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img Sea of Thieves
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Sea of Thieves - visto alla Gamescom

Uno dei più interessanti titoli in arrivo su Xbox One è indubbiamente Sea of Thieves, il gioco piratesco che segna il ritorno di Rare a titoli più creativi, innovativi e soprattutto dedicati allo stesso pubblico che ha apprezzato opere come Conker, Banjo-Kazooie e Kameo. Quando Microsoft ci ha invitati a fare due chiacchiere con gli sviluppatori inglesi in occasione della Gamescom, non ce lo siamo quindi fatti dire due volte: eccovi com'è andata.
Sin dall'annuncio, Sea of Thieves ha saputo catturare l'interesse e l'immaginazione dei giocatori non solo per via delle splendide visuali dal look cartoonoso, ma anche per via della promessa di metterci nei panni di pirati in un mondo vastissimo e completamente aperto, con la possibilità di interagire con altri giocatori, creare ciurme e divertirci nel modo che vogliamo. Ma come funziona esattamente il tutto? Nella saletta approntata da Microsoft per le dimostrazioni a porte chiuse alla Gamescom ho incontrato insieme ad altri giornalisti l'executive producer di Rare Joe Neate ed il direttore del design Gregg Mayles, che hanno cercato di chiarircerlo.

I due erano seduti ai lati di un maxischermo sul quale si vedeva una placida spiaggia con un galeone pirata attraccato al largo; mentre Gregg ha impugnato il pad per iniziare a giocare, Joe - il volto pubblico del gioco comparso in moltissimi video - ha iniziato spiegando che quella che vedevamo era una sessione di gioco connessa con tutte le altre postazioni presenti in fiera, allo stand pubblico di Xbox, dove i visitatori potevano provare il gioco. Si trattava quindi di una vera simulazione dell'ambiente online che avrà il gioco, e potevamo aspettarci contatti con altri giocatori.

MX Video - Sea of Thieves

Prima di procedere oltre, l'executive producer ha voluto chiarire cos'è, nelle intenzioni di Rare, Sea of Thieves: è un enorme sandbox online nel quale i giocatori potranno sentirsi liberi di interpretare l'attività piratesca come meglio credono. Che sia imbarcarsi con una ciurma e solcare i mari alla ricerca di relitti da saccheggiare o navi da attaccare, esplorare misteriose isole alla ricerca di tesori, cimentarsi in avventure solitarie con una piccola barchetta oppure passare le giornate a bere grog, suonare musica e importunare gli altri giocatori, ognuno potrà creare la propria strada.

Neate ha però spiegato che questo non significa che il mondo del gioco sarà un guscio vuoto nel quale i giocatori non si divertiranno se non sapranno crearsi le proprie esperienze: lo scopo principale del team è quello di creare un mondo che abbia il feeling di qualcosa di creato con cura e passione, e parte di questo impegno andrà nella creazione delle numerose quest che gli sviluppatori inseriranno per permettere ai giocatori di avere uno scopo e di vivere storie memorabili, sia da soli che con altri giocatori.

Ad esempio mentre esploriamo un'isola deserta potremmo imbatterci in una mappa del tesoro, quindi metterci in mare per raggiungere la relativa isola, ma nel mentre potremmo incontrare pericoli di tutti i tipi, sia in mare che a terra; oppure potremmo trovare un oggetto misterioso indagando sul quale finiremmo in una serie di grotte sotterranee fino a trovare un tesoro sepolto, e così via. Gli sviluppatori spiegano che vogliono far sì che tutte le quest nelle quali si imbatteranno i giocatori risultino in esperienze epiche e memorabili, qualcosa che vorranno poi raccontare ad altri giocatori. Neate prende inoltre ad esempio i Goonies, spiegando che gli piacerebbe che i giocatori si sentano in Sea of Thieves come i ragazzi del famoso film.

Alla domanda se ci sarà una vera campagna da seguire, gli sviluppatori hanno poi spiegato che per ora non è prevista: non ci sarà una storia da seguire ma ci sarà un vero "lore", una storia del mondo di gioco che ci verrà narrata tramite personaggi chiave che potremo incontrare, dai quali potremo anche ottenere delle missioni.

Nel mentre Mayles aveva fatto tuffare il suo pirata in mare facendogli raggiungere con una lunga nuotata il galeone, e dopo essere salito arrampicandosi su una lunga scala di corda ha spiegato che il loro obiettivo non è quello di creare un gioco storicamente fedele, con un focus sulle strategie navali o combattimenti o nel quale i giocatori si sentano in competizione gli uni con gli altri: ovviamente ci sarà anche quella componente, ma la filosofia è quella di creare un enorme parco giochi piratesco, dove tutti possano divertirsi insieme, anche combattendosi, ma senza astii e rivalità. E devo dire che, dopo aver assistito ad alcune sessioni di gioco alle postazioni dimostrative in area pubblica, dove tutti ridevano e gridavano mentre si sistemavano sulle navi e combattevano con le ciurme avversarie, il team di sviluppo sembra aver imboccato la giusta strada per raggiungere tale obiettivo.

