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img Murdered: Soul Suspect
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Murdered: Souls Suspect - anteprima hands-on

A meno di due mesi dal rilascio del gioco Koch Media ci invita ad un’anteprima di Murdered: Soul Suspect la nuova avventura di Square Enix che mescola il genere poliziesco con elementi sovrannaturali. Dopo le due ore di gioco concesseci, eccovi a svelarvi i meccanismi del gioco ed a darvi qualche anticipazione - ma senza esagerare - su parti della storia finora sconosciute.
In occasione dello scorso E3, il nostro Andrea Giuliani aveva scritto un’ottima anteprima di Murdered: Soul Suspect, avendo già allora avuto l’opportunità di visionare i primi due capitoli del gioco. Stavolta Koch Media ci dà l’opportunità di giocare in prima persona gli stessi due episodi, oltre ad altri due che si svolgono un po’ più avanti nella storia. Per chi non conoscesse il titolo, ci troviamo di fronte ad un gioco d'avventura poliziesco con una forte tinta di sovrannaturale, all’interno del quale ricopriamo il ruolo di Ronan O’Connor: dopo aver vissuto una vita da fuorilegge, testimoniata dalle molte ferite e i tatuaggi da carcerato che porta sul corpo, Ronan incontra la figlia di un poliziotto che lo convince a rimettersi in carreggiata entrando addirittura in polizia e diventando investigatore. Ma tutte le redenzioni hanno un costo ed il nostro eroe, che sembrava ormai destinato ad una vita di lavoro e amore, viene privato da un tragico destino della bella moglie, che muore lasciandolo solo. Questa è la sintesi del filmato introduttivo del gioco, a cui manca solo l'importante dettaglio dell’ambientazione della storia: Salem, in Massachusetts. Questa cittadina del nord-est statunitense è nota per la caccia alle streghe cominciata proprio lì nel XVII secolo, che portò alla morte per stregoneria molte donne e bambini; quindi quale miglior luogo per sviluppare una storia sovrannaturale se non una città che ha conosciuto streghe, linciaggi, roghi e che quindi probabilmente avrà ancora anime che vagano senza trovare pace?

E proprio da qui parte Ronan, che all’interno di una casa sta seguendo le tracce di un assassino ricercato da tutta la polizia di Salem. Come probabilmente avrete già intuito, ci troviamo di fronte ad un gioco che si basa su una forte componente narrativa e che quindi non può prescindere da continui filmati e dialoghi. La mia partita inizia infatti proprio con un filmato, in inglese (il gioco sarà tutto doppiato in italiano, ma solo nella seconda parte del mio hands-on ho potuto provare tale versione) durante il quale mentre sto perlustrando una casa qualcuno mi spinge giù dalla finestra. Mi riprendo dalla caduta e mi rialzo, ma non passa molto tempo dallo scoprire che in reatà sono morto e ciò che vedo non è il mio corpo da vivo ma un fantasma che si muove nella Penombra (Dusk), una specie di Limbo delle anime non morte. E cosa posso fare se non assumere l’ultimo incarico della mia non-vita ed indagare su chi e perché mi ha ucciso? Finalmente il gioco mi riconsegna il controllo e sulla scena del delitto comincio a muovermi notando che tutto l’ambiente è cambiato: alcuni oggetti ed edifici sono normali mentre altri sono traslucidi ed il tutto è immerso in colori da giallo hard-boiled anni trenta. Ma ecco che in lontananza noto una bambina il cui profilo ha un bagliore da fantasma come me. La seguo e comincio un piccolo tutorial che mi introduce ai meccanismi del gameplay. Sono un fantasma e quindi ho alcuni poteri sovrannaturali: posso passare attraverso gli oggetti ed i muri, ma scoprirò che non è possibile farlo ovunque. Alcuni luoghi o cose che nel passato sono stati testimoni di eventi traumatici sono invalicabili e saremo quindi costretti a trovare espedienti per entrare in alcune case. Posso poi impossessarmi delle persone, non controllarle ma scoprire cosa pensano o che informazioni hanno da darmi guardando con i loro occhi o ascoltando attraverso le loro orecchie.

