Space Hulk: DeathWing - visto all'E3
di
Alessio Castelletti / Caste
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La missione della dimostrazione svolta dagli sviluppatori aveva lo scopo di raggiungere la fonte di un segnale sconosciuto su di una nave dell’impero abbandonata, alla deriva nello spazio da decenni; che scopriremo essere piena di creature ostili. Per i più avvezzi al mondo di Warhammer 2K4, parliamo di Xenomorfi come Termagant, Genoraptor e anche i vecchi cultisiti Xeno.
I livello si presentava abbasta claustrofobico, il tipico scenario da astronave. Corridoi e porte con spazio per solo un altro terminator al nostro fianco: questo significa che dovremo organizzare bene i movimenti dei nostri compagni per evitare un continuo “body-block” e rischiare di farli morire mentre gli blocchiamo le vie di fuga. Già, perché in Space Hulk: Deathwing potremo decidere tatticamente cosa far fare ai nostri compagni e pianificare i loro movimenti grazie alla mappa accedibile in qualsiasi momento, con la possibilità di impostare cosa dovranno fare una volta arrivati in destinazione. La mappa dell'astronave si presentava abbastanza grande, piena di corridoi ed altri ambienti.
I Marine avranno cinque zone vitali: testa, torso , braccio destro, braccio sinistro e gambe. Quando la testa o il torso arrivano 0 saremo morti, ma ovviamente più saremo danneggiati e più i malus aumenteranno; per quanto riguarda game e braccia, man mano che vengono danneggiate queste perderanno progressivamente funzionalità fino a diventare pressoché inutili quando si arriva a 0. Se i membri della nostra squadra moriranno ma noi rimarremo in vita, dopo un certo tempo arriverà il Tecnoprete a resuscitarli, mentre la nostra morte comporterà il fallimento ed il riavvio all'ultimo checkpoint.
Per ora è tutto su questo interessante FPS; la data di uscita non è per ora nota, ma si parla di 2016.
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