Dopo essere salito sulla nave lo sviluppatore ha mollato gli ormeggi ed iniziato a farla navigare: una volta in mare aperto ha tirato fuori una fisarmonica mostrando la possibilità di suonare in qualsiasi occasione, e dallo strumento è fuoriuscita una convincentissima Cavalcata delle Valchirie in stile piratesco: esaltante! Durante la navigazione il mare era piuttosto mosso e mi ha colpito molto la fattura delle onde, davvero splendide seppur disegnate con uno stile non realistico; il tutto girava su PC, e spero che anche su Xbox One si raggiungerà una simile bellezza grafica.

Ad un certo punto della navigazione, lo sviluppatore è poi incappato in un galeone controllato da altri giocatori, che hanno subito iniziato a cannoneggiarlo; Gregg ha fatto del suo meglio per sfuggire ai colpi e sparare a sua volta, ma era da solo e non è facilissimo correre avanti e indietro tra timone e cannoni; alla fine la nave ha ceduto ai colpi ed ha iniziato ad inabissarsi, costringendo il pirata a gettarsi in mare e cercare la salvezza su un'isola vicina. Allo stadio attuale il gioco non ha ancora implementato i combattimenti in corpo a corpo o le armi da fuoco, qualcosa che gli sviluppatori vogliono comunque aggiungere, e quindi non c'era il rischio di essere inseguito e fatto fuori.

Questo mi ha però dato lo spunto per chiedere ai due con che frequenza c'è la possibilità di imbattersi in altri giocatori, e se ci saranno dei sistemi in atto per evitare che i giocatori vogliano costantemente combattersi, premiando magari chi ha comportamenti più corretti. Neate mi ha risposto che gli incontri tra giocatori non saranno così frequenti: nella demo presente in fiera il mondo di gioco era estremamente ridotto ed il gioco era tarato per rendere gli incontri molto frequenti, ma in realtà nel gioco finale questo sarà qualcosa che potrà accadere, ma non troppo spesso. Il gioco è definito dagli sviluppatori un titolo "Shared World", con un mondo condiviso tra i giocatori, ma non è un vero MMO nel quale tutti i giocatori connessi possono incontrarsi: ci saranno delle logiche che detteranno come e con quale frequenza i giocatori si incontreranno, e persone che stanno solcando lo stesso tratto di mare o che stanno sulla stessa spiagga potrebbero non incontrarsi.

Per quanto riguarda il disincentivare i comportamenti più "rissosi", invece, ha risposto che questo è qualcosa che cercheranno di fare con un meccanismo che premia la collaborazione tra giocatori, ma vogliono arrivarci un po' alla volta anche grazie ai suggerimenti della comunità.

Il producer ha spiegato infatti che il prossimo passo nello sviluppo del gioco sarà il rilascio di una beta che permetterà a tutti di provarne le meccaniche e suggerire cosa va e cosa non va, permettendo agli sviluppatori di rilasciare poi frequenti aggiornamenti che vadano a correggere il tiro su alcuni elementi, aggiungendone poi costantemente di nuovi. Per ora la beta non ha una data, ma quando ho provato a suggerire "inizio 2017?", i due hanno riso rispondendomi "buon tentativo", facendo capire che quello potrebbe essere il periodo di rilascio.

Questo primo contatto con Sea of Thieves è stato sicuramente molto positivo ed ha mostrato un gioco dal grandissimo potenziale, le cui grandissime ambizioni spero vengano gestite al meglio da Rare. Gli interrogativi sono ancora molti: quanta varietà ci sarà? Riusciremo ancora ad esaltarci alla ventesima isola scoperta o al quarantesimo galeone incrociato, o dopo un po' tutto inizierà a sapere di già visto? Il titolo saprà darci un vero scopo, facendoci avere la costante voglia di tornare a giocare? Sono cose che scopriremo nel tempo e soprattutto giocando la beta, sperando che arrivi il prima possibile. Ovviamente continuate a seguirci per rimanere aggiornati al riguardo!

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L'autore

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Classe '72, dall'animo geek e appassionato da sempre di videogiochi e informatica, nel 2002 è cofondatore di MX. Il sito parte per gioco ma diventa una parte sempre più importante della sua vita insieme a lavoro, famiglia e troppi altri interessi: questo lo costringe a rimandare continuamente i suoi piani di dominio sul mondo.

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