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Torno sulla scena del delitto e mi appaiono delle informazioni indicazioni a schermo che mi suggeriscono la prima missione: individuare le tracce dell’assassino. Per far ciò devo trovare 8 indizi sparsi sul luogo. Alcuni indizi sono molto semplici e basta avvicinarsi ad alcuni oggetti, come il mio corpo esanime a terra, per acquisirli; altri mi costringono invece ad impossessarmi delle persone e tramite un sistema diQuick Time Events decidere cosa ottenere, altri ancora sono persone od oggetti incompleti che una volta toccati si autocompletano facendo scattare memorie flashback che ci permettono di rivivere cosa avvenne in quel luogo. Raccolgo gli 8 indizi e tramite un puzzle devo arrivare ad una deduzione che mi porterà a scoprire come completare la missione. Ora dovrò entrare nel palazzo da cui il mio assassino mi ha gettato dalla finestra. A Salem gli abitanti battezzano gli edifici, e questo non permette agli spettri come me di passare attraverso le mura esterne, quindi per entrare ed uscire devo trovare una porta aperta o far sì che qualcuno la apra per me. Uno degli agenti presenti sulla scena per indagare apre una porta, ed eccosi creato il varco che mi permetterà di perlustrare il palazzo a caccia di indizi sull’assassino. Una volta all’interno posso attraversare mura ed oggetti; sono presenti inoltre persone normali e altri fantasmi come me che non hanno risolto il motivo della loro morte, e se parlo con loro posso accettare delle missioni secondarie promettendo loro di risolvere il problema che li tiene sospesi in questo limbo. Il gioco è abbastanza lineare, quindi dopo un po’ che circolo al pian terreno non c’è alternativa per me se non a salire ai piani superori dove ritrovo la bambina di prima intenta a disegnare strani simboli su pareti e soffitti. I simboli scompaiono insieme alla ragazzina, ed io mi accorgo che man mano che procedo scopro nuovi poteri come quello di poter comandare l'accensione o spegnimento di elettrodomestici o macchinari, cosa molto utile per attirare l’attenzione dei vivi.

MX Video - Murdered: Soul Suspect


Ma ecco apparire per la prima volta un Demone (una versione aggiornata e colorata della maschera di Scream), introducendo la componente di combattimento di Murdered: Soul Suspect. I Demoni sono nemici molto duri e non si possono affrontare frontalmente pena la nostra morte definitiva: si muovono lentamente il che mi permette di scappare correndo attraverso i muri o nascondendomi temporaneamente all’interno di alcuni “fuochi fatui”, che in realtà sono anime perse di fantasmi. Questo mi consente di temporeggiare e decidere quale strategia adottare, se evitarlo totalmente o ucciderlo attaccandolo da dietro con una combinazione di tasti. Arrivo finalmente al piano da dove sono stato buttato giù e posso iniziare la mia investigazione sul perché il killer fosse qui. Esamino diversi indizi che trovo sparsi ed attivo una traccia di memoria che mi rivela la presenza di un testimone, una bambina nascosta che ha visto tutta la scena. Ora è il momento di combinare in maniera corretta tutti gli indizi trovati per riuscire a rivedere cosa è realmente successo in quel luogo. Non vi rivelo ovviamente cosa scopro da tali indizi, lasciando a voi il piacere di scoprirlo.

