Unravel - provato all'E3
Per la nostra prova, purtroppo limitata a soli 10 minuti, abbiamo potuto iniziare il gioco dall’inizio per poi saltare direttamente a metà avventura, per farci un'idea delle varie meccaniche proposte. All’inizio apprendiamo i movimenti di base: Yarny cammina, salta, trascina oggetti e può creare liane e ponti con il filo che compone il suo corpo. Cose che, ad una prima impressione, sembrano essere piuttosto standard se non fosse che ci accorgiamo presto che il filo di Yarny non è infinito. Man mano che proseguiamo, infatti, esso si srotola sul terreno, si allaccia a rami ed oggetti e a un certo punto del piccolo esserino non resterà quasi più niente. In Unravel dunque bisogna fare economia e cercare, quando necessario, un nuovo pezzo di gomitolo per “ricaricare” il nostro corpo.
MX Video - Unravel
Il tutorial ha anche il compito di spiegarci un pochino la logica dei puzzle. Ad esempio bisogna superare una buca piuttosto profonda: per prima cosa possiamo riempirla d’acqua agganciando il rubinetto per aprirlo, solo che Yarny non sa nuotare! Ecco che quindi che, una volta aperta l’acqua, dobbiamo tornare indietro arrampicandoci sul filo srotolato e far cadere nell’acqua delle mele che, galleggiando, formeranno un punte di fortuna. Superato questo ostacolo, il gioco è passato direttamente a metà trama. Qui troviamo Yarny tutto solo e infreddolito in una scura foresta: il poverino tenta di scaldarsi sconsolato, ma l’unica cosa da fare è andare avanti. In questo livello scopriamo quanto cervellotico possa essere Unravel, perché bisognava fabbricare ponti, usarli come trampolino per raggiungere zone elevate, atteggiarsi a piccolo tarzan nordico e molto altro. I puzzle sono anche piuttosto dinamici dal momento che spesso, dopo aver compiuto un’azione, bisogna fare in fretta per fare la prossima. Ad esempio far rotolare dei bidoni enormi (o meglio, enormi dalla prospettiva del piccolo esserino) giù da una discesa significa morte certa se non ci togliamo subito di torno. Nella stragrande maggioranza parte dei casi, comunque, gli enigmi hanno una loro logica che, una volta appresa con un po’ di trial and error, porterà sempre alla loro soluzione. Sfortunatamente il tempo a nostra disposizione col gioco è scaduto presto, e non abbiamo potuto vederne di più.
Unravel sembra proprio un piccolo gioiello e sicuramente una delle più belle sorprese dell’E3 2015; bisognerà ovviamente valutare se il titolo abbia le carte in regola per offrire un’esperienza di gioco soddisfacente per più di qualche decina di minuti, ma per ora sembra non esserci questo pericolo. Come sempre l’ultima parola verrà dalla recensione del gioco finale.
Commenti