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Battlefield V - il multiplayer provato all'E3

Una delle novità più attese si EA a questo E3 2018 era Battlefield V, il nuovo shooter di DICE che ci riporta tra le trincee della Seconda Guerra Mondiale proponendoci numerose ed interessanti modalità, molte delle quali ovviamente multigiocatore. A Los Angeles abbiamo provato la modalità Operazioni Su Vasta Scala e siamo pronti a raccontarvela.
Uno degli shooter più attesi dai fan, ogni anno, è Battlefield. Anche quest’anno EA non si è fatta pregare, mostrando un trailer adrenalinico durante la sua conferenza EA Play. Ma archiviato lo spettacolare trailer, l’annuncio dell’arrivo post-lancio di una modalità Battle Royale (di cui però non si sa ancora nulla di concreto) e la conferma della rimozione di season pass e lootbox varie, cosa ci resta? Beh, ci resta una sessione da 15 minuti nella modalità Operazioni Su Vasta Scala da raccontarvi.

Le Operazioni Su Vasta Scala sono missioni da giocare su più giorni di gioco. Si tratta in poche parole di piccole campagne d’attacco che vedono i due schieramenti affrontarsi su diverse fasi di gioco, solitamente come attaccanti e difensori. In particolare, nella sessione a cui abbiamo potuto partecipare ci siamo ritrovati sui freddi campi innevati della Norvegia, più precisamente nei pressi del porto di Narvik. Nei panni di un soldato inglese, dovevamo portare a termine diversi obiettivi sui diversi giorni di gioco.

MX Video - Battlefield V

Nel primo giorno il nostro compito era quello di portare delle bombe fino a delle postazioni di contraerea e far saltare in aria i cannoni difesi dai tedeschi. Come tradizione consolidata della serie, per portare a termine la nostra missione abbiamo la scelta di diverse classi di soldato e di specializzazione anche se, per la demo, avevamo a nostra disposizione solo il soldato, il medico, il cecchino e il soldato d’assalto con solo una specializzazione. Scelta la classe, si viene immediatamente catapultati nella zona di combattimento. Immediatamente ci siamo resi conto di come Battlefield V, forse più che in passato, si basi fortemente sul gioco di squadra. Non c’è posto per l’eroe solitario che tutto solo si lancia alla conquista delle linee nemiche.

A meno che non ci si trovi all’interno di un carro armato, e i vostri opponenti si dimentichino di possedere mine anticarro come è successo a noi. L’azione è estremamente frenetica e la speranza di vita in gioco, specialmente se siamo alle prime armi, è davvero bassa. È stato quindi indispensabile tentare di coordinare gli sforzi per portare le bombe nei pressi dei cannoni contraerei, strenuamente difesi dal team nemico. Sembrerà una cosa ovvia, ma in quanto attaccanti non siamo riusciti ad ingranare prima di aver appreso un minimo la morfologia del terreno di gioco, a sfruttare le generose coperture messe a disposizione dalla mappa e a diventare un po’ più precisi con le varie armi da fuoco che ci sono sembrate forse più precise rispetto al passato, specialmente per quanto riguarda il fucile d’assalto standard in dotazione al soldato.

Per quanto riguarda le altre armi non abbiamo nulla di particolare da segnalare se non il tempo piuttosto lungo di ricarica del fucile da cecchino (che è comunque devastante se usato con perizia) e il sorprendente danno fatto dalle pistole, che ci ha salvato in più di un’occasione di stallo. Per quanto riguarda i veicoli abbiamo avuto l’opportunità di provare il tank, un aereo e una sorta di motoslitta. Per quanto riguarda il primo non ci sono modifiche degne di nota rispetto ad altri titoli della serie Battlefield mentre per quanto riguarda l’aereo non ci siamo trovati a nostro agio. Abbiamo giocato con mouse e tastiera e semplicemente i controlli ci sono parsi troppo poco responsivi: virare con rapidità e sicurezza ci è parso davvero molto difficile.

Nella seconda fase della nostra demo, il giorno 2, dovevamo catturare delle zone nemiche prendendo possesso di diverse bandiere poste in diverse zone della mappa. Se la cosa non vi sembra molto originale è perché in effetti si tratta della classica modalità Conquista. Non che gli sviluppatori abbiano cercato di inventare l’acqua calda con le Operazioni Su Vasta Scala, quanto più di fornire una modalità a fasi che offra una certa varietà di situazioni nel corso di una singola partita. È quasi futile dirlo, ma anche nel giorno 2 fondamentali sono la coordinazione del team, del tutto assente nel nostro caso dobbiamo confessarlo, e una certa perizia nello sparare. Una conoscenza del terreno di gioco sarà sicuramente un vantaggio, così come un supporto aereo e meccanizzato efficace.

Apprezzabile il comparto visivo e sonoro di Battlefield V, in particolar modo la distruttibilità degli ambienti che ha saputo sorprenderci in più di un’occasione. Principalmente perché quelli che sembrano ostacoli non è per forza detto che lo siano, specialmente quando ci ritroviamo alla guida di un carro armato o quando crediamo di essere al sicuro dietro un muretto di mattoni. Nessun posto sembra essere davvero sicuro sui campi di Battlefield V e questo saprà sicuramente render gli scontri più dinamici e nervosi, evitando delle prese di posizione statiche che spezzano il ritmo della partita.

Per ora Battlefield V non sembra stravolgere la sua ricetta classica, proponendo una sorta di “more of the same” che però funziona egregiamente perché costruito su solide fondamenta.

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