Qui termina la prima parte della demo, ed è ora di passare agli altri due capitoli che questa volta ho potuto giocare in versione italiana. Qui mi trovo in un momento più avanti nella storia, infatti sono in compagnia di Joy, una bambina che riesce per qualche motivo a vedermi e parlarmi. Il contributo dei dialoghi in italiano è ovviamente di gran peso in un gioco del genere dove la parte narrativa la fa da padrona. Un breve filmato mi racconta di un particolare legame di Joy con la Chiesa e vengo a conoscenza del fatto che il mio uccisore è un assassino seriale soprannominato “Bell Killer” (il killer della campana). Dopo un rapido scambio di battute Joy mi lascia ed io mi incammino verso il cimitero alla ricerca di indizi sulla morte di una bambina di nome Rose. Ora lo scenario cambia completamente, sono passato da una tipica cittadina del New England ad una ambientazione che sembra uscire direttamente dalle location della Hammer Film Productions, quelli che dominarono gli anni 50-70 con dei veri capolavori dell'horror. Le tinte sono più cupe, mi muovo tra tombe, croci e statue di Gargoyle e mi aspetto che un lupo mannaro sbuchi da un momento all’altro. In realtà mi trovo a raccogliere molti oggetti che ripongo nell’inventario ed imparo come teletrasportarmi per superare ostacoli o scappare più velocemente. Così tra un indizio e l’altro, superati alcuni Demoni, mi avvicino ad un grosso albero nei pressi di uno stagno dove mi portano tutti gli indizi. Attivo alcune tracce di memoria ed ora mi è tutto più chiaro su chi abbia ucciso Rose e con quale barbara tortura. Questa esperienza al cimitero mi lascia come traccia finale il nome di Iris, sorella di Rose, rinchiusa in un ospedale psichiatrico. E’ quindi tempo di ricongiungermi con Joy e procedere verso il Manicomio.

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In questa parte il gameplay comincia ad articolarsi meglio diventando più interessante, infatti per tentare di raggiungere Iris io e Joy abbiamo dovuto superare alcuni “ostacoli” avvalendoci l’uno dell’altra. Il Manicomio è presidiato da infermieri che difficilmente farebbero passare Joy, così con i miei poteri ho dovuto distrarre le persone e mettere fuori uso le telecamere di sorveglianza per permettere alla mia compagna di passare. Ho poi dovuto impossessarmi di Joy stessa per superare ostacoli soprannaturali che altrimenti mi avrebbero bloccato nella mia forma ectoplasmica. Così riusciamo a scoprire dov'è rinchiusa Iris, e per sfuggire ad alcuni Demoni mi impossesso di un gatto attraverso il quale riesco anche a raggiungere un punto strategico per proseguire nella storia. Finalmente arriviamo da Iris, che ha disegnato sui muri gli stessi segno che mi perseguitano dall'inizio dell'avventura. La demo continua ancora per pochi minuti, ma evito di svelarvi cosa ho scoperto nel mio incontro con Iris.

Thriller, paranormale, Salem, streghe, uccisioni: avrete già capito il tipo di storia che ci troveremo di fronte. Dalla forte componente narrativa, presenta alcuni momenti di combattimento che la rivitalizzano ma che mi sono apparsi un po' troppo ripetitivi, almeno quelli che ho incontrato. Il gameplay inoltre non conduce mai a situazioni insuperabili che ci bloccano sino a rinunciare: questa è una scelta cosciente degli sviluppatori, così ogni volta basterà osservare meglio e dedurre di conseguenza per completare la missione. Gli ambienti visti sono molto belli ed il contrasto tra vita e limbo è ben reso dal sapiente uso delle gradazioni dei colori gotici. Un giudizio definitivo è assolutamente prematuro: la mia prova un po’ frammentata non mi ha permesso di capire al meglio quanto la storia possa continuare ad essere tanto avvincente da inchiodarci davanti al monitor, ma le premesse per un titolo interessante ci sono tutte. Dovremo aspettare di avere tra le mani la versione definitiva per capire se ci troviamo di fronte ad un titolo soddisfacente dall'inizio alla fine.

Murdered: Soul Suspect sarà in vendita il 6 giugno 2014 sia per Xbox 360 che Xbox One.

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