviamo i cadaveri di persone a cui sono stati strappati gli innesti cibernetici per poi essere abbandonati privi di vita. Tali innesti hanno un enorme valore sul mercato nero, e chi è troppo stupido o sfortunato per finire nelle mani sbagliate fa una brutta fine. Troviamo la donna in fin di vita dentro una vasca. Nel collo le è stato infilato un pezzo di ferro per impedire la comunicazione tra il suo bio-monitor e il servizio di emergenza. Ma non c’è tempo per rallegrarci del salvataggio perché, nel frattempo che aspettiamo l’arrivo del Trauma Team (una sorta di SWAT incaricata di recuperare i feriti che possono permettersi questo tipo di copertura sanitaria), veniamo attaccati dai gestori del mattatoio in cui ci troviamo. L’azione è frenetica: nonostante l’aiuto di un operatore che avverte del pericolo e di opportunità d’attacco, Cyberpunk 2077 si dimostra immediatamente un gioco impegnativo. I nemici hanno armi potenti, in grado di trapassare i muri di cartongesso. Ma anche V ha a disposizione armi e potenziamenti, come ad esempio uno spray chiamato Reflex Booster che permette al giocatore di essere più rapido e letale per breve tempo. Un misto di pallottole e slow motion, e grazie alla copertura del nostro compagno, Jackie Welles, riusciamo a portare la donna in salvo.

Ma salvare la gente per pochi spiccioli non è certo l’aspirazione di V. La sua chance arriva quando un signore della malavita locale, Dexter De Shawn, richiede i suoi servigi. La seconda fase della demo inizia nell’appartamento di V: una volta scelta un’arma dall’armadietto e una giacca, possiamo uscire per incontrare Jackie. Ogni oggetto in Cyberpunk 2077 ha delle statistiche ben definite. Ad esempio, la giacca di pelle scelta nel caso della nostra demo aveva diversi perk difensivi come protezioni fisiche, termiche e via dicendo. D’altra parte, l’equipaggiamento è una delle componenti fondamentali di un gioco di ruolo e anche in Cyberpunk 2077 questo aspetto avrà grande importanza. Mentre ci incamminiamo per incontrare Jackie abbiamo l’occasione per dare uno sguardo al mondo di gioco. Per le strade di Night City ci sono elementi interattivi ovunque: interagire con una pubblicità sbloccherà l’accesso ad un determinato prodotto, potremo parlare con le persone oppure fare acquisti nei negozi. Lo sviluppatore di CD Projekt RED che controllava la dimostrazione ha anche approfittato di questo momento per assicurarci che ogni elemento che vedremo in gioco sarà pienamente aderente al lore di Cyberpunk 2020, il GDR cartaceo di Mike Pondsmith pubblicato negli anni '90, e che questo è un aspetto fondamentale del gioco.

V raggiunge finalmente Jackie e, qualche metro più in là, trova Dexter ad attenderlo. L’uomo vuole che V recuperi una cosa per lui, promettendogli di farlo entrare nel giro giusto se dovesse riuscire nella missione. Suggerisce di acquistare qualche upgrade e gli fornisce qualche informazione sulla missione: bisogna procurarsi uno spider-bot da un gruppo di fanatici delle modifiche cibernetiche. Ci sono diversi modi per compiere la missione: possiamo cercare di ottenere soldi (in diversi modi) per acquistare il bot, possiamo attaccare frontalmente i proprietari del bot per impossessarcene o possiamo trovare qualche altro modo per sottrarglielo. Lo sviluppatore in questo caso decide di procurarsi i soldi con l’aiuto di un’agente di una corporation interessata alle attività dei fanatici. Abbiamo così la possibilità di vedere il sistema di dialogo a risposta multipla di Cyberpunk 2077: diverse risposte ottengono diversi risultati. Si può scegliere la diplomazia, il bluff o addirittura attaccare a tradimento. Ma prima di tutto V si reca nel laboratorio del Dottor Vector il quale, dietro promessa di un pagamento, ci procura un bioscanner oculare e un’interfaccia armi. Il nuovo occhio non solo permette di zoomare, ma ci consente anche di scansionare il mondo che ci circonda, persone comprese. L’interfaccia armi nel palmo della mano invece crea un collegamento diretto con le armi che stiamo usando, in modo da sapere quante munizioni abbiamo e le modalità secondarie di fuoco. Insomma, si tratta di gadget che vanno ad arricchire l'HUD di gioco con proiezioni di realtà aumentata, ed è proprio da qui che la scelta della visuale in soggettiva inizia ad avere molto più senso.

