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Ghost Recon Wildlands - visto all'E3

Ubisoft ha sorpreso tutti a questo E3 annunciando lo sviluppo di Ghost Recon Wildlands, nuovo episodio della famosa serie bellica che, seppur rinnovandosi con una struttura open world, sembra quasi un ritorno alle origini del famoso sparatutto tattico. A Los Angeles i ragazzi di Ubisoft Paris ci hanno invitato ad assistere ad una dimostrazione del gioco: eccovi cosa abbiamo visto.
Grazie ad Ubisoft, in quel dell'E3 abbiamo avuto modo di incontrare dei veri e propri fantasmi. Ovviamente non stiamo parlando di un incontro paranormale, ma di qualcosa di ben più concreto: i soldati della squadra Ghost, protagonisti dell'omonima serie e del nuovo capitolo, Ghost Recon Wildlands. In compagnia di alcuni sviluppatori del gioco abbiamo infatti assistito al ritorno in grande stile della forza armata nata dalla penna di Tom Clancy, impegnata questa volta non più a combattere in futuristici scenari, ma a smantellare le operazioni dei trafficanti di droga in una contemporanea Bolivia.

Dopo esserci accomodati nella saletta per la dimostrazione a porte chiuse del titolo, l'azione è iniziata con i quattro agenti Ghost, ognuno controllato da un diverso sviluppatore, situati ognuno in posizioni e luoghi completamente differenti. Dalla fitta giungla al centro urbano, dal deserto alle strade assolate, la scelta di far partire i giocatori in punti differenti ci ha permesso di constatare come effettivamente la Bolivia di Wildlands sia un enorme territorio poliedrico, formato da macro-aree differenti, il tutto impreziosito da un ciclo dinamico giorno-notte e metereologico (che però non abbiamo potuto ammirare nella dimostrazione mostrataci). Scelta una missione tra le tante disponibili, è giunto il momento per la squadra Ghost di raggrupparsi e muoversi verso il nuovo obbiettivo: uno dei tanti signori della droga presenti nel luogo. Se il gioco ci suggerisce il "cosa", non ci impone però il "come" e ciò ha spinto il piccolo quartetto di giocatori ad aguzzare l'ingegno per formulare un opportuno piano di attacco. Dopo aver esaminato la situazione, i Ghost hanno deciso requisire un elicottero da una base nemica in vista dell'operazione di cattura del loro obbiettivo. Chi a piedi, chi in moto e chi in macchina, i vari soldati si sono avvicinati tutti all'accampamento nemico per poi fermarsi a studiare la situazione.

MX Video - Ghost Recon Wildlands

Pianificare e prendere nota delle forze nemiche in zona, così come l'agire con tempismo e contemporaneamente, sono prerogative fondamentali per ogni operazione di successo dei Ghost, ed ecco quindi che i vari agenti si sono mossi in silenzio, tra civili impegnati nelle loro faccende quotidiane e guardie armate, repentinamente messe a tacere con coordinazione. Gli agglomerati urbani di Ghost Recon Wildlands sembrano infatti davvero pulsanti di vita, che sia essa neutrale, alleata o ostile, almeno a confronto con le ambientazioni viste in altri sparatutto. Giunti nei pressi dell'eliporto, per far fronte all'elevato numero di guardie il team Ghost ha quindi escogitato un nuovo piano: far scoppiare uno scontro a fuoco tra due fazioni presenti sul posto. E' quindi bastato colpire dalla distanza uno degli ufficiali di uno dei due gruppi per generare zizzania tra le due fazioni e spingerle ad azzannarsi da sole. Mettere i nemici gli uni contro gli altri, proprio come mostrato nel trailer di presentazione del titolo (in basso), sembra infatti essere un importante tema del gioco e, nonostante gli sviluppatori non si siano sbottonati nel dire quali altri metodi esistano per aizzare i criminali gli uni contro gli altri, l'idea si è rivelata essere di grande effetto, dato che lo scontro a fuoco seguito alla morte dell'ufficiale e la confusione generata ha permesso ai Ghost di appropriarsi dell'ambito elicottero.

Una volta conquistati i cieli, la squadra si è diretta verso il proprio obbiettivo concedendosi anche un piccolo giro turistico della Bolivia. Oltre alla bellezza dell'ambientazione, durante il tragitto il team di sviluppatori ci ha mostrato un'antenna elettrica da cui pendevano corpi impiccati. Questa macabra rappresentazione, posta come monito per le forze armate Ghost, altro non era che un evento generato casualmente in risposta alle operazioni dei nostri eroi: se infatti durante le nostre missioni finiremo per coinvolgere in qualche modo i villaggi locali, questi verranno ovviamente travolti dalla furia vendicativa dei trafficanti che sfogheranno su di loro la loro ira.

Lasciatosi alle spalle il triste spettacolo, il manipolo di uomini ha condotto un assalto alla base dell'obbiettivo, con due giocatori rimasti a bordo dell'elicottero a fornire supporto aereo e due paracadutatisi sul posto. Questa sezione della dimostrazione si è rivelata essere molto entusiasmante, con il duo di agenti a terra impegnati a scortare la propria preda coperti dai compagni, prima di caricarla nel bagagliaio di un'auto (il tutto senza troppi complimenti e con una sportellata sul cranio della vittima). Dopo aver fatto perdere le proprie tracce, le squadre di terra e d'aria si sono ricongiunte e l'obbiettivo è stato caricato sull'elicottero, dando così fine alla presentazione.

Missione compiuta per la squadra Ghost, mentre per giudicare l'esito dell'impresa di Ubisoft ci vorrà ancora più di un'anno. Nonostante sia presto per esprimere giudizi, le premesse per un ottimo titolo, forte di un'ambientazione open world vasta e ricca di spunti, ci sono però già tutte.Qualcuno potrebbe forse rimanere un po' deluso da questa contaminazione che la serie Ghost Recon ha subìto da parte di altri titoli della stessa Ubisoft, ma per ora il tutto sembra ben realizzato al fine di creare un prodotto più che valido.

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