Per incontrare l’agente della corporation, V prende la macchina di Jackie: per coprire rapidamente le enormi distanze di di Night City sarà infatti spesso necessario usare un veicolo, e potremo anche averne uno tutto nostro. Durante il tragitto il veicolo viene individuato da un gruppo di scavanger, gli stessi tizi che V ha battuto nell’appartamento all’inizio della demo. Segue un combattimento ad alta velocità in cui bisogna sparare ai nemici su un van, evitando di schiantarci contro altre auto in movimento attorno a noi. Giungiamo a destinazione, ma anche l’incontro con l’agente non è molto rilassante: V finisce prima malmenato e poi gli viene hackerato il cervello per sapere se stia mentendo o meno. Ma grazie a delle risposte soddisfacenti, riesce ad ottenere 50.000 eddie (diminutivo degli Eurodollari, la valuta del mondo di Cyberpunk 2077). Gli sviluppatori spoegano che 50K eddie sono una cifra considerevole, e che potremmo anche decidere di intascare e risolvere la missione senza spenderli.

Poco dopo siamo finalmente di fronte alla tana dei fanatici. Si tratta di persone che non si fermano a poche modifiche non invasive, la maggior parte di loro è ricoperto di potenziamenti come occhi rossi, sensori avanzati, braccia con impianti bellici e via dicendo. Riusciamo ad arrivare nella sala principale, notando che il posto è letteralmente zeppo di armi difensive e trappole esplosive. Se V avesse deciso di entrare con la forza avrebbe dovuto affrontare un nemico formidabile. La trattativa sembra andare bene ancora una volta grazie alla giusta combinazione di risposte, ma qualcosa va storto. La carta coi 50K eddie che abbiamo ricevuto dall’agente in realtà conteneva un virus che scatena il panico. L’intero edificio viene isolato e non possiamo fare altro che combattere. Di nuovo ammiriamo un gameplay estremamente dinamico e rapido, impreziosito da armi davvero particolari. Una, ad esempio, è dotata di proiettili traccianti che cambiano direzione autonomamente in modo da colpire il nemico. Un'altra pistola invece può sparare di rimbalzo: grazie ad un indicatore di traiettoria potremo colpire i nemici sparando verso un muro per poi indirizzare manualmente i colpi dove vogliamo. Ci viene assicurato che si tratta solo di un paio di armi e che nel gioco finale ce ne saranno molte altre.

Durante lo scontro assistiamo anche alla possibilità di sorprendere alle spalle un nemico, eseguire un hacking sui suoi sistemi e sfruttare i suoi collegamenti col luogo in cui si trova per disattivare armi, attivare difese e via dicendo. La dimostrazione volge alla fine e V deve ora abbattere un uomo all’interno di un esoscheletro dotato di uno scudo autonomo. Il boss ha una gran potenza di fuoco, ma grazie allo scanner oculare V riesce ad identificarne i punti deboli. Lo scontro è deciso in partenza: l’abilità dello sviluppatore del gioco è decisamente maggiore di quella del nemico. La missione è compiuta, Dexter ha ottenuto quello che voleva e V finalmente è entrato nel circolo giusto. Che succederà in seguito?

Cyberpunk 2077 sorprende in positivo per molte ragioni, ma le principali sono la grafica assolutamente spettacolare ed il gameplay ibrido. I ragazzi di CD Projekt RED sembrano essere riusciti ad unire un vero RPG, profondo e variegato, con un "graficone" ed un livello d'azione degni di un vero FPS. Rimane da valutare il gun-play, perché non avendo potuto giocare direttamente è difficile capirne pro e contro, ma è sembrato solido, specialmente per via dei vari potenziamenti che potremo usare in combattimento. Insomma, Cyberpunk 2077 si è confermato come uno dei giochi più interessanti di questo E3, e non vediamo l'ora di apprenderne e vederne di più.

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